L'obbligo di fedeltà nel tempo

La Legge Cirinnà (L. n. 76/2016), recante la disciplina sulle Unioni Civili, ha sollevato molteplici dibattiti in merito ad una delle sostanziali differenze tra le unioni di fatto e le coppie sposate: l’obbligo di fedeltà.
Infatti, se nell’unione matrimoniale l’obbligo di fedeltà è di fatto imposto dalla Legge come specificatamente previsto dall’art. 143 c.c. tra i diritti e doveri reciproci dei coniugi, il testo di Legge sulle unioni civili, nel prevedere i diritti e i doveri, da una parte richiama letteralmente quelli derivanti dal matrimonio, quali l’assistenza morale e materiale e la coabitazione, senza tuttavia menzionare l’obbligo di fedeltà.
In questo scenario sufficientemente dibattuto, si introduce la proposta di Legge presentata al Senato nel febbraio 2016 volta ad eliminare dal Codice Civile l’obbligo di fedeltà reciproca anche tra coniugi, ritenendolo una “visione ormai superata della coppia”, un “retaggio del passato”.
Con la Legge n. 21/2012 è stata, in parte, superata l’annosa distinzione tra figli legittimi e figli naturali; distinzione, questa, che aveva portato il Legislatore a prevedere l'obbligo di fedeltà tra i coniugi: secondo i firmatari del disegno di legge innanzi citato, infatti, la ratio originaria dell'art. 143 c.c. era quella di garantire la legittimità dei figli imponendo l’obbligo di fedeltà, in particolare, alla donna; superata tale distinzione “l’obbligo alla fedeltà deve essere inteso non solo come fedeltà sessuale ma anche, e soprattutto, come fiducia e rispetto dell’altro e, pertanto, non può certo ascriversi tra i doveri da imporre con legge dello Stato".
Il tema, estremamente delicato, divide e contrappone l’opinione pubblica non solo perché riguarda uno dei capisaldi del matrimonio ma anche poiché tale rivoluzione porta con sé molteplici implicazioni soprattutto nell’ambito dei procedimenti di separazione e divorzio, dal momento che l’infedeltà costituisce una delle principali cause di disgregazione del nucleo familiare e che la violazione del dovere di fedeltà può essere considerata causa di addebito della separazione dei coniugi se causa diretta che ha determinato l’impossibilità di proseguire la relazione affettiva tra i coniugi.
Si ritiene che sul disegno di legge in esame vada fatta una riflessione profonda: se si cancella l’obbligo di fedeltà che, oltre ad essere un valore laico e condiviso, costituisce una delle colonne portanti dell’unione coniugale, cosa rimarrebbe?
Senza fedeltà una relazione non può definirsi tale. Eliminare l'obbligo di fedeltà dal Codice Civile significherebbe stravolgere il concetto di matrimonio e di unione in senso lato, con conseguente svilimento personale della coppia.
E, dunque, è indispensabile aggiornare la Legge sulle Unioni Civili in tal senso.
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