Investire in PIR: situazione attuale e prospettive


Dopo la chiusura pessima del 2018 con il mercato italiano in forte discesa stiamo assistendo a un 2019 euforico dove il PIR si conferma un vantaggioso investimento
Investire in PIR: situazione attuale e prospettive

Dopo la chiusura pessima del 2018 con il mercato italiano in forte discesa stiamo assistendo ad un 2019 euforico.

Da una parte è trascinato all’insù dalla straordinaria ripresa dei mercati globali, e dall’altra c’è un risvolto positivo derivante dagli atti del Governo.

Come pensavo, l’ultimo intervento di Mario Draghi ha dato il là ad una forte ripresa dei mercati europei ed italiano insieme ad essi. Il fatto di promettere nuova liquidità e, se necessario, un nuovo QE è stato davvero un’iniezione di benzina nel motore delle Borse europee e questo ha fatto sì che il famoso e vituperato spread tra BTP e Bund tedeschi sia sceso sotto i 250 punti, dando ossigeno all’economia italiana.

Un’ulteriore spinta è derivata dalla manovra correttiva concordata con la UE. I risparmi di spesa approvati dal Governo italiano portano ad evitare la procedura d’infrazione e il patto di non sforare il deficit oltre l’1.9% neanche dopo la finanziaria del 2019, ha fatto crescere i mercati italiani di oltre il 3% negli ultimi due gg, con un crollo dello spread sotto i 200 con ulteriori risparmi di spesa per interessi.

A questo punto il mercato italiano ha recuperato i valori persi nella seconda metà dell’anno ed è immaginabile una spinta più forte di quella cui stiamo assistendo finora.

In tutto ciò i fondi PIR da me collocati continuano a correre e hanno rimesso a posto le quotazioni. In particolare, i rendimenti hanno raggiunto tra il 16% e il 18% da inizio anno per i fondi da me collocati in prevalenza.

Nei mesi scorsi, vedendo la ripresa del mercato italiano avevo sollecitato la prosecuzione negli investimenti nei fondi PIR perché intravedevo la possibilità di comprare “bassi” (come si dice nel gergo finanziario), ma ancora di più con la prevedibile ripresa dell’economia italiana e con le rasserenate condizioni delle Borse sembra ancora più interessante dare fiducia al mercato delle PMI italiane rappresentate nei fondi PIR.

Voglio ricordare che è possibile investire fino a 30 mila euro l’anno nei fondi PIR di prima generazione e ottenere la detassazione totale del capital gain dopo 5 anni di detenzione dell’investimento.

La reattività dei fondi scelti mi lascia tranquillo nel considerare la buona riuscita di questi investimenti, così come un Governo che finalmente sembra aver messo la testa a posto per quanto riguarda la contabilità finanziaria può aiutare molto a far crescere le quotazioni.

 

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di Roberto Galasso

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