L'autostima nei bambini


Cos'è l'autostima e come aiutare i bambini a sviluppare una positiva idea di se stessi
L'autostima nei bambini
Sempre più spesso si sente parlare di autostima, ma cosa significa realmente?

L’autostima è una valutazione che noi facciamo sulle nostre capacità e si basa su informazioni oggettive riguardo noi stessi, e su come noi giudichiamo queste informazioni.

Noi cioè paragoniamo le caratteristiche e le abilità che possediamo con ciò che vorremmo invece essere, con le qualità che vorremmo avere. Se c’è discrepanza tra queste due immagini, allora ci saranno problemi di autostima.

Se abbiamo una buona autostima, significa che conosciamo le nostre carenze, ma non le giudichiamo in modo ipercritico, anzi, ci impegniamo per migliorarle. Abbiamo quindi una visione sana e realistica di noi stessi.

Al contrario, in caso di bassa autostima, ci ritiriamo in noi stessi per la paura di essere rifiutati a causa delle nostre scarse capacità.

L’elemento cruciale quindi è il giudizio che noi diamo alle nostre abilità. Un bambino infatti può essere bravo a scuola, ma se i suoi standard di valutazione sono troppo elevati, se ritiene che i risultati che ottiene non sono abbastanza buoni, la sua autostima sarà comunque bassa, nonostante gli ottimi voti.

In questi casi, il lavoro da svolgere con il bambino è aiutarlo a considerare le proprie capacità in modo più realistico, normalizzando eventuali insuccessi e insegnandogli a valutare in modo diverso le proprie prestazioni.

L’autostima è determinata da quattro ambiti.

L’ambito sociale dipende da come il bambino si sente inserito nei gruppi che frequenta e accettato dai coetanei.

L’ambito scolastico riguarda la valutazione che si dà come studente, se si impegna abbastanza e se ottiene i risultati desiderati.

La soddisfazione per l’immagine corporea dipende dalla soddisfazione che prova dal modo in cui il suo corpo appare, e infine l’ambito familiare dipende da come il bambino si sente accettato e apprezzato in famiglia.

E’ importante quindi, durante la valutazione, capire in quale ambito, o ambiti, il bambino ha una bassa autostima, e impostare di conseguenza una lavoro adatto.

Le prime informazioni vengono raccolte generalmente dai colloqui con i genitori e, possibilmente, con altre figure importanti di riferimento, come gli insegnanti. Poi, durante gli incontri con il bambino, dopo averlo messo a proprio agio, si approfondiscono le tematiche che lui sente come maggiormente problematiche.

Come detto in precedenza, l’obiettivo è quello di insegnare al bambino nuove abilità che gli permettano di valutare se stesso in modo più obiettivo e modi nuovi di gestire le difficoltà quotidiane che incontra, in modo da renderlo più sicuro e fiducioso.

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di Elena Zanolla

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