Il tesoro dei Templari


Esiste il tesoretto annunciato dal Governo o è una leggenda come quella sul tesoro dei Templari?
Il tesoro dei Templari
Ferve il dibattito in Parlamento (e non solo), circa l’eventuale destinazione del tesoretto da 1,6 miliardi, proclamato - stile annunciazione del Signore - dal Governo, proprio a ridosso dell’elezioni regionali (sarà un caso?).
La prima riflessione che ci viene in mente riguarda il termine usato: "tesoretto". Va bene che l’Esecutivo è abituato a ragionare in grande (oddio, ragionare forse è una parola grossa), ma, francamente, ci pare riduttivo (e finanche irriverente nei confronti della gente comune), usare il diminutivo, atteso che si parla di ben 1,6 miliardi (non esattamente bruscolini, dunque). Vocaboli, quali: "surplus", "bonus", "sopravvenienza", ci sarebbero sembrati più indicati; alla meno peggio, non ci avrebbe fatto arricciare il naso nemmeno, semplicemente, "tesoro". Ma "tesoretto" fa rima con "trucchetto"; davvero non ci sconfinfera. Tanto valeva usare il vezzeggiativo "tesorino"; così, in caso di malaparata, si sarebbe potuto derubricare il tutto a mera lite fra "innamorati".
Ciò premesso, viste le attuali emergenze concernenti i disastrosi dati economici, 1,6 miliardi extra, non ci fanno schifo. Oltre tutto, a noi, pare evidente che la prossima Legge di Stabilità conterrà un inevitabile incremento della pressione fiscale. Alla base di tale convincimento sta la necessità di trovare (non 1,6 ma) 16 miliardi connessi al già prescritto aumento dell’IVA. A fortiori (seppure, questa, è una valutazione del tutto personale), metteteci che Matteone, senza che qualcuno gli avesse chiesto nulla in merito, ha pubblicamente affermato:
"Basta aumentare le tasse!"
Più che un annuncio, una minaccia (almeno, stando ai noti e provati precedenti).
Sempre parlando di "coperte" finanziarie (anzi, qui useremo il vezzeggiativo: copertine), non possiamo neanche dimenticare che siamo ancora in attesa di vedere esaudita la promessa - da ministro, non da marinaio - di Poletti, riguardo a quei "miseri" 16 milioni necessari per far fronte all’esonero contributivo triennale previsto dall’ultima Stabilità, onde stralciare l’iniqua disposizione che impone un innalzamento degli oneri a carico dei lavoratori del settore privato.
Si veda in proposito:
http://www.paolosoro.it/news/470/La-salvaguardia-del-Ministro-Poletti.html
Siamo d’accordo che i tempi governativi non sono proprio quelli di Speedy Gonzales, ma se c’è tutto questo ben di Dio (1,6 miliardi), per coprire 16 milioni ed eliminare un obbrobrio di codicillo, non parrebbe occorra, poi, così tanto tempo.
Siamo andati, allora, a controllare cos’è che origina il famigerato "tesoretto", improvvisamente materializzato da Silvan-Renzi in un’economia alla canna del gas, quale è quella italiana.
Ebbene, a nostro modesto parere di (presunti) tecnici, queste risorse non esistono. Ma lasciamo giudicare al lettore competente.
La somma in questione non è altro che il gap risultante tra l’obiettivo programmatico del rapporto deficit/PIL a 2,6% indicato nel DEF, e l’attuale previsione tendenziale che consentirebbe un abbassamento del citato quoziente fino al 2,5%.
In pratica, il "tesoretto" deriva da un aumento del PIL che il Governo stima superiore rispetto a quello che era stato precedentemente previsto, nonché in base agli odierni tassi di interesse che sono (ora) in diminuzione (ma non si sa come saranno in futuro). Si presuppone una crescita economica, in soldoni, maggiore di uno 0,1%.
Da non credere: affermano di avere dei soldi in funzione di una differenza tra una previsione iniziale e un’attuale ipotesi di tendenza per il futuro.
Se inserissimo in un bilancio una simile posta attiva, finiremmo tutti indagati (dato il recente ripristino del reato di falso in bilancio).
E nel mentre che il Consiglio dei Ministri è in tutt’altre faccende affaccendato, la prioritaria Delega Fiscale giace dentro qualche vetusto cassetto, in attesa di trovare un padre-padrone che si assuma la responsabilità di darle finalmente corso.
Ma queste sono "bazzecole". Ora il popolo vuole il tesoretto dei Templari.

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di Dr. Paolo Soro

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