L'adeguatezza dell'assetto aziendale


La valutazione dell'adeguatezza come procedimento di controllo di gestione e l'implementazione del cash flow
L'adeguatezza dell'assetto aziendale
L'art. 2381 c.c. dispone (nelle società per azioni)al comma 3, che: "Sulla base delle informazioni ricevute valuta l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della societa'; quando elaborati, esamina i piani strategici, industriali e finanziari della societa'; valuta, sulla base della relazione degli organi delegati, il generale andamento della gestione".
Da quanto sopra emerge che:
- l'organo amministrativo deve prevedere l'evoluzione dello scenario competitivo e adeguare l'assetto organizzativo aziendale al contesto in cui l'azienda si muove
- lo deve fare elaborando piani strategici, industriali e finanziari
- deve altresì tenere sotto controllo il generale andamento della gestione
- deve poi verificare che l'assetto individuato sia adeguato (controllo ex post)
- di tutto quanto sopra deve riferire in assemblea con le formalità indicate nello statuto.
- ovviamente le formalità sono più complesse all'aumentare della complessità organizzativa (presenza di gruppi)
Quanto richiesto dalla legge altro dunque non è che un procedimento di controllo strategico e di gestione
Quanto sopra è replicabile su base volontaristica anche nelle piccole e medie imprese, ove invec incontra sempre piu spesso l'ostracismo dell'imprenditore il quale continua a ritenerlo un costo

In realtà il controllo di gestione è
- (nelle spa) un modo di rispettare un obbligo di legge che impone come detto di valutare l'adeguatezza dell'assetto organizzativo. Valutazione sempre più difficile da fare senza la redazione di un piano, tenuto conto del contesto competitivo sempre piu complesso
- un modo (anche nelle srl) per creare valore per l'impresa (e non un costo) in quanto consente di valutare correttamente rischi e opportunità sia in sede preventiva che consuntiva nonchè di attribuire correttamente le responsabilità all'interno dell'azienda a chi presiede al controllo delle risorse
- un modo per intercettare la crisi al momento in cui si verifica e non farla degenerare, e riportare l'azienda agli obiettivi strategici che la stessa ha fissato in sede di programmazione
- Va rilevato che qualora le cose volgessero al peggio all'eventuale Curatore potrebbe proprio essere opposta ove tenuto in modo efficace la documentazione afferente il processo di controllo di gestione volta a dimostrare che la società ha ben operato per prevenire la crisi

Quello che invece spesso fanno le aziende è limitarsi a rispettare la legge formalmente, e dunque provvedere a fare solo i prospetti richiesti dal bilancio da depositare, dimenticandosi di analizzare le situazioni periodiche con accuratezza, dimenticandosi allo stesso modo di verificare se l'azienda sta davvero guadagnando e quanto e dove in particolare.. in modo da implementare la dovuta strategia
Ciò porta spesso l'imprenditore invece
a) a non rendersi conto di alcune opportunità e minacce
b) di quando è cominciata la crisi,
c) di quali sono le cause che hanno condotto alla crisi
Da questo punto di vista il legislatore potrebbe aiutare molto se rendesse obbligatorio per le piccole imprese lo strumento del rendiconto finanziario in quanto aiuterebbe l'imprenditore a focalizzarsi sulle informazioni della generazione di liquidità, che nei bilanci pubblicati attualmente per tali imprese non appare ma che è il vero problema di ogni imprenditore tenuto conto che i debiti vanno sempre pagati, e i crediti son sempre più difficili da incassare...
Oltretutto il cash flow molto più dei segnali di allerta previsti nella recente riforma, consentirebbe forse davvero di anticipare l'insolvenza ... ma in genere una insolvenza conclamata non arriva all'improvviso, ma deriva da una serie di scelte sbagliate che portano a bruciare la cassa generalmente già da un paio di anni prima
L'analisi obbligatoria del cash flow obbligherebbe l'imprenditore o a cambiare scelte.. o a ristrutturare anche rivolgendosi al Tribunale il proprio debito e finora non è mai stata posta in essere anche perchè per la sua redazione richiede più informazioni afferendo alla gestione dinamica dei movimenti in entrata ed in uscita del periodo.
E' certamente più complesso da redigere anche per i professionisti, ma il suo valore informativo sia interno che esterno se ben interpretato può dare risposte preziose all'imprenditore che ad esempio ritiene di andare bene e di fare il massimo, ma che continua ad indebitarsi sempre di più senza capire come mai...

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di Costantino Gai

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