L’architetto per tutti


La crisi del settore edilizio ha determinato importanti modifiche nelle nostre abitudini. Cosa chiedere oggi all'architetto? Quanto costa?
L’architetto per tutti
L’edilizia ha invertito la sua tendenza di crescita negativa e pare che, da circa un anno, abbia ripreso a crescere o comunque a recuperare un po’ di terreno rispetto alla profonda crisi che l’ha vista protagonista nell’ultimo decennio. Tuttavia per gli addetti al settore è palpabile che qualcosa è cambiato.
Chi oggi decide di ristrutturare il proprio appartamento, lo fa con maggiore oculatezza e prudenza rispetto a prima, tenendo certamente conto del fattore risparmio, con una maggiore attenzione nella scelta dei materiali e delle imprese chiamate ad eseguire i lavori.
In questo rinnovato ambito come si colloca la figura dell’architetto? La voglia di risparmiare, unita ad una diffusa tendenza al "fai da te", ha determinato una sorta di marginalizzazione della figura del progettista e del direttore dei lavori.
L’architetto, o il tecnico in generale, ha dovuto rimodulare la propria professione per far fronte a questi cambiamenti che certamente possono definirsi epocali. La scomparsa delle tariffe professionali, la continua ricerca del preventivo più basso, unita alla nascita di catene di negozi di arredamento che offrono gratuitamente la prestazione del progettista e del cosiddetto "interior designer", ha fatto si che i professionisti rimasti nel mercato abbiano dovuto cambiare radicalmente il proprio approccio con la clientela, diversificando la propria prestazione a seconda del portafoglio, dei gusti e delle aspettative del committente.
Chi decide di ristrutturare la propria abitazione oggi ha maturato la consapevolezza che il budget disponibile deve essere speso nel migliore dei modi, evitando brutte sorprese e sprechi, sia nella scelta del tecnico, che nella scelta dell’impresa che dovrà realizzare le opere.
Appare dunque di fondamentale importanza un approccio informativo preliminare all’esecuzione dell’intervento, che possa consentirci di prevedere con buona approssimazione tutti i costi, allo scopo di modulare l’intervento stesso alle nostre reali possibilità economiche e renderlo al contempo compatibile con la nostra idea di casa e di arredamento.
Da questa premessa, appare evidente che la prima cosa da chiedere all’architetto, più che il suo onorario generico per seguire i futuri lavori sul nostro appartamento, è l’onorario per la redazione dei capitolati e dei computi metrici estimativi delle opere che vorremmo appaltare, in modo da avere, prima dell’inizio dei lavori, la certezza di possedere gli importi che la nostra ristrutturazione comporterà.
Al contrario, cominciare senza una previsione dei costi, senza una precisa idea sulle soluzioni che verranno adottate in corso d’opera, si rischia di vivere con grande stress tutto il periodo in cui la nostra casa si trasforma in un cantiere, con conseguenti possibili levitazioni dei costi per opere non previste (le tanto temute "opere extra-capitolato"), rischiando infine di essere trascinati nelle tante occasioni di controversia legale, per inadempienza di una o più parti coinvolte nel processo edilizio che ci vede coinvolti.
Per concludere, ritengo che sarebbe molto più utile chiedere al nostro architetto di fiducia, oltre che il preventivo generico relativo al suo onorario, esattamente cosa ci viene offerto con quel preventivo, ovvero il dettaglio delle sue prestazioni. In tal modo potremmo richiedere esattamente ciò che ci serve, tralasciando magari mansioni che non riteniamo utili o, magari, che non possiamo permetterci per esiguità delle nostre possibilità economiche.
Un consiglio da architetto: se avete gusto e le idee chiare sull’arredamento, evitate di rivolgervi all’architetto per la scelta della cucina o del divano, ma non sostituitevi mai all’architetto nella progettazione e ottimizzazione dello spazio della vostra casa e, soprattutto, chiedetegli una dettagliata previsione dei costi della vostra ristrutturazione. Vi accorgerete allora che l’architetto non è solo un costo da aggiungere a quello dell’impresa, bensì uno strumento indispensabile per realizzare la casa dei vostri sogni, pur disponendo talvolta di budget limitati.

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di Arch. Paolo Nicotra

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