Illuminazione nelle scuole


Illuminazione e rendimento scolastico. Capacità di apprendimento
Illuminazione nelle scuole
E’ risaputo quanto possa incidere l’illuminazione sul comportamento umano e quanto essa possa influenzare lo stato d’animo e perfino quello emozionale, eppure, spesso, il tema dell’illuminazione è considerato a margine nella stesura di un progetto di più ampia scala.
Il susseguirsi e l’alternanza del giorno e della notte regolano i bioritmi e la vita stessa, la percezione del colori, la sicurezza, la bellezza di un’opera d’arte, di un paesaggio, della volta celeste, tutto ciò che vediamo è frutto d’una corretta illuminazione.
Nello scenario dell’edilizia scolastica l’illuminazione degli ambienti è fondamentale sia per la riqualificazione degli stessi ma soprattutto per il rispetto del comfort visivo degli occupanti le aule dal quale deriva il grado d’attenzione e l’intera performance scolastica.
Nuove forme di insegnamento vengono proposte mutando i metodi e i contenuti delle lezioni liberando le aule dalle disposizioni standard di banchi e tavoli nonché dei materiali didattici lavorando sempre meno con gesso e lavagna.
Leggere un libro, impegnarsi nella scrittura, guardare un filmato su pc, interagire in una lezione alla lim sono tutta attività diverse che hanno bisogno di adeguata illuminazione frutto d’uno studio e non d’una improvvisazione.
L’attuale corsa all’efficientamento energetico con o senza avvalersi di uno strumento di finanziamento pubblico non ha risparmiato il comparto illuminotecnico ed in riferimento alle strutture scolastiche ciò ha prodotto soltanto una riduzione dei consumi energetici ma non il rispetto della normativa di riferimento. Nella grande maggioranza dei casi continua a mancare un progetto illuminotecnico di base che non è stato mai redatto, pertanto con l’adozione di lampade tecnologicamente avanzate si è ridotta la potenza elettrica installata con un ritorno economico in bolletta, a discapito ancora una volta di studenti ed insegnanti.
Da un lato, quindi, vi è l’applicazione di nuove metodologie di studio con l’adozione di supporti sempre più informatici e tecnologici e dall’altro un inadeguato contesto applicativo il cui risultato assoluto non è positivo.
Tutto ciò è frutto di una scarsa sensibilità riguardo l’argomento, sconosciuta a molti nonostante i riferimenti normativi:
- UNI 10840 elenca i criteri generali per l'illuminazione artificiale e naturale delle aule e di altri locali scolastici, in modo da garantire condizioni che soddisfino il benessere e la sicurezza degli studenti e degli altri utenti della scuola.
- UNI 10840:2007 fornisce le prescrizioni generali sia per l'illuminamento artificiale sia per l'illuminazione naturale.
- UNI EN 12464-1:2004 "Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Posti di lavoro in interni".
Tale norma prevede che i requisiti illuminotecnici debbano soddisfare tre esigenze fondamentali:
- il comfort visivo, cioè la sensazione di benessere percepita
- la prestazione visiva, cioè la possibilità da parte degli studenti/lavoratori di svolgere le proprie attività anche in condizioni difficili e al lungo nel tempo
- la sicurezza, cioè la garanzia che l'illuminazione non incida negativamente sulle condizioni di sicurezza degli studenti.
Oggi sembra assistere all’applicazione di una procedura standard dettata esclusivamente dal contenimento dei costi di gestione, una procedura standard utilizzata in maniera indiscriminata a sfavore della qualità della scuola stessa.
Allora la vera "riqualifica" deve partire dai luoghi stessi d’insegnamento laddove può essere diffusa l’essenza del risparmio energetico dando finalmente luce al significato stesso del concetto e non confinandolo ad una semplice ed improduttiva sostituzione d’un corpo illuminante.
Potrebbe sembrare un formalismo, ma alla base d’un buon progetto c’è sempre lo studio e la progettazione condotti da un professionista, sia esso ingegnere ad esempio esperto in gestione dell’energia EGE. Affidandosi ad una figura professionale qualificata si è certi della buona riuscita del progetto con evidenti differenze in termini di prestazioni dell’impianto, di benessere e non per ultimo di ritorno economico.

Articolo del:


di Ing. Armando Tortora

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