IMU 2021 seconda casa: chi deve pagare, scadenza e aliquote

Secondo anno di nuova IMU, dopo l’addio alla Tasi, cancellata con la legge di bilancio 2020. La data di scadenza per la seconda rata IMU 2021 si sta avvicinando, quindi sarebbe utile fare un riepilogo sulle informazioni basilari.
Chi deve pagare l’IMU?
Quando si parla di IMU si intende l’imposta municipale che è dovuta sugli immobili che sorgono all’interno dello Stato italiano. Ma non parliamo di tutti gli immobili. Infatti, dal 2012 fino al 2013 è stata valida anche sull’abitazione principale: oggi non è più così. Attualmente parliamo di proprietari di primi immobili di lusso e immobili differenti dall’abitazione principale.
Nel secondo caso, precisamente, la tassa IMU è dovuta da coloro che sono in possesso di immobili indicati nell’articolo 2 del Dlgs 504 del 1992, quindi:
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aree fabbricabili;
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terreni agricoli;
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fabbricati.
Entrando nel dettaglio, l’IMU è obbligatoria per chi è proprietario di fabbricati, terreni agricoli e aree fabbricabili; ma non solo, si considerano anche soggetti che vantano su un immobile un altro tipo di diritto reale: per esempio, usufrutto, enfiteusi e superficie. Si parla di diritto soggettivo che conferisce al titolare un potere assoluto ed immediato.
E ancora, rientrano anche i coniugi assegnatari della casa coniugale, dopo separazione legale, annullamento, cessazione o scioglimento degli effetti civili del matrimonio: si considerano sempre e solo abitazioni “di lusso”. Devono poi pagare l’imposta IMU anche i concessionari di aree demaniali e i locatari di immobili concessi in locazione finanziaria.
Calcolo IMU seconda casa: le aliquote 2021
Per quanto riguarda il calcolo delle aliquote IMU 2021, queste devono essere applicate anche alle pertinenze della prima casa che superino il numero massimo consentito per categoria. Con la circolare del 18 marzo 2020, il Ministero dell’Economia ha specificato che per le prime case di lusso, categoria A1/A8 e A9, è prevista l’applicazione di un’aliquota ridotta del 5 per mille: i Comuni possono decidere di aumentare o ridurre di un punto la percentuale (più detrazione di 200 euro).
Per la seconda casa, l’aliquota IMU è fissata nella misura dell’8,6 per mille, la quale può variare fino al 10,6 per mille ed essere aumentata fino all’11,4 per mille. Questo vale solo nel caso dei Comuni che abbiano confermato la ex maggiorazione Tasi approvata precedentemente.
Per quanto riguarda le abitazioni di interesse storico o inagibili, la base è ridotta del 50%. Sarà l’ufficio tecnico comunale, con una perizia a carico del proprietario, a valutare l’inagibilità della struttura: va però sottolineata la possibilità di presentare una dichiarazione sostitutiva da parte del contribuente.
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