Iniziamo a volare con le nostre ali
Dopo la fine del Quantitative Easing, ecco diffusa la nuova politica finanziaria della Bce
Nelle isole del Borneo, tra la Malesia e le Filippine, vive una specie di uccelli conosciuta "Baya Tessitrice". La loro peculiarità è quella di essere minuziosi e meticolosi quando costruiscono il loro nido, composto da fili d’erba intrecciati e lunghe strisce strappate da fronde di palma, e che ha una forma particolare: assomiglia a una zucca dove nella parte più ampia si trova una camera di nidificazione centrale, mentre nella parte allungata simile a un tubo verticale viene creato un ingresso laterale.
La costruzione del nido è laboriosa, basti pensare che un uccello maschio può effettuare fino a 500 viaggi per finire il nido e metterci ben 18 giorni di intreccio per finire il nido. La femmina depone le uova per circa 14-17 giorni e dopo appena 17 giorni dalla schiusa, i pulcini sono pronti a volare.
L’atteggiamento della Banca Centrale Europea degli ultimi mesi può essere paragonato a quello della "Baya Tessitrice". Per contrastare potenziali attacchi speculativi esterni, nel 2015 la Bce ha attivato il Quantitative Easing (QE) immettendo liquidità sul mercato e creando nell’area Ue le condizioni finanziarie idonee a consentire lo sviluppo e la crescita degli Stati membri. Ma anche il Qe non può essere eterno e, dopo che il "nido" è stato creato con cura e dedizione arriva il momento in cui i piccoli comincino a volare. E così anche per il Quantitative Easing per il quale si dovrà mettere la parola fine.
Infatti, il consiglio direttivo della Bce ha annunciato che procederà al "tapering" del programma nel quarto trimestre del 2018, concludendolo in dicembre. Fin qui, nulla di sorprendente, dato che la notizia è già circolata da tempo. La vera novità è la decisione di mantenere i tassi "al livello attuale almeno fino a tutta l'estate del 2019".
È la prima volta che la BCE adotta una "forward guidance" che dipende non solo dalle condizioni dell'economia, ma che include anche un orizzonte temporale prefissato. Queste decisioni sono state inoltre adottate all'unanimità, rafforzando così il segnale verso gli investitori. Con tale decisione, la Bce ha annunciato quale sarà la politica monetaria dell’area Ue. Alla base di tale scelta c’è la valutazione positiva del consiglio direttivo sul futuro trend di inflazione e sulla crescita economica dell’area Ue, nonostante i segnali altalenanti dell’ultimo semestre dovuti alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e alla situazione politica italiana di stampo "anti-sistema".
Cosa bisogna aspettarsi dopo la fine del Quantitative Easing?
Di certo si ritornerà ad avere un mercato finanziario più normale e, soprattutto, più consapevole e maturo grazie alle nuove regolamentazioni bancarie che hanno avuto come obiettivo una maggior tutela dei risparmiatori. Dopo il crack della Lehman Brother, del 2008, si è diffusa una nuova consapevolezza, sia da parte degli operatori finanziari che da parte dei risparmiatori, più oculati e, verrebbe da dire, più informati.
Detto ciò, non è possibile stabilire quanto durerà la "forward guidance" e la nuova politica della Bce. Di certo, però, c’è che ora è il tempo di cominciare a volare e lasciare quel nido sicuro e protettivo del Quantitative Easing.
La costruzione del nido è laboriosa, basti pensare che un uccello maschio può effettuare fino a 500 viaggi per finire il nido e metterci ben 18 giorni di intreccio per finire il nido. La femmina depone le uova per circa 14-17 giorni e dopo appena 17 giorni dalla schiusa, i pulcini sono pronti a volare.
L’atteggiamento della Banca Centrale Europea degli ultimi mesi può essere paragonato a quello della "Baya Tessitrice". Per contrastare potenziali attacchi speculativi esterni, nel 2015 la Bce ha attivato il Quantitative Easing (QE) immettendo liquidità sul mercato e creando nell’area Ue le condizioni finanziarie idonee a consentire lo sviluppo e la crescita degli Stati membri. Ma anche il Qe non può essere eterno e, dopo che il "nido" è stato creato con cura e dedizione arriva il momento in cui i piccoli comincino a volare. E così anche per il Quantitative Easing per il quale si dovrà mettere la parola fine.
Infatti, il consiglio direttivo della Bce ha annunciato che procederà al "tapering" del programma nel quarto trimestre del 2018, concludendolo in dicembre. Fin qui, nulla di sorprendente, dato che la notizia è già circolata da tempo. La vera novità è la decisione di mantenere i tassi "al livello attuale almeno fino a tutta l'estate del 2019".
È la prima volta che la BCE adotta una "forward guidance" che dipende non solo dalle condizioni dell'economia, ma che include anche un orizzonte temporale prefissato. Queste decisioni sono state inoltre adottate all'unanimità, rafforzando così il segnale verso gli investitori. Con tale decisione, la Bce ha annunciato quale sarà la politica monetaria dell’area Ue. Alla base di tale scelta c’è la valutazione positiva del consiglio direttivo sul futuro trend di inflazione e sulla crescita economica dell’area Ue, nonostante i segnali altalenanti dell’ultimo semestre dovuti alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e alla situazione politica italiana di stampo "anti-sistema".
Cosa bisogna aspettarsi dopo la fine del Quantitative Easing?
Di certo si ritornerà ad avere un mercato finanziario più normale e, soprattutto, più consapevole e maturo grazie alle nuove regolamentazioni bancarie che hanno avuto come obiettivo una maggior tutela dei risparmiatori. Dopo il crack della Lehman Brother, del 2008, si è diffusa una nuova consapevolezza, sia da parte degli operatori finanziari che da parte dei risparmiatori, più oculati e, verrebbe da dire, più informati.
Detto ciò, non è possibile stabilire quanto durerà la "forward guidance" e la nuova politica della Bce. Di certo, però, c’è che ora è il tempo di cominciare a volare e lasciare quel nido sicuro e protettivo del Quantitative Easing.
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