L’abolizione di Equitalia


La rottamazione del debito, in quanto tempo e come accedervi, cosa cambia dal 1° Luglio 2017
L’abolizione di Equitalia
Con la pubblicazione Decreto fiscale per il 2017 si è dato il via alla chiusura di Equitalia e alla campagna di rottamazione delle cartelle alla quale possono aderire tutti i contribuenti che abbiano posizioni debitorie aperte e presenti in Equitalia.

La rottamazione prevede l’abolizione delle sanzioni, degli interessi di mora e dell’aggio di riscossione oltre alla riduzione degli interessi legali che passano dal 0,5 al 0,2 %.

Dovendo quantificare tale agevolazione bisogna premettere che oscillerà in base alla tipologia di tributo iscritto a ruolo da 1/3 a 1/2 del totale dell’importo iscritto a ruolo.

Le cartelle che possono essere rottamate sono tutte quelle affidate ad Equitalia dall’Ente impositore nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015.

Da oggi 7 novembre Equitalia ha messo a disposizione dei contribuenti il modulo DA1 per l’adesione alla definizione agevolata e si avrà tempo fino al 21 gennaio 2017 per aderirvi. Effettuando l’adesione si interromperanno i termini di prescrizione, l’Ente creditore non potrà avviare nessuna azione esecutiva e si interrompono le azioni di recupero coattivo avviate.

Attraverso il modulo di adesione dovrà essere comunicata la modalità di pagamento, se in unica soluzione o in un massimo di 4 rate, ed entro il 24/04/2017 arriverà la comunicazione del dovuto ed i relativi bollettini di pagamento. Qualora si paghi in ritardo anche una sola rata o l’unica rata, il contribuente verrà escluso dalla definizione agevolata e decorreranno nuovamente i termini di prescrizione.

I contribuenti che abbiano in corso una rateazione dovranno comunque effettuare la domanda di adesione per usufruire dei benefici

Entro l’1 luglio 2017 il gruppo Equitalia sarà sciolto e l’esercizio delle funzioni di riscossione passeranno all’Agenzia delle entrate-Riscossione, un nuovo ramo dell’Agenzia delle Entrate che potrà utilizzare tutte le banche dati disponibili da tale Ente che riguardano beni mobili ed immobili, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, saldi e giacenza conto correnti, banca data INPS, titoli azionari, buoni di deposito postali, autovetture, case, terreni, fatturato, clienti e fornitori ecc, avendo quindi da tale data una visione diretta ed immediata della situazione economica patrimoniale del contribuente.

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di Studio Molinaro

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