Investimenti etici e socialmente responsabili battono il mercato! Ma occhio alla selezione!


Il 73% dei benchmark ESG battono i benchmark tradizionali. Un'opportunità per gli investitori: coniugare benessere a maggiori rendimenti. Ma attenti a scegliere!
Investimenti etici e socialmente responsabili battono il mercato! Ma occhio alla selezione!

 

 

 

 

 

 

 

Indice:

  • Premessa

  • Cosa sono gli investimenti socialmente responsabili

  • Come investire?

  • Conviene? Analisi e rendimenti

  • Conclusioni

 

 

 

Premessa

Nati a inizio anni ’90 gli investimenti etici si sono sviluppati inizialmente tra un generale scetticismo circa la capacità di offrire adeguati ritorni sul capitale investito, per poi trovare definitiva consacrazione negli ultimi anni proprio dopo aver superato l’esame dei rendiconti.

Si è trattato, comunque, di un’evoluzione notevole anche in termini di qualità di gestione, perché soprattutto nei primi anni, non sono mancate le brutte sorprese.

Ancora oggi raccomando massima attenzione agli investimenti proposti, in quanto il fatto di esser etici non vuol dire che siano ben gestiti. Sicuramente è fondamentale dare spazio a questi temi perché, con la dovuta selezione, si può ottenere il giusto connubio tra la finalità sociale e il ritorno del capitale investito.

La cosiddetta “finanza buona”.

 

 

 

Cosa sono gli investimenti socialmente responsabili

Si tratta di investimenti con processi di selezione basati non esclusivamente su logiche di profitto, ma guidati dal concetto di “impact investing” andando a misurare in altri termini l’impatto che ciascun investimento può avere a livello sociale.

Nell’acronimo SRI rientrano aziende che adottano una governance che promuove il rispetto dell’ambiente, dei diritti umani e dei consumatori. Che, quindi, indirizzano investimenti ad opere di benessere collettivo.

Ci sono una serie di attività che sono state inserite in una black list come il gioco d’azzardo, la vendita di armi, della produzione e commercializzazione dei tabacco, attività che sfruttano in maniera malsana gli animali (come ad esempio la produzione di pellicce), ecc..

 

 

 

Come investire?

Ci sono molteplici modalità di investimento su questi temi che vanno da fondi di investimento (dove si ha un processo di selezione più accurato e maggiore diversificazione grazie ad una gestione attiva), a fondi passivi (ETF) dove viene replicato un bechmark di riferimento. Infine, investimenti diretti sia di natura azionaria che obbligazionaria su emittenti che hanno natura e indirizzi di gestione in questa direzione.

 

 

 

Conviene? Analisi e rendimenti

Il tema dalla sostenibilità è oggi centrale nella selezione degli investimenti sia da parte dei clienti che di aziende e istituzioni. Questo naturalmente incide in termini positivi sulle buone gestioni in quanto assicura un elevato afflusso di liquidità nei vari comparti.

Morningstar per venire incontro alla richiesta sempre maggiore di tali strumenti ha ideato un indice denominato Sustainability Rating oggetto tra l’altro di recente aggiornamento che assegna tra un minimo di 1 ed un massimo di 5 stelle.

Eccone un esempio:

Morningstar ha divulgato un’analisi sul 2018 dove vengono confrontati i rendimenti rispetto a fondi che non sono SRI della medesima categoria di investimento. I risultati sono entusiasmanti. Il 32% dei comparti socialmente responsabili si trovano nel primo quartile, il 62% nella metà più alta in classifica. Soltanto il 17% dei comparti, invece, è nell’ultimo quartile della medesima categoria.

I risultati del 2018 si possono, quindi, sintetizzare in una prevalenza in termini di rendimento dei fondi sostenibili rispetto a quelli tradizionali. Inoltre, la selezione viene fatta anche sulla gestione finanziaria delle società e sulla solidità del business offerto.

Questi sono fattori che sicuramente riducono la volatilità dei titoli come dimostra uno studio pubblicato sempre da Morningstar (denominato Morningstar’s ESG indexes exhibit attractive investment attributes) mettendo a confronti performance di 56 benchmark costruiti con criteri ESG rispetto a quelli tradizionali in un orizzonte temporale piuttosto significativo (dal 2009 al 2018). Il risultato è che il 73% dei fondi ESG (41 dei 56 totali) battono quelli tradizionali e presentano anche una minore volatilità (47 su 56).

 


Conclusioni

In sintesi, ritengo gli investimenti etici e socialmente responsabili molto interessanti per i risparmiatori. Da un lato si contribuisce a migliorare il mondo; dall’altro, l’attenzione trasversale a questi temi può contribuire positivamente in termini di performance.

Ci sono numerosi strumenti sul mercato per investire su questi temi. E’ fondamentale procedere con un’analisi accurata in quanto non si deve negare il fatto che come ogni moda, ci sono situazioni qualitativamente interessanti, ma si nascondono insidie.

Le performance parlano chiaro. Ad oggi gli investimenti etici e socialmente responsabili hanno reso più degli investimenti tradizionali. Al netto di alcune storie negative, l’inserimento di questi investimenti all’interno di un portafoglio è indispensabile. C’è una quantità elevata di strumenti a disposizione, per qualsiasi profilo di rischio, dal più prudente al più dinamico. Con una selezione accurata, è sicuramente possibile sfruttare ottime opportunità, contribuendo al benessere sociale e ottenendo rendimenti interessanti.

 

Per info e chiarimenti contattatemi attraverso l'apposita funzione del portale o scrivendomi a g.mecca82@gmail.com

 

Articolo del:


di Gianrocco Mecca

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