L’importanza della Formazione “remota” nei processi


Il tema di questo secondo articolo è la Preparazione "remota" nei processi successori delle aziende familiari
L’importanza della Formazione “remota” nei processi
In questo secondo articolo affronterò il tema della Preparazione "remota" e della sua importanza per la successione generazionale nelle aziende familiari.
Tale formazione si svolge nel lungo periodo che si estende dall’infanzia al termine degli studi secondari.
E’ in questa tappa della vita che è necessario compiere quei passi che possono avvicinare i giovani all'azienda di famiglia, affinché la conoscano e maturino nei suoi riguardi il rispetto e l’amore necessari ad orientare adeguatamente i loro comportamenti futuri, quali che siano le scelte individuali.

Tale obiettivo può essere raggiunto piuttosto facilmente attraverso l’affabulazione, ossia il racconto in forma adeguata all’età, della storia dell’azienda di famiglia, dei suoi personaggi chiave, delle tappe critiche del suo cammino.
Questa fase, caratterizzata dall’educazione ricevuta nell’ambito del proprio nucleo familiare ed a scuola, ha un ruolo fondamentale nel creare il substrato culturale e valoriale della relazione con l’azienda di famiglia ed è estremamente importante con riferimento a quella che potremmo definire l’educazione all’esercizio responsabile della libertà ed alle virtù.

Abitudini di lavoro, atteggiamenti verso l’azienda di famiglia, valori e relazioni, tutto si sviluppa durante l'infanzia; i bambini apprendono dell’azienda di famiglia a tavola ad ora di cena; le abitudini di lavoro sono acquisite attraverso le responsabilità di famiglia; l’entusiasmo (o l'indifferenza) verso l’impresa di famiglia è influenzato dai commenti dei genitori; le basi della leadership possono essere apprese nell’ambito di attività tipiche della vita di un bambino (sport, scouts,, circolo parrocchiale, ecc.).

In questa fase si sviluppano anche le concezioni riguardo la proprietà. E’ durante questo periodo che dovrebbero imparare che possedere il capitale di un'impresa è diverso dal possedere qualsiasi altra proprietà, ed acquisire consapevolezza delle grandi responsabilità connesse con tale ruolo, congiuntamente agli innegabili diritti.

Secondo Marco Vitale (1992), quei proprietari che non hanno imparato questa differenza, che non riconoscono l'esistenza di regole e principi diversi che regolano le due funzioni e trattano l'impresa come una propria proprietà esclusiva ed assoluta, in cui tutte le regole del gioco sono stabilite dalla proprietà, basandosi esclusivamente sulla prospettiva della proprietà sono destinati, prima o poi, alla certa rovina.

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di Salvatore Tomaselli

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