La capitozzatura...un danno per gli alberi


Per la cura e la manutenzione degli alberi è necessario affidarsi a professionisti. NO alla potatura selvaggia..DIFENDIAMO I POLMONI DEI NOSTRI FIGLI
La capitozzatura...un danno per gli alberi
La potatura può essere una dei migliori interventi che un arboricoltore può eseguire su un albero ma anche, al contempo, uno dei peggiori se non correttamente eseguita. La potatura delle alberature rappresenta l’operazione di manutenzione del verde pubblico che, più delle altre, ha attirato e attira l’attenzione di tecnici, ricercatori e amministratori, non solo per i risvolti legati alla sicurezza, ma anche per gli effetti da essa prodotti sulla struttura e sulla fisiologia degli alberi sia su scala temporale breve, sia sull’intero ciclo vitale. Purtroppo, ancora troppo frequente, è la visione di massacri effettuati da operatori malaccorti incaricati da amministrazioni poco sensibili o da privati il cui unico scopo è "spendere il meno possibile" con alberi che, conseguentemente, si trovano nelle più vergognose condizioni.
Gli assiomi fondamentali che dovrebbero stare alla base della pianificazione delle operazioni di potatura sono essenzialmente tre:
· la potatura, comunque sia effettuata, è uno stress per la pianta;
· la miglior potatura è quella che non si vede;
· le piante più belle sono quelle non potate.

EFFETTI DELLA CAPITOZZATURA: la capitozzatura consiste, come è noto, nel drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie (sbrancatura) fino in prossimità di questo. Questa operazione è una delle principali cause delle cattive condizioni in cui versano molti alberi ornamentali. Il tronco capitozzato viene infatti lasciato dal taglio senza difese e così i tessuti, anche nelle specie con buona capacità di compartimentalizzazione, iniziano a morire dalla superficie del taglio stesso verso l’interno. Inoltre la corteccia viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con un eccessivo riscaldamento dei vasi floematici più superficiali, che sono danneggiati.

La capitozzatura è perciò un’operazione che deve essere evitata ogni volta che sia possibile.
Il differenziale di valore fra alberi potati e non potati aumenta ogni anno che passa, poiché sono necessari almeno cinque se non dieci anni a un albero capitozzato per tornare al suo valore precedente (tralasciando il danno fisiologico e, anche estetico, poiché la struttura viene definitivamente modificata). Inoltre, un albero correttamente potato aumenta di valore tra gli interventi di potatura e aumenta ulteriormente subito dopo il successivo intervento di capitozzatura.
Le tecniche, come la capitozzatura, che rimuovono la gemma apicale senza lasciare e/o impostare un germoglio che possa diventare il nuovo ramo leader della branca portano a uno sviluppo maggiore di succhioni, che spesso risultano codominanti. Inoltre i germogli da gemme avventizie o latenti che si sviluppano a seguito di questo tipo di taglio risultano uniti più debolmente alla branca genitrice, portando nel tempo a maggiori problemi di stabilità.
In conclusione, mentre la capitozzatura porta a profondi cambiamenti nella struttura e nella fisiologia della pianta, tecniche come il taglio di diradamento oppure il taglio di ritorno comportano un minor grado di ‘disturbo’ e sono quindi raccomandabili per garantire una maggior sanità e, probabilmente, longevità della pianta.

CONCLUSIONI

L’affermazione che non ci sono regole "facili e veloci" che definiscono quanto e quando un albero debba essere potato, rende perfettamente l’idea di come l’approccio a questa operazione non debba mai essere superficiale come invece si evince guardando i nostri alberi, che, purtroppo, si trovano nelle più deplorevoli condizioni a causa di interventi errati, spesso perpetrati nel tempo.

Articolo del:


di Christian Colombo

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse