Il valore del lavoro genera alleati
Migliora il prodotto e difinisci il significato dell’ opera: avrai solidarietà e supporto

Un giornale online riporta la notizia di una rapina. I ladri hanno fatto irruzione nella casa di un avvocato ad ora di cena. Hanno picchiato il malcapitato minacciando la moglie. Il fatto è grave ma l’occhio corre ai commenti dei lettori. Nella valutazione dei "moralisti da tastiera" la categoria dell’avvocato è peggiore o equivalente a quella del ladro. Dinanzi ad un fatto così drammatico, non c’è alcuna solidarietà. Nello stesso giorno le cronache descrivono due scioperi: riguardano realtà del settore pubblico. I giornalisti sottolineano l’indifferenza della popolazione verso le rivendicazioni, la distanza, il fastidio per i disagi arrecati, le critiche per i privilegi presunti o reali.
A poche ore di distanza dalla lettura di questi articoli ascolto la conferenza di un legale esperto ed autorevole. Si rivolge ai giovani praticanti. Ricorda che parlare male di un collega equivale a danneggiare l’intera categoria e, in definitiva, sé stessi. Invita a competere in modo leale. Sa che i liberi professionisti sono, spesso, dei lupi solitari ma sottolinea un concetto: se trascuri la valenza del tuo lavoro indebolisci la percezione sociale dello stesso.
La reputazione e la credibilità sono sistemiche e trasmissibili: diventano stereotipi. Purtroppo lo stesso meccanismo di contagio si verifica per il discredito. Se le rivendicazioni sindacali sono anacronistiche, danneggiano la possibilità di una vicinanza per quei temi. Se la competizione passa per la denigrazione del collega risulta compromessa anche l’immagine di chi parla o sparla.
Ciò suggerisce di definire e comunicare con precisione il lavoro che svolgi per qualcuno, i benefici ed il significato che ha per te, per l’azienda, per quell’ente. Posizionarsi vuol dire anche collegarsi ad un’idea forte capace di distinguere. All’inizio può essere accolta con scetticismo o superficialità ma è importante trasmettere uno scopo che illumina le azioni.
E’ buona regola chiederti ogni tanto:
- cosa ho fatto, oggi, per migliorare il mio lavoro?
- come posso far percepire tale innovazione?
- come posso personalizzare il servizio?
- in che modo genero utilità non solo per il cliente ma per il contesto?
- ho fatto tutto il possibile per eccellere?
- chi ho reso felice oggi?
A poche ore di distanza dalla lettura di questi articoli ascolto la conferenza di un legale esperto ed autorevole. Si rivolge ai giovani praticanti. Ricorda che parlare male di un collega equivale a danneggiare l’intera categoria e, in definitiva, sé stessi. Invita a competere in modo leale. Sa che i liberi professionisti sono, spesso, dei lupi solitari ma sottolinea un concetto: se trascuri la valenza del tuo lavoro indebolisci la percezione sociale dello stesso.
La reputazione e la credibilità sono sistemiche e trasmissibili: diventano stereotipi. Purtroppo lo stesso meccanismo di contagio si verifica per il discredito. Se le rivendicazioni sindacali sono anacronistiche, danneggiano la possibilità di una vicinanza per quei temi. Se la competizione passa per la denigrazione del collega risulta compromessa anche l’immagine di chi parla o sparla.
Ciò suggerisce di definire e comunicare con precisione il lavoro che svolgi per qualcuno, i benefici ed il significato che ha per te, per l’azienda, per quell’ente. Posizionarsi vuol dire anche collegarsi ad un’idea forte capace di distinguere. All’inizio può essere accolta con scetticismo o superficialità ma è importante trasmettere uno scopo che illumina le azioni.
E’ buona regola chiederti ogni tanto:
- cosa ho fatto, oggi, per migliorare il mio lavoro?
- come posso far percepire tale innovazione?
- come posso personalizzare il servizio?
- in che modo genero utilità non solo per il cliente ma per il contesto?
- ho fatto tutto il possibile per eccellere?
- chi ho reso felice oggi?
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