Investiamo in Azionario con il Pensiero Laterale
Se si fa una analisi sull'andamento di tutti i mercati azionari e obbligazionari del mondo da inizio anno si può constatare tristemente che chi avesse investito tutto il suo patrimonio sull'azionario Usa, e per di più detenendolo in dollari americani, avrebbe guadagnato mentre tutto il resto degli investitori, a prescindere dalla propensione al rischio e alle loro propensioni geografiche naturali, avrebbero subito delle perdite in conto capitale.
A questo punto un cliente potrebbe rivolgere al proprio consulente finanziario la seguente domanda: "ma la diversificazione geografica e per strumenti finanziari proprio non è servita a niente?"
Pur adducendo come attenuanti il fatto che pochi mesi come riferimento non possono cancellare il valore di strategie volte al diminuire il rischio con la diversificazione e che, comunque, siamo ormai entrati in una fase di tassi crescenti che comporterà sempre maggiori perdite sul prezzo delle obbligazioni, bisogna ammettere che forse siamo arrivati al momento di dover applicare un po’ di Pensiero Laterale negli investimenti!
Cosa è questo Pensiero Laterale? una modalità di risoluzione dei problemi logici (problem solving) che prevede un approccio particolare, ovvero l'osservazione del problema da diverse angolazioni.
La mia idea, infatti, è per gli anni futuri di investire sull'azionario non in base ad una diversificazione
Uno degli effetti della tanto vituperata Globalizzazione è appunto quella di vedere stessi fenomeni crescere in contemporanea in diversi Paesi.
Appare ad esempio evidente la crescita esponenziale della popolazione mondiale nei prossimi anni che porterà due effetti: la creazione di una nuova e più grande classe media e avremo anche un maggior numero di persone ansiane.
Ecco che bisogna individuare e investire in quelle aziende che stanno cominciando a fare sempre maggiori utili a livello planetario, perché questi fenomeni interessano e interesseranno sempre più paesi, in particolare nella zona Asia-Pacifico.
L’aumento della classe media comporterà un aumento dei bisogni da soddisfare e, quindi, dei consumi in particolare in quei Paesi che una volta chiamavamo “Emergenti” ma che ora non solo hanno raggiunto l’Occidente ma lo stanno superando velocemente.
Puntare sui consumi globali vuol dire essere consapevoli che settori come alimentare, energia, turismo, media e intrattenimento e non per ultima l’informatica, con i cellulari sempre più sofisticati, attrarranno sempre un maggior numero di persone.
Ma un altro aspetto sarà il maggior numero di persone ansiane che richiederanno maggiori servizi sanitari, dispositivi medici e prodotti anti-invecchiamento.
Questo dei trend demografici e dei consumi globali è un esempio ma i cambiamenti ci circondano, anzi ci viviamo dentro.
Nel mondo si stanno sempre più affermando i modelli di grosse megalopoli abitate da decine di milioni di persone che non chiedono più soltanto i servizi di base, ma che la città nella quale vivono sia attraente come qualità della vita. Ecco che molte tecnologie informatiche e della tutela ambientale vengono impiegate in questi conglomerati urbani definiti “smart city” in modo che le società che le gestiscono offrano un ambiente migliore e più sano.
Questi sono solo due filoni su cui cominciare a puntare per investire con un orizzonte di medio termine senza essere condizionati dalle dichiarazioni contingenti e random del politico di turno che ha una visione miope e di brevissimo termine, la sua rielezione.
Per approfondire potete contattarmi senza impegno.
Articolo del: