L'Italia del Barocco e del Rococò


Breve storia dell'evoluzione degli stili: dal Barocco al Rococò
L'Italia del Barocco e del Rococò
"Baroque" in francese significa bizzarro, ed è proprio dalla rottura delle regole classiche per liberare la fantasia degli artisti che nasce e si sviluppa il Barocco.
E’ il secolo dell’effimero, il tema portante di tutte le esperienze dell’arte è l’immaginario.
L’arte celebra fino all’eccesso l’immagine grandiosa e fastosa del clero e dell’aristocrazia.

Suscitare meraviglia è lo scopo della ricerca visiva, poetica, letteraria, e luogo privilegiato per questo scopo è la festa, religiosa o laica.
In queste occasioni la città si "veste" di facciate posticce, archi di trionfo, quinte, addobbi, effetti di luce, le piazze diventano luoghi ideali per rappresentazioni e giostre, i cortili interni dei palazzi accorgono banchetti e balli, in una strepitosa esibizione del potere.
Anche il pittore e lo scultore puntano a sorprendere l’osservatore, catturandone l’attenzione con espedienti teatrali (come il drappo utilizzato dal Caravaggio per "creare" lo spazio scenico nei suoi dipinti), così l’architetto modifica la città per creare percorsi e scenografie atti a suscitare meraviglia, in uno stile grandioso ed esuberante che spesso degenera in forme eccessive.
Il seicento è l’età del mobile ricco, scolpito, intagliato, intarsiato con legni preziosi, impreziosito da pietre dure, avorio, madreperla, tartaruga, argento e marmi, dorato, di esecuzione finissima. Tanto sfarzo , derivante dalla magniloquenza delle forme e dagli effetti teatrali che si diffondono in tutta l’Europa, tende inesorabilmente all’esagerazione ed è sintomo della decadenza del Barocco.
La pesantezza sostituisce l’eleganza delle linee classiche, la decorazione complicata e massiccia quella fine e sobria.
La caratteristica predominante dello stile barocco è la reazione alla linea retta utilizzata nel ‘500: gli spigoli si fanno smussati, le linee si spezzano, alla linea retta si sostituisce quella curva.
La tornitura (metodo di lavorazione al tornio) fu il motivo dominante che pervade tutto: le colonne dei letti, le mezze-colonne che ornano gli armadi, le gambe, i braccioli e le spalliere di poltrone, sedie e tavoli.
La fantasia degli artigiani, emancipata dalle regole del classicismo, si sfoga in rigonfiature, spezzature, giravolte, virtuosismi nelle decorazioni.

Gli scavi di Ercolano, risalenti alla prima metà del 1700, e quelli di Pompei diffusero in tutta l’Europa un febbrile amore per l’antiquariato e il collezionismo.
Inoltre i percorsi del "grand tour", viaggio che era in uso facessero i rampolli di buona famiglia nelle città europee artisticamente e storicamente più importanti, aiutarono a "riscoprire" edifici e monumenti classici, attraverso gli scritti e i disegni dei viaggiatori.
Da queste riscoperte nasce il gusto neoclassico, che ripropone linee razionali in contrapposizione all’influenza del Rococò.

Nelle ville e nei palazzi reali gli architetti diventano i registi che seguono ogni dettaglio del progetto, compresi i particolari decorativi e di arredo, i giochi di luce e le forme dei giardini.
Il Settecento è un’età piuttosto complessa in cui si succedono stili diversi, spesso contradditori: dall’esuberanza del tardo Barocco infatti si arriva, attraverso il Barocchetto e il Rococò alla razionalità del Neoclassico e del Direttorio.
Il nome "Rococò" deriva dal francese "rocaille" che designava le decorazioni per mezzo di conchiglie dei giardini. Se il Barocco contorceva le linee, il Rococò le copre di motivi decorativi.

Il mobile del ‘700 è un mobile di lusso, che si ispira alle rovine e all’Oriente (di questo periodo è la diffusione delle cineserie), dorati o più spesso laccati alla maniera Orientale (la lacca è il succo di una pianta orientale, che si applica, dopo la decorazione, in più strati).
Per esigenze di fasto della corte Savoia, si sviluppano manifatture e fabbriche artigiane: tappezzerie (in velluto, in seta semplice o dipinta), porcellane, maioliche, mobili arricchiti dagli ebanisti, tessuti, arazzi, bronzi, argenti, lampadari, merletti, vetri.

Gli specchi, prodotti nelle fornaci di Murano, diventano elementi essenziali dell’arredamento e, impreziositi da cornici laccate, dorate o di vetro, spesso sostituiscono il dipinto o la stampa, oppure ricoprono una parete intera, creando illusionistici effetti di luce.

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di Federica Passera, architetto

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