Intollerabilità delle immissioni acustiche
Le immissioni acustiche prodotte da attività d'impresa sulle abitazioni contigue - Rilevanza della destinazione urbanistica della zona
Interessante il contenuto di una recentissima sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Brescia (n. 157/2014), la quale affronta una problematica sempre attuale: le immissioni acustiche provenienti da attività produttiva che si svolge accanto ad abitazioni private.
Il caso concreto vedeva quale protagonista un nucleo famigliare che aveva acquistato un immobile, adibendolo a civile abitazione, in una zona con destinazione artigianale - produttiva, ove, già da tempo era insediata l'attività di un impresa che realizzava fabbricati in calcestruzzo.
I Giudici dell'Appello, ribaltando radicalmente la sentenza di primo grado, hanno concluso che alcun danno, nè biologico nè patrimoniale può essere riconosciuto in capo a coloro che acquistano un immobile adiacente allo stabilimento di un'impresa la cui attività produttiva è già in atto da diverso tempo.
Ancor di più, sempre secondo la Corte d'Appello, va negata qualsiasi tutela al privato che, come nel caso in questione, ha modificato la destinazione d'uso dell'immobile con ciò realizzando un abuso edilizio. In questa particolare ipotesi, il Collegio ha dunque ritenuto prevalente e prioritaria la tutela delle esigenze della produzione (e quindi anche della tutela del lavoro) a quella della proprietà.
Il caso concreto vedeva quale protagonista un nucleo famigliare che aveva acquistato un immobile, adibendolo a civile abitazione, in una zona con destinazione artigianale - produttiva, ove, già da tempo era insediata l'attività di un impresa che realizzava fabbricati in calcestruzzo.
I Giudici dell'Appello, ribaltando radicalmente la sentenza di primo grado, hanno concluso che alcun danno, nè biologico nè patrimoniale può essere riconosciuto in capo a coloro che acquistano un immobile adiacente allo stabilimento di un'impresa la cui attività produttiva è già in atto da diverso tempo.
Ancor di più, sempre secondo la Corte d'Appello, va negata qualsiasi tutela al privato che, come nel caso in questione, ha modificato la destinazione d'uso dell'immobile con ciò realizzando un abuso edilizio. In questa particolare ipotesi, il Collegio ha dunque ritenuto prevalente e prioritaria la tutela delle esigenze della produzione (e quindi anche della tutela del lavoro) a quella della proprietà.
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