L'acquisto di un brillante


L'acquisto di un brillante può non essere sempre un`idea brillante...
L'acquisto di un brillante
Ci riferiamo ad un'inchiesta trasmessa in Tv su Rai 3 del 17/01/2017 durante la trasmissione Report, secondo la quale diamanti, acquistati attraverso promozioni bancarie, possono dare brutte sorprese, nel senso che, il prezzo pagato secondo i listini applicati dalle banche, potrebbe non corrispondere al valore di mercato della pietra acquistata il cui prezzo è, in genere, determinato in base ad un diverso listino applicato dai venditori commercianti. Nel caso specifico riportato nel servizio di Report, un diamante acquistato tramite banca ad € 7.000,00, portato ad un famoso gioielliere romano, di indubbia e confermata secolare esperienza, è stato stimato in € 2.000,00 con possibilità di acquisto da parte dell'orafo al massimo in € 1.700,00.

Come cautelarsi? Fin troppo facile il suggerire di non rivolgersi per l'acquisto di un diamante ad un istituto bancario, fosse pure di primaria grandezza, per il semplice motivo che tale commercio non rientra nelle funzioni specifiche delle banche che non avendo nè esperienza nè competenza in materia sono costretti a fare da intermediari con grossisti non sempre affidabili.
Messi in guardia del rischio che correte, potreste chiedere alla banca di aggiungere o una clausola nel contratto di compravendita in cui la banca garantisce che il prezzo di acquisto applicato corrisponde a quello medio di mercato, corrente in quel momento, o una vostra dichiarazione, da apporre in calce al contratto, di acquistare il diamante offertovi in vendita a condizione che il prezzo pagato risulti non superiore al massimo al 20 % di quello in quel momento corrente di mercato.

Se invece vi siete accorti dopo l'acquisto effettuato senza gli accorgimenti di cui sopra che avete in mano una pietra che vale per € 2.000,00 anzichè € 7.000,00, come si può agire nei confronti della banca per ottenere che venga rimborsata l'eccedenza del prezzo pagato rispetto all'effettivo valore del diamante? Le azioni possono essere di duplice natura: quella di nullità del contratto di compravendita per vendita di aliud pro alio, quella di annullamento ex art. 1429 n. 2 c.c.
In tutti e due i casi poi dovrà essere esperito il tentativo di conciliazione presso un Ente di Mediazione riconosciuto, prima di iniziare il relativo giudizio di competenza del Giudice di Pace fino ad € 5.000,00 di differenza prezzo, tenendo conto però che, salve le difese della Banca, l'esito positivo di tale iniziativa non è in partenza garantita ed in parte potrà dipendere dalle risultanze di una consulenza tecnica di ufficio i cui costi dovrete anticipare, fermo l'onere di provare che la pietra acquistata sia quella vendutavi dalla banca il che potrebbe non essere così facile e scontato.

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di Avv. Carlo Cecchi

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