Italia paradiso fiscale?


Per le imposte di successione e donazione, sì! (ancora per poco)
Italia paradiso fiscale?
Il patrimonio familiare ed aziendale creato nell’arco di una vita dev’essere PRESERVATO E TRASMESSO alle generazioni future con scelte ponderate e consapevoli.
C’è ancora chi non ne vuole parlare per scaramanzia... infatti solo l’8% degli italiani è attento nel pianificare per tempo il PASSAGGIO GENERAZIONALE e la TUTELA DEL PATRIMONIO.
Programmare il PASSAGGIO DELLA RICCHEZZA può portare a numerosi vantaggi in termini di efficacia e protezione, oltre a notevoli risparmi in termini d’imposta.
Soprattutto se si tiene conto che i nuovi modelli di famiglia - unioni civili e coppie di fatto - richiedono necessariamente nuovi approcci ed approfondimenti sui diversi trattamenti dal punto di vista successorio.
Da un paio d’anni l’Unione Europea preme affinchè anche l’Italia si adegui in tema di IMPOSTE DI SUCCESSIONE agli altri paesi membri, tant’è che giace in parlamento una proposta di legge (la C2830 del 20/1/2015) che prevede una riduzione delle FRANCHIGIE che attualmente per gli eredi in linea diretta (coniugi, figli, parenti in linea retta) sono fissate ad 1 milione di euro procapite e se ne prevede la loro riduzione a 300/400 mila euro.
Le imposte di SUCCESSIONE italiane sono molto basse rispetto a quelle degli altri paesi Ue: da noi le aliquote variano da un minimo del 4% ad un massimo dell’8%.
Negli altri paesi UE non esistono franchigie così favorevoli e le tassazioni differiscono da paese a paese:
Germania dal 30% al 50%
Svizzera dal 15% al 50%
Francia dal 5% al 40%
Spagna dal 35% al 60%
Regno Unito 40% per importi superiori a 325.000 sterline
Belgio dal 30% al 60% e così via...
Si parla quindi di un possibile CONSISTENTE AUMENTO delle imposte di successione, in maniera più incisiva per patrimoni superiori ai 5 milioni di euro.
Agire per tempo, utilizzando gli strumenti che la normativa mette a disposizione, permette di evitare che il patrimonio venga sperperato e combattuto legalmente per anni tra eredi litigiosi.
Permette inoltre di evitare la spiacevole situazione di dover vendere/svendere proprietà per far fronte a debiti pregressi, impossibilitati per mesi o anni ad accedere al patrimonio, bloccati da liti giudiziarie tra eredi, dalle procedure di successione o da eventuali creditori nel caso di aziende e/o società di persone.
L’inerzia o il voler continuare a rimandare queste decisioni espone a crescenti rischi: al primo accenno di rallentamento della nostra precaria economia il governo potrebbe entrare a gamba tesa per reperire nuove risorse finanziarie.
Agìre per non subìre!

Utilizzando il giusto mix di strumenti giuridici, finanziari, fiscali, assicurativi, immobiliari e previdenziali, affidandosi a strutture dedicate e specializzate nelle diverse discipline e che operano all’interno di un progetto integrato, è possibile individuare le corrette soluzioni per mettere al riparo quanto faticosamente accantonato nel corso di una vita.
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Articolo del:


di Mauro Poglio

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