Investimenti, ecco alcuni comportamenti ed errori da evitare!
Rendimento e perdita sono sicuramente due parole che condizionano molto il nostro modo di investire.
Ma spesso sono alcuni errori e comportamenti che abbiamo che influenzano la performance dei nostri investimenti.
Oggi vi voglio parlare di alcuni bias cognitivi, ossia quei pregiudizi, non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppati sulla base delle informazioni in possesso, anche se non logicamente connesse tra loro, che porta dunque ad un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio.
Ecco alcuni dei principali Bias:
BIAS DI CONFERMA: si manifesta quando gli investitori hanno una sorta di preferenza ad accettare informazioni che confermano la loro convinzione finanziaria, addirittura tendono ad accettare anche informazioni errate (o evidentemente troppo generiche) pur di confermare la loro convinzione.
Qualche esempio:
- non si investe per convinzione che sia pericoloso e ci si fa influenzare quindi dalle crisi di mercato (v. la crisi finanziaria del 2007/08) senza tenere in considerazione le molto più frequenti fasi di crescita dei mercati; un esempio concreto, nel 2009 l'indice S&P 500 quotava 735 p.ti contro i 4.409 p.ti di questi giorni.
- si investe solo in obbligazioni e titoli di stato con la convinzione che siano investimenti che non possano in alcun modo subire perdite anche ingenti, non considerano che anche gli Stati possono fallire; gli esempi più eclatanti vicini a noi il default argentino nel 2001 o i salvataggi in extremis della Grecia nel 2012-2013.
BIAS DI DISPONIBILITA': fa sì che eventi recenti o più vividamente impressi nella memoria degli investitori (es: la grossa perdita economica subita da un parente o da un amico sui mercati) li portino a distorcere la realtà e a pensare che tali eventi siano molto più probabili di quanto siano veramente.
Qualche esempio:
- un amico o un parente hanno recentemente perso molti soldi investendo (male) in borsa, dunque decidiamo di non investire perché “non bisogna giocare in borsa”;
- un amico ci ha appena detto di aver fatto un sacco di soldi con le criptovalute e ci buttiamo anche noi, senza considerare i rischi, convinti di riuscire a fare lo stesso.
HOME BIAS: Anche noto come bias della familiarità, porta l’investitore a preferire ciò che conoscono o che sentono vicini, come gli strumenti finanziari nazionali (es: azioni o obbligazioni italiane, nel nostro caso).
Questo causa una scarsa diversificazione di portafoglio e dunque una sovraesposizione a specifiche aree geografiche o a specifici strumenti.
Lo stesso può avvenire con riferimento a strumenti finanziari già noti perché usati da genitori o amici ma che non necessariamente rappresentano la scelta migliore in generale, anzi sappiamo che spesso si tratta di strumenti inefficienti e con costi molto elevati.
Qualche esempio:
- acquisto azioni della Banca territoriale X perchè è la banca dove ho lavorato per 10 anni e dove la mia famiglia è correntista da una vita.
- acquisto obbligazioni ENI perchè è un’azienda italiana molto conosciuta.
BIAS DELLO STATUS QUO: consiste nel preferire la situazione attuale rispetto ad altre soluzioni possibili ma che richiedono cambiamenti.
Tenendo conto del mondo degli investimenti, un esempio può essere facilmente riscontrato nella preferenza della maggior parte degli investitori a mantenere il proprio portafoglio di investimenti, nonostante non sia realmente vantaggioso.
Qualche esempio:
- anche se il mio portafoglio è in perdita non cambio perchè potrei peggiorare la situazione
- anche se gli investimenti in portafoglio hanno dei costi commissionali elevati, mantengo questa situazione perchè il mio investimento è positivo.
BIAS DELL'AVVERSIONE ALLE PERDITE: pur sapendo che il portafoglio sta subendo perdite a causa di un asset allocation errata o di strumenti inefficienti, si continuerà a mantenere il portafoglio inalterato anche causa del bias dello status quo, oltre che a quello dell’avversione alle perdite.
L’avversione alle perdite avviene quando gli investitori sentono maggiore peso psicologico nel sopportare le perdite rispetto al piacere del trarre guadagni dai mercati.
In sintesi, molti investitori tendono a richiedere una possibilità di guadagno maggiore per compensare la possibilità di una perdita.
Con un esempio, se da un lancio di una moneta un giocatore può perdere 1€ in caso di croce, dovrà poter guadagnare più di 1€ in caso di testa.
Nell’ambito degli investimenti, questo bias si concretizza nel fatto che gli investitori preferiranno vendere gli strumenti che sono in guadagno mentre vorranno sperare fino all’ultimo che gli strumenti in perdita recuperino piuttosto che vendere in perdita.
Che fare quindi?
Il primo step nella strada per la migliore gestione dei propri bias comportamentali è indubbiamente essere consapevoli della loro esistenza e del loro funzionamento.
Ci sono poi alcuni comportamenti che possono migliorare la situazione, tra i quali:
Evita di prendere decisioni basate sulla paura, sull'impulsività e sull'imitazione dei comportamenti altrui. In questo modo eviterai di pagare il prezzo di una decisione affrettata e di monetizzare perdite che potresti recuperare nel lungo periodo.
Evita di controllare continuamente il valore del tuo portafoglio. È buona regola controllare regolarmente i propri investimenti, però è più che mai indispensabile ragionare secondo una logica di lungo termine per evitare che la volatilità e l'incertezza del momento contribuiscano ad aumentare ansie e paure.
Riconsidera le tue scelte di investimento purché le tue decisioni non siano guidate da valutazioni impulsive e dal panico. È il caso ad esempio in cui siano sopravvenute esigenze di liquidità che richiedono una revisione del tuo portafoglio.
Informati Informarsi per gestire al meglio i propri investimenti è sempre importante. Scegli accuratamente le fonti informative a cui far riferimento.Nei periodi di crisi aumenta la diffusione di fake news e il rischio di incorrere in tentativi di manipolazione che fanno leva sull'emotività dell'investitore medio
Questi sono alcuni comportamenti utili che possono evitare di farti prendere decisioni errate ed impulsive.
Il mio consiglio poi è quello di intraprendere un percorso di pianificazione con un consulente finanziario. Sarà infatti un alleato prezioso per definire i tuoi obbiettivi, l’arco temporale a disposizione e la strategia giusta da utilizzare, indirizzandoti sui percorsi più adatti per raggiungerli.
Inoltre il consulente, conoscendo le dinamiche degli investimenti e i comportamenti da tenere, saprà consigliarti la cosa giusta da fare sia nei momenti positivi che in quelli meno positivi.
Purtroppo la volatilità del mercato non dipende dal consulente a cui ti affidi, ma sapere cosa fare nelle varie fasi e come comportarsi è la cosa più importante che il consulente può e deve fare.
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