Erogazione e rimborso dei prestiti, l'importanza della forma tecnica giusta


Chiedere soldi a un finanziatore non basta. Per risultare credibili, dobbiamo sapere identificare con esattezza le modalità in cui il denaro verrà ricevuto e restituito
Erogazione e rimborso dei prestiti, l'importanza della forma tecnica giusta

Il denaro non viene mai prestato “e basta”. Sono sempre previste delle modalità ben precise di erogazione e di rimborso dei soldi, a seconda delle quali avremo tante “forme tecniche” differenti: parlando di banche, sappiamo esistere il mutuo, il fido di cassa, l’anticipo fatture, il leasing, il factoring ecc.

Presentandoci da un finanziatore per chiedere denaro, e allo scopo di risultare professionali, dovremo prepararci a rispondere non solo alla domanda "quanto", ma anche "come" ovvero, appunto "in che forma tecnica"?

Ricordatevi sempre che la forma tecnica giusta discende sempre direttamente dall’esigenza concreta che ne sta alla base e che sbagliarla può voler dire mettere in seria difficoltà l’impresa. La forma migliore è il “Fondo Perduto”: vi danno dei soldi e voi non dovrete mai restituirli! Purtroppo per voi, le possibilità di avere, oggi, davvero del denaro a fondo perduto è ridotta ai minimi termini.

Vi faccio un esempio “classico” di uno dei peggiori errori che viene commesso dalle aziende, tant’è che oggi le banche tendono a permetterlo sempre meno (non fu così in passato), vale a dire l’apertura del “fido di cassa”, detto anche “fido di conto per elasticità di cassa” oppure, molto più semplicemente e banalmente “FIDO”: la possibilità di andare “in rosso” fino ad una somma predefinita. Il fatto che sia chiamato “per elasticità” è importante! Cosa fa un elastico? Si allunga, poi si allenta, e poi si allunga di nuovo, senza spezzarsi mai.

Questa metafora dovrebbe orientare nell’utilizzo della facilitazione: il fido di cassa deve andare giù, poi tornare su (possibilmente nella situazione in cui “avete soldi sul conto”), poi magari tornare ancora in “rosso” e così via (quando parlo di “rosso” intendo sempre entro il limite che la banca vi ha dato, non certo di una situazione di “sconfinamento”).

Questo è un modo corretto di usare un fido di cassa, perché questo deve servire unicamente per fronteggiare momentanei disallineamenti fra entrate e uscite. Se, invece (come fanno in tanti), vedete il fido come il vostro nuovo “punto zero”, siete completamente fuori strada. Se, voglio dire, vi concedono 10.000 e voi, il giorno dopo, siete già a “meno 9.999” e la cosa più emozionante che può capitarvi è arrivare a “meno 9.500”, vuol dire che la forma tecnica è sbagliata! Ricordatevi che il vostro finanziatore questi concetti ce li ha bene chiari in mente, dunque, presentarsi a lui avendo chiara non solo la somma da domandare, ma anche la modalità adatta, vi darà certamente dei punti in più.

Non possiamo certo, in questa sede, analizzare tutte le esigenze e le varie possibilità di affidamento, ma ricordatevi che, ad esempio, gli investimenti vanno finanziati ratealmente, con una durata del prestito pari indicativamente alla vita utile del bene che state acquistando! Altre esigenze fra cui, ad esempio, il rinnovo del magazzino, potranno sempre essere finanziate a rate, ma con tempi di rientro certamente più brevi. Poi abbiamo le esigenze connesse con i tempi medi di incasso e pagamento, che potranno essere finanziate con forme tecniche di “smobilizzo crediti commerciali” quali ad esempio anticipo fatture, anticipo Ricevute Bancarie ecc.

Siamo disponibili per approfondimenti, basati sui casi che, concretamente, vi trovate ad affrontare nella vostra quotidianità lavorativa!

 

Articolo del:


di Marco Massari

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