Investire in obbligazioni


Un approccio flessibile alla gestione di duration, credito e cambio può dare rendimenti appetibili
Investire in obbligazioni

“Scegliere un ritorno atteso a un tempo stabilito e non cambiare idea”

... la formula magica per maneggiare debito senza farsi del male da soli.

 

 

Un approccio flessibile alla gestione dei principali fattori di rischio in ambito obbligazionario, come il rischio di duration, di credito e di cambio, può consentire agli investitori europei di muoversi agevolmente nell'attuale contesto di mercato e di ottenere rendimenti appetibili a scadenza, persino coprendo il rischio di cambio. Inoltre, un portafoglio obbligazionario globale può fornire potenzialmente diversificazione geografica, maggiori opportunità di alfa e un'efficace protezione dai ribassi nell'eventualità di un rallentamento economico o evento esogeno.

 

Colui che si approccia ad investire nei bonds deve fin da subito avere chiaro il proprio obiettivo: investo con obiettivo di rendimento a lungo termine (1) oppure con un obiettivo di reddito (2)?

 

Caso 1:

si mira a generare un rendimento complessivo interessante nel lungo periodo, coerentemente con la protezione del capitale, attingendo all'intero spettro presente nei mercati obbligazionari globali. Soprattutto,

la strategia deve applicare una rigorosa gestione del rischio con l'obiettivo di conseguire rendimenti corretti per il rischio appetibili su un ciclo di mercato con una volatilità paragonabile a quella delle obbligazioni core. Anziché porre enfasi sui benchmark obbligazionari tradizionali, si deve diversificare le esposizioni del portafoglio nell'ambito dei mercati globali dei tassi d'interesse, del credito, della volatilità e dei cambi, in modo da poter attuare le idee d'investimento a più alta convinzione dove solo un gestore con alle spalle team globali può rendere realmente attuabili.

La strategia deve essere dotata di grande flessibilità; può coniugare approcci strutturali e tattici, assumendo posizioni difensive oggi per diventare poi più costruttiva al mutare della situazione del mercato.

Grazie alla sua natura dinamica, alla flessibilità e all'ampio intervallo di duration (sia negativa che positiva), la strategia deve essere in grado di cogliere opportunità e di fornire una copertura dai rischi tramite posizioni lunghe e corte che rispecchiano i giudizi sui fattori di rischio fondamentali. Ad esempio, la strategia può assumere posizioni corte nel credito quando il contesto macro è molto sfavorevole o le valutazioni sono talmente elevate da rendere probabili performance negative.

Quando la strategia ha un orientamento difensivo verso la duration, con un'enfasi sul valore relativo, allora vuole dire che mantiene un'esposizione selettiva al credito di alta qualità. In seguito all'emergere di maggiori opportunità, tuttavia, la strategia può tornare rapidamente a focalizzarsi sul credito, mantenendo un portafoglio di qualità complessiva investment grade.

La Figura 2 (fonte PIMCO) mostra come una strategia dinamica può modificare attivamente le esposizioni tattiche a fattori come il rischio di tasso d'interesse (duration).

La strategia attua le idee a più alta convinzione del gestore in maniera misurata e attinge a un'ampia gamma di fonti di rendimento, mirando a mantenere un profilo di rendimento regolare e correlazioni contenute con altre classi di attivo. In virtù della sua flessibilità, dell'ampia discrezionalità e della rigorosa gestione del rischio, tale strategia si presta a integrare le allocazioni obbligazionarie core ed è indicata per resistere anche nei periodi di tassi in aumento, come quello che abbiamo vissuto nella prima metà di quest'anno, infatti permette di avere una divergenza prezzo nominale e prezzo di mercato che si muove a stretto range, in tale modo smorza i drawdown di prezzo senza in modo prospettico fare grosse rinunce a livello d valore finale.

 

Caso 2:

Gli investitori che ricercano un flusso di reddito regolare, abbinato alla protezione del capitale, dovrebbero prendere in considerazione un approccio diverso all'investimento obbligazionario flessibile ideato proprio a questo scopo: generare un reddito corrente e proteggere il capitale, con l'accrescimento dell’importo investito quale obiettivo secondario. La strategia deve adottare un approccio multisettoriale che mira a conseguire un reddito in qualsiasi situazione di mercato, prefiggendosi di mantenere al contempo un portafoglio di qualità elevata.

Una forma di portafoglio processata per tale scopo ad ampio respiro è dividere il portafoglio in due ampie componenti. La prima deve essere costituita da attivi ad alto rendimento, come i mortgage-backed securities non-agency, che dovrebbero registrare buone performance a fronte di una crescita economica più vigorosa delle attese. La seconda componente si costituisce con attivi di alta qualità che dovrebbero evidenziare un buon andamento nell'eventualità di una crescita inferiore alle attese, fungendo così da efficace elemento di diversificazione e offrendo protezione dal rischio di ribasso.

Nell'attuale contesto, per la componente di alta qualità si devono privilegiare i titoli di Stato americani alla luce dei rendimenti più elevati e del ruolo di battistrada giocato dalla Fed nei confronti di altre banche centrali nell'aumentare i tassi d'interessi (...infatti qui il rendimento già elevato ma in crescita con il rolling sulla curva copre un costo di hedge elevatissimo ma propedeutico a decrescita nel futuro).

Per offrire un flusso di un reddito regolare si andranno a ricercare le migliori idee di generazione di reddito, in funzione del contesto di mercato, attingendo a molteplici fonti di reddito nell'ambito della gamma globale di opportunità.

Nel perseguimento del proprio obiettivo, la strategia avrà necessariamente anche un'esposizione strutturale ed opounistica al credito: obbligazioni corporate, privilegiando i titoli collegati al mercato immobiliare e le società finanziarie, e assumendo posizioni selettive nel debito emergente di alta qualità per incrementare il rendimento.

 

Sono da valutare inoltre opportunità occasionali nei cosiddetti attivi che "si piegano ma non si spezzano", che dovrebbero registrare buone performance anche in contesti di mercato più impegnativi, vedasi emergenti tripla AAA in hard currency.

L'unione delle due componenti del portafoglio conferisce al portafoglio un'ampia diversificazione, evitando che singole posizioni (in attivi ad alto rendimento o di qualità elevata) abbiano un'influenza dominante sul rendimento complessivo e sulla volatilità della strategia. La Figura 3 (fonte PIMCO) descrive la diversificazione di una tale strategia e come questa si è adattata alla diversi contesti di mercato negli ultimi anni.

Dal lancio, quel gestore ha modificato l’asset allocation con lo scopo di raggiungere l'obiettivo di offrire agli investitori un reddito regolare accompagnato da una volatilità contenuta. Flessibilità, liquidità e diversificazione sono stati i fattori utilizzati, e siamo convinti che la filosofia sottostante di una consimile strategia sia la più indicata per aiutare gli investitori a ottenere un reddito elevato regolare senza sacrificare la liquidità o la qualità.

 

Conclusione:

L'attuale contesto caratterizzato da bassi rendimenti sul mercato interno, dalla tendenza al rialzo dei tassi d'interesse globali e da episodi ricorrenti di volatilità sta mettendo in difficoltà molti investitori europei. La buona notizia è che esistono strategie per affrontare l'attuale incertezza sui mercati obbligazionari. Limitare il rischio di tasso d'interesse e investire in obbligazioni di alta qualità sono opzioni praticabili, ma attuando un metodo si metodico, ma anche dinamico ed intelligente di misurarsi con le mutevoli condizioni del mercato obbligazionario sia raggiungere un approccio d'investimento flessibile pagante un premio al rischio finale soddisfacente.

Per raggiungere ciò non serve vedere un prezzo giornalmente ma bensì controllare il valore, esplicito ed implicito, negli asset detenuti specificamente per conseguire gli obiettivi di rendimento a lungo termine e reddito regolare di molti investitori.

 

 

 

 

Articolo del:


di Ernesto Panichi

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