Isolamento termico
Isolamento termico: ipotesi di riqualificazione energetica

Per parlare di isolamento termico dobbiamo prima definire l'involucro edilizio. Senza entrare nei particolari, lo possiamo definire come l'inseme delle superfici che delimitano un edificio, separando l'ambiente interno da quello esterno (pareti murarie ma anche componenti finestrate). Svolgendo questa funzione "separatrice", le prestazioni dell'involucro edilizio possono essere migliorate per permettere il raggiungimento ed il mantenimento di condizioni di vita confortevoli nei locali che esso delimita, anche in termini di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione. Queste caratteristiche possono essere controllate progettando un opportuno isolamento termico.
L'isolamento termico è l'insieme di sistemi ed operazioni atti a contenere il flusso termico scambiato tra due ambienti a temperature differenti - in edilizia significa mantenere il calore all'interno dell'edificio - o isolare l'edificio stesso dal calore esterno, a seconda della stagione. In questo senso, le prestazioni dei materiali utilizzati si misurano utilizzando il parametro di trasmittanza termica U. Questo valore indica la quantità di calore che attraversa un metro quadrato di superficie dell'elemento, a fronte di una differenza di temperatura di un grado centigrado. Più basso è U quindi, minore è l'energia dispersa. Creando un'opportuna barriera al passaggio di calore si riducono le perdite, arrivando quindi a un risparmio in termini di energia spesa per il riscaldamento.
Facciamo un esempio pratico. In Liguria gran parte degli edifici vecchi hanno muratura massiva di mattoni e sassi con U = 1,369 [W/(m2*K)]. Ipotizzando uno spessore della parete di 50 cm, 3 porte finestre con telaio in legno e vetro singolo e come centralina termica una caldaia tradizionale, si avrebbe un indice di prestazione energetica globale dell'edificio di 131,7 [kW/(m2*K)] - il che lo qualificherebbe in classe G. Immaginiamo di aggiungere un isolante termico alla parete - di creare un cappotto esterno. Utilizziamo una lana di roccia ad alte prestazioni, di spessore 6 cm. Adesso il valore U è 0,416 [W/(m2*K)]. Rifatti i calcoli l'indice Epgl si riduce a 94,8 [kW/(m2*K)]. Sebbene l'intervento non sia sufficiente ad un salto di classe, il risparmio è notevole: il consumo di carburante per il solo riscaldamento passa da 634,09 m3/anno a 416,34 m3/anno, con un risparmio, in termini economici, di 142€/anno - ed una diminuzione proporzionale delle emissioni di CO2 in atmosfera.
L'intervento proposto sarebbe quindi ammortizzabile in 5 anni, senza tenere conto delle detrazioni del 55% dei costi sostenuti previste per gli interventi di miglioramento della classe energetica. Per questo tipo di interventi, inoltre, il D.Lgs. n. 115/2008 stabilisce che in alcuni casi è possibile derogare dagli strumenti urbanistici per quanto riguarda le distanze di sicurezza tra edifici e dal manto stradale.
E' da sottolineare comunque che i costi delle materie e della mano d'opera utilizzati nel calcolo sono prezzi medi presi dal prezziario regionale per la Liguria, e quindi possono scostarsi dalla realtà: comunque il calcolo è stato riportato per avere un'idea di grandezza del tempo di rientro dell'investimento e dei vantaggi anche ambientali.
L'isolamento termico è l'insieme di sistemi ed operazioni atti a contenere il flusso termico scambiato tra due ambienti a temperature differenti - in edilizia significa mantenere il calore all'interno dell'edificio - o isolare l'edificio stesso dal calore esterno, a seconda della stagione. In questo senso, le prestazioni dei materiali utilizzati si misurano utilizzando il parametro di trasmittanza termica U. Questo valore indica la quantità di calore che attraversa un metro quadrato di superficie dell'elemento, a fronte di una differenza di temperatura di un grado centigrado. Più basso è U quindi, minore è l'energia dispersa. Creando un'opportuna barriera al passaggio di calore si riducono le perdite, arrivando quindi a un risparmio in termini di energia spesa per il riscaldamento.
Facciamo un esempio pratico. In Liguria gran parte degli edifici vecchi hanno muratura massiva di mattoni e sassi con U = 1,369 [W/(m2*K)]. Ipotizzando uno spessore della parete di 50 cm, 3 porte finestre con telaio in legno e vetro singolo e come centralina termica una caldaia tradizionale, si avrebbe un indice di prestazione energetica globale dell'edificio di 131,7 [kW/(m2*K)] - il che lo qualificherebbe in classe G. Immaginiamo di aggiungere un isolante termico alla parete - di creare un cappotto esterno. Utilizziamo una lana di roccia ad alte prestazioni, di spessore 6 cm. Adesso il valore U è 0,416 [W/(m2*K)]. Rifatti i calcoli l'indice Epgl si riduce a 94,8 [kW/(m2*K)]. Sebbene l'intervento non sia sufficiente ad un salto di classe, il risparmio è notevole: il consumo di carburante per il solo riscaldamento passa da 634,09 m3/anno a 416,34 m3/anno, con un risparmio, in termini economici, di 142€/anno - ed una diminuzione proporzionale delle emissioni di CO2 in atmosfera.
L'intervento proposto sarebbe quindi ammortizzabile in 5 anni, senza tenere conto delle detrazioni del 55% dei costi sostenuti previste per gli interventi di miglioramento della classe energetica. Per questo tipo di interventi, inoltre, il D.Lgs. n. 115/2008 stabilisce che in alcuni casi è possibile derogare dagli strumenti urbanistici per quanto riguarda le distanze di sicurezza tra edifici e dal manto stradale.
E' da sottolineare comunque che i costi delle materie e della mano d'opera utilizzati nel calcolo sono prezzi medi presi dal prezziario regionale per la Liguria, e quindi possono scostarsi dalla realtà: comunque il calcolo è stato riportato per avere un'idea di grandezza del tempo di rientro dell'investimento e dei vantaggi anche ambientali.
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