L'immigrazione degli italiani all'estero dagli anni 1780 al 1945

COSA DICE LA STORIA? PERCHÉ IN BRASILE CI SONO TANTE PERSONE DI SANGUE ITALIANO. COSA DICE LA STORIA CHE NON PUÒ ESSERE MAI DIMENTICATA?
Dagli anni 1780 al 1945, sono andati all’estero ovvero emigrati circa 26 milioni di cittadini italiani, per fuggire dalla fame, dalla povertà e dalle guerre che hanno ucciso 70 milioni di persone in Europa.
La maggior parte è emigrata in Nord America (Stati Uniti) e Sud America (Brasile e Argentina). Questi italiani sono stati costretti a scappare all’estero per la grave crisi economica, per il fascismo, a causa della prima e seconda guerra mondiale, che insieme hanno ucciso più di 70 milioni di persone in Europa (di tutte le progenie) ed ha coinvolto centinaia di soldati brasiliani che sono venuti a combattere in guerra aiutando l’Italia, i loro fratelli e sorelle di sangue e sono morti.
In realtà, nei paesi di emigrazione gli italiani sono stati ricevuti a porte aperte. In Brasile, ad esempio, gli italiani sono stati accolti con calore: hanno trovato lavoro, casa, cibo, rispetto, un luogo dove poter vivere in sicurezza, dove poter sposarsi, creare una famiglia con dignità e poter crescere i loro figli italo-brasiliani che sono nati in Brasile.
Tanti italiani a quel tempo hanno trovato in Brasile ottime opportunità, un buon futuro e hanno creato vari imperi economici oggi di livello mondiale: fattorie, legname, caffè, arredamento, design, industria automobilistica, commercio, estrazione, metallurgia, ecc.
Oggi, queste famiglie di onesti cittadini italiani che sono andati in Brasile 150 anni fa sono molto importanti per il paese. Perché è grazie a loro che oggi lavorano migliaia di persone sostenendo l’economia. Ossia sono loro che hanno aiutato a costruire un grande paese e una potenza economica! Hanno trasformato le opportunità di lavorare, vivere, crescere, offerte a loro dal paese ospitante in un miglioramento della stessa vita estera contribuendo alla formazione di una potenza economica mondiale. Nel caso speciale del Brasile il legame con Italia è ovviamente molto forte.
Si afferma che in Brasile vive un’altra Italia, perché i milioni di italiani che sono andati in Brasile si sono moltiplicati, sono nati milioni di figli in circa 200 anni. Stiamo parlando di migliaia di famiglie brasiliane che sono orgogliose di essere italiani, sono fiere della storia, delle loro radici, delle loro tradizioni familiari. I figli della prima generazione di italiani che sono andati in Brasile hanno a loro volta generato figli, creando così la seconda generazione di italiani in Brasile, che sono stati allevati con la cultura italiana, e così via per la terza e la quarta generazione di italiani nati in Brasile. Oggi, dopo 200 anni, vivono in Brasile almeno 25 milioni di cittadini di sangue italiano. La situazione legale di tutti questi figli e nipoti di italiani che vivono in Brasile è chiara per legge: sono tutti di ceppo italiano, nati all’estero, ossia discendenti di italiani iure sanguinis.
In altri termini, poiché hanno il sangue italiano, secondo la legge sono tutti italiani dal giorno in cui sono stati nati. È il principio iure sanguinis! Per cui l’unica non occorre altro che aggiornare la documentazione della famiglia presso l’amministrazione pubblica italiana, al fine di essere ufficialmente italiani, come se fossero nati in Italia.
Sfortunatamente, non si riesce a capire il perché oggi questi brasiliani di sangue italiano, o meglio, questi italiani nati in Brasile, non ricevono in Italia lo stesso trattamento che i propri ascendenti hanno ricevuto in Brasile ai tempi dell’emigrazione per fuggire dalla fame, dalla povertà e dalle guerre.
E’ una triste realtà quella odierna: brasiliani bravi ed onesti (italiani nati all’estero), figli e nipoti di italiani, non ricevono in Italia il medesimo rispetto ed accoglienza. Sono considerati come stranieri immigrati, quasi dei ladri e vagabondi, soprattutto per le amministrazioni comunali italiane e per i vigili nelle loro residenze. Un errore storico, che l’Italia si rammarica di aver commesso.
Cioè, è alquanto vergognoso il livello di xenofobia in Italia esistente nei confronti dei brasiliani, figli e nipoti di italiani, ovvero persone di sangue italiano, brave, oneste e buone, che rientrano nella loro terra di origine per recuperare le radici della propria famiglia italiana, esercitando un loro diritto, e che vengono invece, spesso, trattati in maniera irrispettosa, in alcuni casi addirittura come delinquenti per il paese. Non è possibile cancellare la loro storia e bruciare il passato.
È importante chiarire che i cittadini italo-brasiliani non sono immigrati illegali o clandestini, sono persone che sognano di vivere in Italia e hanno tutto il diritto, riconosciuto dalla legge, di vivere in Italia, di studiare, di lavorare, di procreare figli, di pagare le tasse, di aprire una azienda, di aiutare il commercio, di aiutare l’economia; non hanno intenzione di portar via l’Italia o gli italiani, al contrario intendono contribuire ad un miglioramento del paese affinchè possa crescere ed ingrandirsi per il bene di tutti!
Da un lato, in realtà non è possibile spiegare l’amore e la passione che i brasiliani (italiani nati in Brasile) hanno per l’Italia, l’orgoglio che hanno per avere il sangue italiano, l’orgoglio dei loro antenati italiani che sono andati all’estero per iniziare una nuova vita, portando con loro lo stretto necessario, avventurandosi addirittura senza soldi in tasca. Sono davvero orgogliosi dei sacrifici e dei successi dei propri avi italiani!!!
Da un altro lato, sicuramente gli italiani nati in Italia non capiranno mai questo amore dei brasiliani per l’Italia, perché sono semplicemente cittadini che non hanno nulla di cui essere orgogliosi, sono italiani che spesso non sono fieri di vivere in Italia. Probabilmente è questa la ragione per cui alcuni italiani non capiscono perché tanti italo-brasiliani vogliono vivere in Italia e, quindi, fanno di tutto per bloccare il loro sogno: l’amore non ha una spiegazione logica, perché è cieco!
Una cosa è certa: l’Italia è il paese più bello del mondo e sembra che gli italiani non capiscano la gioia che hanno nelle mani. Il migliore cibo, il migliore vino, i migliori luoghi per passeggiare, la migliore storia, la migliore geografia e i posti più belli al mondo.
Però, sfortunatamente, la classe dei dirigenti pubblici in Italia, è spesso incompetente: non hanno competenze in materia di economia, di sociologia, di storia, di turismo o di risorse umane e di come sfruttare tutto ciò per il bene del paese e delle persone che vivono in Italia. Insomma è un disastro! L’Italia è capace di trattare molto male tutti i brasiliani che ogni giorno entrano nel bel Paese per spendere soldi in turismo e passeggiate. È incredibile!
Infine, continuare a rifiutare brasiliani di origini italiane (italiani nati all’estero perché sono di ceppo italiano) attraverso un blocco amministrativo illegale nei comuni, oltre che il blocco vergognoso che esiste in alcuni Consolati Generali di Italia nel mondo, che non accettano di fare la procedura di riconoscimento della cittadinanza italiana, sollevando una serie di problematiche negative in ordine ai diritti per ottenerla, è una ingiustizia irreparabile.
Sicuramente, la nostra Italia pagherà prima o poi, perché sta rifiutando le uniche persone che amano il paese con il cuore, che hanno il legame di sangue con l’Italia, che vengono per il bene e possono aiutare l’Italia, lavorando, studiando, aprendo nuovi negozi e che possono essere capace di creare nuovi posti di lavoro ed aiutare l'economia.
Svegliati Italia!
Scarpelli Dos Santos Reis, Luiz Gustavo, advogado e cittadino italo-brasiliano che agisce per il riconoscimento della cittadinanza in Italia per i Cittadini di Ceppo italiano nati all'estero (Brasile, Argentina e Stati Uniti) e Legge sull'Immigrazione. È registrato in Brasile come Advogado presso il Consiglio Dell’Ordine degli Avvocati di MG, SP, RJ, ES e GO. È Membro e giurista dello IAMG - Istituto degli Advogados di Minas Gerais, Brasile. In Europa è Membro del Council of Bars and Law Societies of Europe. In Italia è Advogado iscritto come Avvocato Stabilito nell'Albo dell’Ordine degli Avvocati di Roma e nell'Albo del Consiglio Nazionale Forense d’Italia. In Portogallo è advogado iscritto al Consiglio di Coimbra dell'Ordine degli Avvocati Portoghese. Fondatore della Catena del Bene nella cittadinanza italiana su YouTube, ha aiutato più di 1.000 persone vittime della criminalità organizzata in Brasile e in Italia.
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