L'adolescenza e stili genitoriali: cosa possono fare i genitori?


Come lo stile genitoriale influenza l'adolescenza, fase critica e complessa caratterizzata da cambiamenti fisici, cognitivi, psicologici e relazionali
L'adolescenza e stili genitoriali: cosa possono fare i genitori?

Durante l'adolescenza si verificano continui cambiamenti inerenti la dimensione cognitiva, emotiva e fisica.

Alcune manifestazioni d'ansia sono normali ad una certa età, ma non ad un'altra. Ad esempio, per un bambino di cinque anni è normale mostrare qualche difficoltà a separarsi dalla madre mentre è diverso per una bambina di 14 anni la quale normalmente ha già  superato questa fase.

Nel bambino piccolo le paure sono frequenti e tendono a diminuire nel corso degli anni, mentre nell'adolescente la presenza di diverse paure sono indicative della presenza di difficoltà ansiose.

Occorre, quindi, comprendere quale livello di sviluppo ha raggiunto l'adolescente e come si manifesta l'ansia. A seconda della tipologia del disturbo d'ansia, la manifestazione è differente.

Nello specifico mi riferisco alla manifestazione d'ansia di prestazione; ad esempio, l'adolescente manifesta l'ansia durante la verifica o le interrogazioni in ambienti scolastici, cioè in contesti ben definiti, mentre in altre aree mostra un buon funzionamento.

Molti disturbi emotivi e comportamentali dell'adolescente, così come del bambino, derivano dallo stile educativo prevalente in famiglia. Lo stile educativo è formato dall'insieme degli atteggiamenti, comportamenti, emozioni mediante i quali i genitori si relazionano con il minore.

Il genitore può agire in buona fede, non si accorge di sbagliare oppure ignora il problema, o ancora l'adulto presenta altresì difficoltà emotive. Occorre sostenere in questi casi il genitore/i senza biasimo nel percorso educativo; i sensi di colpa sono sempre in agguato, di conseguenza l'intervento sui genitori è fondamentale per superare comportamenti e stati d'animo disfunzionali. In questo senso i genitori rappresentano una risorsa essenziale.


I Principali Stili Educativi Disfunzionali

Nello Stile Iperprotettivo i figli non devono ricevere mai nessuna frustrazione, il genitore non vuole compiere alcun errore. Questo stile genera bambini e adolescenti ansiosi, non pronti ad affrontare situazioni nuove.

Nello Stile Iperansioso i genitori hanno paura di tutto, i pericoli sono dappertutto; di conseguenza l'adolescente sarà pauroso, insicuro.

Anche lo Stile Ipercritico innesca nel bambino la paura di sbagliare, paura di deludere, isolamento sociale e bassa autostima in quanto il genitore esercita un'elevata critica con frequenza e continuità, ad esempio con rimproveri eccessivi, svalutazione, biasimo.

Può essere presente anche lo Stile Perfezionistico quando i genitori credono che bisogna riuscire in tutte le cose e il valore del ragazzo dipende dai successi che riesce a conseguire. Le aspettative sono piuttosto elevate, tutto ciò porta l'adolescente ad essere  in ansia quando, ad esempio, vi è una prestazione scolastica e la possibilità di sbagliare è vissuta come una catastrofe.

Varie ricerche hanno dimostrato che utilizzando tecniche comportamentali e procedure cognitive è possibile ottenere dei cambiamenti nel modo di reagire dei bambini e adolescenti ansiosi (Kendall, Howard e Epps, Chansky).

Le abilità di fronteggiamento o coping skills che si possono utilizzare sono ad esempio il rilassamento, tecniche immaginative, problem solving, cambiamento dei pensieri irrazionali, la meditazione guidata.

Nello specifico la ristrutturazione cognitiva potrebbe avvenire sul concetto di valore dell'adolescente. Se il pensiero disfunzionale era "il mio unico valore è la scuola, io valgo solo se ricevo ottimi voti... se fallisco deludo tutti" il pensiero alternativo può diventare "Io ho un valore, la mia vita è piena di interessi, sono una persona valida, i miei genitori mi vogliono bene e mi accettano non solo per i risultati scolastici".

Racconta una cliente: "Da piccola si discuteva sempre di scuola, anche adesso la scuola è sempre al centro, per la mia famiglia è un valore assoluto. Ho sempre avuto paura di deludere tutti, le gratificazioni per i miei risultati erano scarse, le critiche e le discussioni frequenti. Anche per me la scuola è importante, cerco di impegnarmi e motivarmi per recuperare le materie. Devo ancora imparare a gestire i miei insuccessi, se compio degli errori comprendo che posso riparare, non è una catastrofe, mi posso perdonare".


Bibliografia
- Terapia scolastica dell'ansia di P.Kendall e M.Di Pietro Ed. Erickson
- La scuola di mio figlio di P. Di Pietro Ed. Casa Red www.red.edizioni.it
- Come vincere l'ansia sociale di Signe A. Dayhoff ed. Erickson

 

Articolo del:


di Dr.ssa Donatella Costa

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