Io ho paura!


Riconoscere e accettare le proprie paure è necessario per gestirle e superarle
Io ho paura!
"Maestro quando sarò coraggioso come te?" chiese il giovane allievo.
"Lo sarai quando sentirai tutta la tua paura" rispose il saggio maestro.
La paura è un'emozione primaria comune a tutte le persone, che avvertiamo ogni volta che si presenta un possibile pericolo per l'incolumità nostra e di chi amiamo.
In questi giorni difficili, colmi di domande, di emozioni intense e di confusione, è inevitabile e assolutamente necessario parlare della paura. Gli eventi tragici di violenza terroristica che purtroppo continuano a ripetersi con drammatica regolarità negli ultimi anni ci spingono ad interrogarci sui nostri vissuti emotivi e sulle nostre percezioni.
Molto spesso ascoltiamo frasi del tipo "noi non abbiamo paura!", "non dobbiamo avere paura!", "mettiamo da parte la paura!". Niente di più sbagliato e di controproducente sia sul piano psicologico che comportamentale.
La nostra paura è una reazione spontanea e naturale, testimone del fatto che siamo esseri umani e non oggetti inanimati. È inoltre un ottimo indicatore della presenza di minacce e di pericoli. In parole semplici è quell'amica che viene a dirci: "Ehi fai attenzione, c'è qualcosa che non va! Mettiti in salvo!".
Troppo spesso siamo portati a credere che la negazione e la rimozione siano la soluzione ai problemi; siamo portati a credere che il non pensare a qualcosa che ci spaventa possa far sparire quel qualcosa.
Non è così, non sparirà, anzi diventerà un fantasma sempre più potente e minaccioso, proprio perché non l'abbiamo fatto uscire fuori allo scoperto e non sappiamo com'è fatto. Così come ogni altra emozione anche la paura ha bisogno di essere riconosciuta per essere controllata. Non si può controllare niente che non si conosca, e non si può migliorare niente che prima non sia stato accettato.
Un antico quanto dannoso pregiudizio che di sicuro non ci aiuta è quello che considera il riconoscimento della paura come una sconfitta o un atto di debolezza. È esattamente il contrario: soltanto chi riesce ad affrontare le proprie paure, e tutte le altre emozioni, può gestirle nel migliore dei modi e ricavarne utili indicazioni su come comportarsi. Chi invece le reprime e le nega ne sarà logorato e sopraffatto, le trasformerà in azioni sconsiderate e perderà il controllo. Le emozioni che proviamo non vanno giudicate, ognuna di esse ha diritto di cittadinanza. Se esse esistono è evidente che hanno motivo di esserci. Come recita un famoso detto: solo chi ha paura... ha coraggio!
Anche la nostra cultura molte volte non ci aiuta, quando diventa la cultura del 'mettiamoci una pietra sopra' e del 'non pensarci che ti passa', come se le emozioni dentro di noi non esistessero, come se non nominarle le facesse sparire. Un motivo per cui questo accade è perché - pur se molti non lo vogliono ammettere - la nostra è già di per sé una cultura intrisa di paura: abbiamo paura di ciò che sentiamo, abbiamo paura di esprimerci, abbiamo paura di piangere, abbiamo paura di essere considerati inadeguati. In una cultura che sovente si regge sulla repressione, sulla sopraffazione e sull'abuso finiamo per forza ad avere paura di noi stessi e degli altri.
Ammettere le nostre paure davanti ai terribili atti di cui gli esseri umani sono capaci, ci unisce e ci fortifica. È auspicabile che se ne parli e si condividano le emozioni nei vari contesti della nostra vita, non solo nei luoghi preposti all'ascolto, specialmente in famiglia e nelle scuole. Proprio queste ultime infatti possono avere un peso importante nell'aiutare i più piccoli ad accogliere e a dare voce alle loro paure e alle loro ansie, in un ambiente rassicurante e non giudicante. È ampiamente dimostrato quanto siano preziosi l'ascolto e l'opportunità di esprimersi quando si tratta di tematiche così complesse e di forte impatto emotivo come quella delle aggressioni terroristiche (così come ottimi riscontri in termini di aiuto concreto si sono avuti circa i temi del bullismo, della pedofilia e dei maltrattamenti).
Il mio auspicio personale e professionale è che sempre più persone riescano darsi il permesso di ascoltare realmente le loro emozioni, di accettarle senza giudizio alcuno, e di essere così d'aiuto sia a se stesse che agli altri.
Il coraggio inizia dalla paura.
Il cambiamento inizia dalla consapevolezza di ciò che sentiamo.
Il modo in cui affronteremo il domani inizia da ciò che faremo oggi.

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di Dott.ssa Silvia Vecchi

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