Indennità NASpI e Lavoro Autonomo: compatibilità


Chi percepisce l’indennità di disoccupazione ed avvia attività d’impresa mantiene il diritto al sussidio? Chiariamo i dubbi
Indennità NASpI e Lavoro Autonomo: compatibilità
La NASpI è la nuova indennità di disoccupazione posta in essere dal Jobs Act ovvero dalla riforma del lavoro promossa dal Governo Renzi che, entrando in vigore l’1 maggio 2015, ha sostituito tutte le forme di indennità di disoccupazione esistenti a tale data.

La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino ad un limite massimo di due anni. Sono esclusi i periodi contributivi che hanno già dato luogo al diritto all’indennità.

I Requisiti:
- Perdita involontaria del lavoro
- Avere almeno 13 settimane di retribuzione nel quadriennio precedente la perdita del lavoro
- Avere almeno 30 giorni effettivamente lavorati nei 12 mesi precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione.

L’INPS ha sancito che il disoccupato può prestare attività da lavoro autonomo e, comunque, percepire l’indennità di disoccupazione NASPI a patto che vengano rispettati i parametri imposti.

Nel caso in cui il disoccupato abbia i requisiti per ottenere il sussidio NASpI, questi può contemporaneamente prestare attività di lavoro autonomo e, se il reddito lordo da lavoro autonomo non supera i 4.800 €, l’indennità di disoccupazione e lo stesso lavoro autonomo sono compatibili ed il disoccupato potrà continuare a beneficiare del sussidio.
I 4.800,00 € di reddito lordo sono in realtà l’unico vincolo da rispettare, pena la perdita del sussidio.

L’INPS dovrà ricevere il modello NASpI COM (compilabile direttamente sul sito dell’INPS dai possessori di PIN Dispositivo) nel quale vengono indicati i redditi presunti entro il termine del 31 gennaio dell’anno successivo, pena non la perdita del diritto all’indennità ma la sospensione dell’erogazione fino alla ricezione, da parte dell’Ente, di tale modello.

Se si percepisce la NASpI e, contemporaneamente, si svolgono più tipologie di lavori, diventa invece compito dell’INPS controllare che il parametro dei 4.800 € derivante dalla somma dei lavori sia rispettato e dovrà ridurre l’indennità in misura pari all’80% del reddito complessivo percepito.

Dal punto di vista pratico: se si perde in modo involontario il lavoro dipendente, ma si è contemporaneamente soci in una società (sia di persone che di capitali) o si intraprende attività di lavoro autonomo, si ha diritto alla NASpI se le somme dei redditi derivanti dall’attività d’impresa o dalla società non superano i 4.800 €. Bisognerà allegare alla domanda di disoccupazione, e comunque, entro i 30 giorni successivi alla presentazione della domanda, una dichiarazione relativa al reddito presunto per l’anno in corso e completare, non appena si ha la disponibilità del dato, comunicando all’INPS il reddito definitivo risultante dalla dichiarazione dei redditi. Se il parametro dei 4.800 € è rispettato è salvo il diritto all’indennità, se tale limite di reddito viene superato dovranno essere restituite le somme indebitamente percepite.

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di Studio Molinaro

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