L'adolescente, la crescita e il rischio (2)


La funzione del rischio per l'evoluzione delle persone, il bisogno di ricercarlo, la differenza fra rischi costruttivi e rischi distruttivi
L'adolescente, la crescita e il rischio (2)
È di questi giorni il fatto di un adolescente travolto da un treno mentre cerca di farsi un selfie sulle rotaie visto dai suoi compagni.

Un comportamento che ci sembra assurdo, ma un genere di cose fatte per lo più da adolescenti che porta a chiederci: cosa spinge un giovane a fare cose così apparentemente insensate?

Rischiare, dimostrare il proprio coraggio perché?

Nelle società tribali sono previsti dei riti di passaggio dall’età infantile all’età adulta. Questi riti sono prove di coraggio; attività rischiose dove il ragazzo deve dimostrare, prima di tutto a se stesso, di essere pronto ad essere accolto nel gruppo adulto.

In ogni caso tutto il processo di crescita vuol dire prendersi dei rischi: accettare un lavoro nuovo, iniziare una scuola nuova, frequentare una persona nuova. Si tratta di esperienze che, se falliscono, ci mettono nella condizione di stare male.

In tutta la vita noi ci assumiamo dei rischi, per fare le cose, per crescere o per migliorare noi stessi, ma mai come nel periodo dell’adolescenza si è attratti e nello stesso tempo impauriti per le situazioni rischiose.

Per gli adolescenti il rischio svolge effettivamente una funzione positiva:
· permette di mettersi alla prova avendo la possibilità di imparare a gestire le proprie emozioni
· favorisce l’incremento dell’autostima, in quanto ci si mette in gioco e si deve sperimentare il timore dell’esito
· diventa una esperienza che aiuta l’integrazione fra pari, aumentando l’approvazione e il riconoscimento all’interno del gruppo
· rafforza il senso di competenza
· ha una funzione importante per la crescita in quanto aiuta a sviluppare indipendenza, identità, maturità. 


Il rischio assolve la funzione positiva e i comportamenti rischiosi riguardano principalmente la dimensione emotiva. Ma il bisogno di vivere sensazioni ed emozioni forti può spingere le persone ad assumere anche comportamenti pericolosi.

PERCEPIRE IL RISCHIO
E’ l’impatto emotivo della notizia che ci da la dimensione della pericolosità, così gli incidenti di grandi dimensioni come un disastro aereo suscitano più paura di uno stillicidio dovuto ai morti per alcol, anche se i danni dell’alcol e le vittime sono statisticamente in numero molto maggiore. L’effetto è che molta gente si spaventa di più a prendere un aereo che ad ubriacarsi ogni sabato sera.

Gli adolescenti, per il loro modo di vivere le cose, sono focalizzati sul presente e questo li porta a considerare poco gli effetti delle loro azioni a medio e lungo termine, è una sorta di onnipotenza dovuta a una ridotta capacità di anticipare gli eventi, alla sensazione di poterli controllare.

Quando succedono delle tragedie ad altre persone, gli adolescenti, più spesso degli adulti, sono portati a pensare che una cosa simile a loro non potrà mai capitare.

Esiste una sottostima del rischio dovuta alla credenza di essere immuni dagli effetti delle azioni, questa leggerezza valutativa è ampliata ulteriormente quando le proprie azioni sono condivise con un gruppo.

IL RUOLO DEL GRUPPO
Assumere un rischio può essere un evento richiesto dal gruppo, una sorta di "rito di iniziazione" per garantirsi appartenenze o per conquistare la leadership del gruppo.

Il senso di appartenenza che deriva da essere assieme ad altri copre infatti il timore degli effetti delle proprie azioni. Si aggiunga che la ripetitività di un’azione ne diminuisce ulteriormente la sensazione di rischiosità reale.

Più si attua un comportamento e meno viene percepito come rischioso; questo è preoccupante specie per azioni pericolose in quanto se ne attenua la valutazione critica oggettiva.

Inoltre il bisogno di consenso fra pari assume un importante valore per il ragazzo, che verifica la sua popolarità postando le proprie azioni sui social per ricevere dei "like". In questo modo apparentemente assurdo ci si filma durante le azioni più aberranti, violente o anche dei reati veri e propri.

RISCHI COSTRUTTIVI E RISCHI DISTRUTTIVI
Considerando il rischiare come una funzione evolutiva indispensabile, vediamo che i rischi assunti possono strutturarsi con una valenza "costruttiva" (attività artistiche o sportive, gruppi associativi, sport estremi) o al contrario possono essere fortemente involutivi e distruttivi (abuso di sostanze, alcol, promiscuità sessuale, vandalismo, bullismo tra pari).

La sfida educativa durante la crescita la consiste nel riuscire ad incanalare le pulsioni e i bisogni di mettersi alla prova convogliando queste energie all’interno di esperienze positive di prendersi rischi costruttivi volti al sostegno del benessere.

Per una giusta prevenzione da deviazioni è necessario che agli adolescenti vengano proposte alternative costruttive alla loro naturale tendenza ad assumersi rischi.

LA RICERCA DI SENSAZIONI FORTI
E’ difficile spiegare il senso di quelle azioni volte alla ricerca di eccitazione fisica e psicologica estrema. Inseguendo il bisogno di stordirsi o di provare "sensazioni intense, estreme", si corrono rischi a livello fisico, sociale, legale.

Questi comportamenti spericolati sono attuati per mettersi in contatto con se stessi attraverso sensazioni forti quali la vertigine. Hanno una forte attrazione per il fatto di arrivare all’estremo del proprio limite;

Hanno ancora più senso per il singolo perché sono attuate in gruppo che ne da un implicito riconoscimento, il gruppo poi assume la dimensione di contenitore rassicurante e omologante, contribuendo a sviluppare la sensazione di essere una potenza invincibile

Queste azioni non rappresentano nessuna evoluzione personale in quanto non c’è consapevolezza del rischio evolutivo o del pericolo in essi intrinseco, l’unico scopo è quello di fornire sensazioni immediate, forti, totali e coinvolgenti aumentando il senso di onnipotenza irrealistica.

RISCHI UTILI E RISCHI INUTILI
Il consumo di ecstasy e nuove droghe in genere, il sesso promiscuo, la sbornia del sabato sera seguita da una spericolata corsa in macchina, pur avendo il loro magnetismo attrattivo ed eccitante, sono comportamenti che connotano una assunzione del rischio ma con la totale mancanza di spessore evolutivo, questi comportamenti sono solo pericolosi e non hanno nessuna valenza evolutiva, l’adolescente che li mette in atto non ne esce per niente cresciuto, quando è fortunato ne esce senza danni.

Credo sia importante per una società che educa favorire percorsi attraverso la scuola, lo sport, i gruppi giovanili, proponendo attività che permettano all’adolescente di mettersi alla prova su rischi costruttivi che permettano di rinforzare in modo positivo la sua identità.

Articolo del:


di dott. Giordano Lovato

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