L'analisi e la scelta dei materiali per la qualità di un progetto

In un intervento progettuale di qualunque entità o tipologia (nuovo progetto, ristrutturazione edilizia architettonica, recupero, interior design…) l’analisi dello spazio esistente e della scelta dei materiali nella composizione e nella posa determinano in modo fondamentale la qualità del risultato.
Spesso capita che chi intende riqualificare la propria abitazione o altro ambiente, il lavoro venga affidato direttamente ad Imprese o singoli operatori nel settore edilizio, saltando la consulenza con un professionista, quale l’ingegnere per le soluzioni più specificatamente strutturali o l’architetto per ciò che riguarda la spazialità e l’architettura del costruito. Tutto ciò succede perché si pensa che ogni manufatto edilizio-architettonico si possa trattare allo stesso modo, solo perché l’intervento scelto rientra tra quelli che vengono realizzati per uno stesso scopo.
Così accade che a volte si richiedono direttamente alle imprese edili preventivi relativi ad operazioni di intervento, che prevedono in genere sempre gli stessi materiali impiegati, (sovente solo perché sono le stesse imprese abituate a lavorare con gli stessi materiali solo perché già ‘collaudati’ individualmente in diversi cantieri, spesso anche per via di un rapporto qualità/prezzo a favore delle stesse ditte), senza considerare tuttavia una reale conoscenza fisica dei materiali impiegati in rapporto soprattutto all’esistente. Conseguentemente il risultato conseguito non sempre dura nel tempo proprio per il motivo che da parte di un professionista non è stata fatta l’analisi dello spazio e dei suoi materiali componenti, così da agire successivamente nel migliore dei modi.
Vediamo facciate di edifici antichi con colori impropri in quanto non sono stati usati materiali corretti sia preparativi che di finitura finale (es. colori al quarzo anziché ai silicati), cappotti esterni su edifici in pietra o in laterizio in cui si fa uso di polistirolo come isolante, materiale più economico rispetto ad altri, ma che può causare fenomeni di condense all’interno dei locali, in quanto materiale di origine plastico non traspirante.
Questi sono solo due esempi, ma indicativi di ciò che spesso succede senza una corretta analisi preventiva da parte di un architetto, il cui fine è far ‘funzionare’ al meglio uno spazio e, quindi, tutti i materiali che concorrono all’ambiente in oggetto di progetto.
Un edificio o comunque un ambiente in generale è come fosse un organismo vivente, quindi simile ad altri nel suo genere ma unico nella sua specificità e, dunque, va diagnosticato nelle sue singole parti e nel suo insieme al fine di un intervento successivo, che sarà tanto migliorativo quanto più esatta è stata l’analisi prima a tal fine.
La scelta di materiali di qualità può comportare talvolta un costo iniziale maggiore (ma non sempre) rispetto a quello dedotto dalla scelta del materiale più economico, che svolge la medesima funzione, ma con una qualità finale che non è la stessa per i seguenti motivi:
1. La durata nel tempo di ogni materiale scelto e della sua lavorazione (quindi una facciata tinteggiata con prodotti ai silicati previo arenino in calce avrà un risultato ottimale molto più duraturo rispetto ad una tinteggiatura con prodotti al quarzo su arenino con prevalente materiale cementizio);
2. L’apporto di benessere effettivo e sensoriale all’interno degli spazi (un prodotto di qualità inserito all’interno di un intervento, che sia visibile o non - come nel caso del materiale costruttivo - determina il grado di benessere riscontrato all’interno dello spazio riqualificato).
Un prodotto di qualità suscita sensazioni sempre gradevoli che coinvolga i sensi: la vista, il tatto, l’olfatto e a volte anche l’udito (ad es, camminare su un pavimento in parquet inchiodato è molto diverso rispetto alla percorrenza di un pavimento realizzato in linoleum o in gres).
In ogni caso l’eventuale incremento di un costo iniziale sarà sempre ammortizzato nel tempo per via della maggiore durata del materiale.
La scelta corretta e sapiente dei materiali comporta, inoltre, il vero aspetto ecosostenibile del prodotto finale: non è il singolo uso di accessori o di finiture di tendenza di materiali (come ad es. il bambù, che risulta ecosostenibile nei luoghi di appartenenza, ma non lo sarà se viene trasportato da una parte all’altra del globo) che comporta uno spazio finale ‘bio’ ed ecosostenibile, bensì la composizione e la posa di materiali di qualità, possibilmente naturali di provenienza locale, che comportano un risultato efficiente e di alto livello qualitativo; il che non significa neppure scegliere i prodotti delle marche più costose, ma è il comporre tutti gli elementi in un quadro strategico, la cui sintesi finale realizzativa è il valore aggiunto che solo un professionista può dare.
Una volta che l’organismo edilizio e, quindi, lo spazio risultante raggiunge qualità, allora spetta al committente il mantenimento della stessa. Il concetto di manutenzione, che sembrava quasi antico, ma che forse oggi sta riemergendo, è fondamentale: mantenere un prodotto di qualità garantisce la stessa nel tempo e crea un legame di appartenenza nel tempo con lo spazio abitato.
Ogni spazio abitato (abitazione-lavoro-ricreazione o altro) d’altronde è pur sempre una seconda pelle che ci accoglie e ci protegge: se non è confortevole si tende a lasciarlo per cercarne altri, il che non è spesso un desiderio, bensì una scelta obbligata da un malessere più o meno sottile che un ambiente può recare ad una persona se manca di quella qualità desiderata.
Succede ovunque, anche negli spazi aperti: negli spazi urbani una fioriera, facile ed economica da inserire direttamente da parte degli uffici amministrativi di un Comune, non può dare in sostanza lo stesso risultato di qualità e accoglienza di uno o più alberi piantumati previsti da un progetto a monte complessivo: si passeggia sotto un filare di alberi, ci si siede all’ombra di una chioma verde e profumata che invoglia al riposo, all’incontro, alla stasi, ma non sotto un ombrellone di emergenza o ad una rovente veranda o tantomeno accanto ad un vaso, che al massimo infonde un senso di indifferenza .
Non esistono - in qualunque settore - ricette facili se l’obiettivo è la qualità: quest’ultima viene raggiunta da un processo professionale costituito da un’accurata analisi prima e da un progetto approfondito nei suoi componenti e nelle loro risultanti poi.
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