L’ETF: uno strumento finanziario poco compreso


Conosciamo veramente gli strumenti finanziari utilizzabili per i nostri risparmi oppure ci affidiamo solo a quelli proposti dalle Banche?
L’ETF: uno strumento finanziario poco compreso
Un esempio di strumento finanziario ancora poco noto alla maggior parte dei risparmiatori è l’ETF (acronimo di Exchange Traded Fund). Si tratta di fatto di un tipo di particolare di fondo d’investimento con due principali caratteristiche:
· è negoziato in Borsa come un’azione;
· ha come unico obiettivo d’investimento quello di replicare l’indice al quale si riferisce (benchmark) attraverso una gestione totalmente passiva.

Gli ETF permettono un’ampia diversificazione del portafoglio (come i fondi comuni di investimento), sia in termini di aree geografiche che di settori economici. Investire in un ETF significa prendere posizione su un intero indice di mercato: azionario, obbligazionario o commodities (materie prime o metalli preziosi vari); si ottiene in questo modo una maggiore diversificazione e una conseguente riduzione del rischio dell’investimento. Quindi, gli ETF potrebbero essere un’ottima alternativa d’investimento a costi contenuti.

Ma perché gli ETF sono scarsamente proposti dagli Istituti di Credito o dai vari promotori finanziari? La risposta è semplice: i ridotti costi di gestione non riescono a remunerare adeguatamente il servizio di commercializzazione degli intermediari come avverrebbe se il loro cliente investisse direttamente in fondi comuni o in gestioni patrimoniali.
Per poter essere meglio supportati in questa "giungla finanziaria", ci si potrebbe confrontare con professionisti o studi professionali che ora sono presenti anche in Italia (70 anni dopo gli USA...).Si chiamano Consulenti Finanziari Indipendenti o autonomi ed operano in assenza di conflitto d’interesse assistendo normalmente il risparmiatore nella gestione consapevole del proprio patrimonio/risparmio famigliare, partendo da un’attenta analisi delle sue reali esigenze e del suo profilo di rischio.

In definitiva, ora si può essere supportati professionalmente nella miglior comprensione e valutazione dei vari strumenti finanziari offerti dal mercato, senza alcuna necessità di dover cambiare il proprio Istituto bancario di riferimento e a costo zero, visto che, normalmente, la consulenza pagata sarà una parte di quanto risparmiato annualmente dalle commissioni implicite presenti negli strumenti finanziari del precedente portafoglio.

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di Dr.ssa Lucia Pace

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