L`EMICRANIA e la sua predisposizione psicosomatica


Emicrania psicosomatica da conflitti non risolti nel tempo. Accentuata dallo stress eccessivo quotidiano che abbassa la soglia del dolore
L`EMICRANIA e la sua predisposizione psicosomatica
Tra le varie forme di emicrania (es. di tipo vascolare) ve ne è un tipo, oggi particolarmente presente, causata dagli attuali ritmi e stili di vita sempre più ansiogeni e stressanti. Se vi concorre, inoltre, una predisposizione con conflitti non risolti l’emicrania può limitare, anche notevolmente, l’autonomia sia lavorativa sia sociale.
L’odierno uso e abuso di analgesici, utilizzati per eliminare il dolore fisico, mette il coperchio sulle cause originarie del dolore (sia le cause attuali sia quelle antiche).
Nei caratteri emicranici dove è presente la predisposizione specifica e l’emicrania è ricorrente vi è una regressione, un ritorno al linguaggio somatico/corporeo simile a quello del bambino quando rispondeva agli stimoli dell’ambiente attraverso il corpo. Infatti nel bambino la capacità di concettualizzare, attraverso il pensiero, si sviluppa successivamente con la crescita e la maturazione della psiche. Quindi, attraverso la regressione, nell’adulto, il corpo si ammala e il soggetto soffre senza capirne le cause. Egli descrive la sua situazione esistenziale, a volte drammatica, senza manifestazioni di sofferenza psichica. A volte la persona appare equilibrata e saggia con pochi fantasmi e pochi sogni che si presentano oltretutto confusi.

Il conflitto, non consapevole, è tra la paura di perdere le persone più significative e un forte desiderio di libertà e indipendenza. Manca in esso l’agire per superare il conflitto e c’è uno stato di immobilità psichica.
Prima di una crisi emicranica (scrive Freud, affetto da emicranie ricorrenti) può manifestarsi la dimenticanza di alcune parole e durante la crisi l’uso di tutti i nomi propri. E’ come un oblio della mente che porta a confondere e disturbare sia le cause del conflitto sia le associazioni riguardanti le sue origini. Durante la crisi viene interrotta la catena associativa attraverso la difesa psichica nel momento in cui sta per risvegliarsi il sottostante conflitto latente in modo pericoloso sia per il soggetto sia per le persone coinvolte nel conflitto. L’emicrania disturba l’accesso alla coscienza di pensieri bellicosi prima che rischino di diventare troppo conflittuali e arrivare alla loro espressione, cosa che il soggetto teme.
Lo scatenarsi di accessi emicranici è favorito dall’abbassamento della soglia del dolore a partire dalla quale si verifica l’azione difensiva emicranica. Può essere in relazione a punti deboli occasionali o duraturi nel sistema psichico o corporeo (fatica, conflitti, malattie organiche, vissuti attuali troppo intensi o troppo investiti, stimoli alimentari, investimenti relazionali sadico-anali o genitali troppo vivi al momento, ecc.). Viene soppressa la rappresentazione mentale della causa disturbante con trasferimento di essa sul corpo con manifestazioni emicraniche. L’occultazione mentale del conflitto diventa automaticamente indispensabile per evitare l’emergere di ricordi dolorosi.

Caso clinico: Sara, trentacinquenne capoufficio presso una azienda in espansione. Ella non riesce a rifiutarsi alle eccessive pretese del suo datore di lavoro. Lavora troppo, si stressa, la sua soglia di tolleranza allo stress si abbassa e si scatenano periodici attacchi di emicrania invalidanti. Circa ogni quindici giorni deve mettersi a letto al buio, a volte anche con vomito, fino alla fine della crisi che dura un paio di giorni. Da molti anni, con minore frequenza, Sara soffre di emicranie imputandone la causa a condizioni fisiche del momento e le ha sempre risolte con analgesici vari. Ora sente che deve risolvere e magari comprendere perché si ammala così spesso. L’invio viene da parte di un collega con la richiesta di applicare il Training Autogeno. Decidiamo di procedere con una terapia combinata: psicoanalitica vis a vis, imperniata sulla sua storia personale e sedute Training Autogeno inizialmente Somatico e successivamente nella versione Psichico/Immaginativa. Il lavoro combinato ha permesso l’emergere di ricordi infantili traumatici, risalenti ai suoi quattro-cinque anni, che aveva rimosso (dimenticato/oblio), accompagnato da una intensa angoscia e sensi di colpa. Sara, al ricordo, scoppia in un pianto sconsolato che oggi diventa anche liberatorio. Sara bambina si era sentita in colpa per qualcosa di cui era invece stata vittima. Era indispensabile che comprendesse la sua distorsione cognitiva dell’evento che nei bambini si presenta regolarmente. Essi si sentono colpevoli di eventi che non capiscono provocati dagli adulti. Il rivivere l’evento dimenticato ha scatenato in Sara una forte rabbia e dolore per quel sé bambina oltraggiato. Il lavoro terapeutico procede per eliminare l’immotivato senso di colpa e per medicare la ferita rimasta aperta ma rimossa dal tempo della sua infanzia. Viene collegato il suo sentirsi in colpa alla sua incapacità di dire di no nella sua vita attuale al suo datore di lavoro. Sara si accorge che i suoi attacchi emicranici sono scomparsi.

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di Bertilla Maddalena

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