Ipoteca Eccessiva? La Banca deve risarcire!


Se la Banca iscrive ipoteca per un valore eccessivo, secondo la Cassazione il comportamento è illegittimo e deve risarcire il danno. C.Cass. 6533/16
Ipoteca Eccessiva? La Banca deve risarcire!
Cass. Sent. n. 6533/2016 dell'11/04/2016
Nel caso in cui una banca iscriva ipoteca per un valore sproporzionato al credito vantato, cagionando un danno patrimoniale al cliente (nel caso di specie il blocco dell'attività aziendale), il suo comportamento sarà considerato come comportamento irregolare ai sensi dell'art. 96 del codice di procedura civile, legittimando il giudice a condannare l'istituto di credito al risarcimento del danno.
La cassazione con questa nuova ed importantissima sentenza ribalta un consolidato e ultradecennale orientamento, che non prevedeva assolutamente alcuna responsabilità in capo agli istituti creditizi.
Tanto viene fatto mediante una lettura costituzionalmente orientata della figura dell'abuso del diritto: secondo la S.C., infatti, la funzione generale di garanzia dell'intero patrimonio del debitore deve trovare un limite nell'abuso del diritto ex art. 111 cost.
Secondo quest'indirizzo, prosegue la Corte, " non si vede per quale stringente ragione si debba leggere l'art. 2828 cod. civ, che abilita il creditore ad iscrivere ipoteca su qualunque immobile, come abilitazione ad iscrivere ipoteca su tutti gli immobili. Anzi, proprio la strumentalità della garanzia reale rispetto ai crediti determinati autorizza a ipotizzare che, ferma restando la libertà di scelta tra quali immobili, il valore degli stessi non possa non rapportarsi alla cautela riconosciuta"
Conclude la corte "Così le ipoteche giudiziali devono ridursi se i beni compresi nella cautela hanno un valore, che eccede la cautela, superiore di oltre un terzo ai crediti iscritti, accresciuto degli accessori; ovvero se la somma determinata dal creditore ecceda di oltre un quinto quella che l'autorità giudiziaria dichiara dovuta."
Questa importantissima pronuncia mette un freno alla pratica, molto in voga nei rapporti con le banche, per le quali queste, in caso di procedimenti monitori (Ricorsi per Decreto Ingiuntivo), in sede di opposizione (come nel caso di specie), richiedano un ipoteca giudiziale molto più ampia dei crediti azionati, volta spesso a comprendere l'intero patrimonio del debitore, al fine di meglio tutelare i propri interessi, senza importarsi delle pur gravi conseguenze che ciò possa comportare per il debitore e le sue relazioni patrimoniali o economiche. Con tale pronuncia la Cassazione invece mostra un volto umano, volto a responsabilizzare l'operato degli istituti di credito e a parametrare la loro azione ai canoni di lealtà e correttezza processuale propri del processo civile (che, ribadiamolo, è un processo a parti eguali).

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di Dott. Alessandro Scavo

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