La centrale rischi, cos’è e a cosa serve


La Centrale Rischi della Banca d'Italia è il documento di maggior interesse per monitorare la propria situazione finanziaria a breve, medio e lungo termine
La centrale rischi, cos’è e a cosa serve

I dati elaborati dalla Centrale Rischi compongono la mappatura dei rapporti che intercorrono tra istituti di credito e debitori, e restituiscono informazioni sulla qualità e la quantità di tali rapporti. È un sistema di segnalazioni nato per prevenire ed evitare problemi che in passato, non troppo remoto, hanno determinato grossi sconvolgimenti finanziari. Le segnalazioni possono essere di tre tipi, ognuno con implicazioni diverse sul soggetto che le riceve.

1) Segnalazione positiva della Centrale Rischi

2) Segnalazione negativa della Centrale Rischi

3) Segnalazioni molto negative della Centrale Rischi

Le segnalazioni positive sono quelle che riportano un buon andamentale, ovvero una costanza nei pagamenti puntuali delle rate, uno storico di affidamenti contenuti, commisurati alle capacità del soggetto di onorarli, e uso accorto delle linee di credito concesse. Una segnalazione positiva della Centrale Rischi è un vantaggio che l’impresa, o il soggetto, dovrà solo fare in modo di mantenere più a lungo possibile, conservando il comportamento adottato fino a quel momento rispetto al debito, e difendendo la propria posizione dalle errate segnalazioni, attuando un controllo periodico.

Le segnalazioni negative che un creditore può ricevere possono avere conseguenze più o meno gravi in base al tipo di comportamento e alla dimensione delle conseguenze che esso comporta. La banca che fa una segnalazione negativa alla Banca d’Italia rispetto a un cliente, tuttavia, deve porre massima accortezza a ciò che segnala. Può, infatti, capitare che una cattiva interpretazione dei fatti porti la banca a emettere una segnalazione errata o non congruente: la conseguenza di queste evidenze sono rischi per il sistema, a un livello complessivo e per il disvalore che questo errore comporta per la reputazione creditizia del cliente, che potrà comunque avviare un contenzioso per un eventuale risarcimento danni. Tipologie di segnalazioni negative:

•    Ritardi brevi: entro i 30 giorni sono spesso causati da problemi di natura tecnica; l’unica conseguenza che comportano è una mora per il cliente.

•    Sconfini e insoluti: per periodi non superiori a 90 giorni: su crediti auto liquidanti sono tollerati; su linee di credito a scadenza (mutui, leasing) no, e un cliente insolvente in questo caso può essere segnalato come under performing in qualsiasi momento.

•    Rischi su auto liquidanti, crediti scaduti pagati nel mese: una situazione frequente, che porta a sconfini improvvisi, per cui serviranno mesi di recupero.

•    Rischi su auto liquidanti crediti non pagati: situazione più a rischio rispetto alla precedente. In questo caso i crediti che non vengono pagati si riversano sulla cassa e generano sconfini di grossa entità, che probabilmente non verranno sanati.

•    Struttura dell’indebitamento in tensione: una struttura finanziaria poco solida, è sbilanciata e rischia di ricevere meno affidamenti. Alimentando un circolo vizioso.

•    Derivati finanziari: che possono esporre il debitore a rischi.

Le segnalazioni molto negative sono quelle che costituiscono un ostacolo, o che impediscono in maniera diretta, l’accesso a un nuovo affidamento.

•    Sconfini e ritardi continuati, oltre i 90 giorni.

•    Sconfini e ritardi continuati oltre i 180 giorni: in questo caso è verosimile aspettarsi un rifiuto alla richiesta di un nuovo credito, ma anche un ritiro, o una diminuzione e un rialzo del prezzo da parte di altri istituti.

•    Garanzie attivate, e garanzie attivate con esito negativo: nel primo caso la banca è costretta a rivalersi sul garante, nel secondo caso la banca non è riuscita a fare nemmeno quello. La conseguenza è una segnalazione che danneggia sia il soggetto interessato, sia il suo garante.

•    Crediti ristrutturati: quando cioè la banca, piuttosto che perdere tutto il credito (di un’azienda in evidente difficoltà) lo riparametra, riducendo il tasso e il capitale per esempio. Questo tipo di segnalazione non passa inosservata, e le altre banche potrebbero ridiscutere linee di credito già in essere.

•    Sofferenza: è una delle segnalazioni più gravi che comporta effetti a catena su tutti. La banca che rileva uno stato di sofferenza deve avvisare il cliente. Una volta risanata la sofferenza è compito del cliente verificare che la segnalazione venga revocata altrimenti rischia di rimanere attiva.

•    Sofferenza, crediti passati a perdita: la banca sta riportando in bilancio la perdita dovuta al credito non evaso dal soggetto debitore in questione. Una conseguenza che si genera da un accordo di saldo e stralcio, che da un lato solleva il soggetto da una parte del debito, ma dall’altro penalizza in maniera quasi irreversibile la reputazione finanziaria del cliente.

L'importanza di un monitoraggio periodico della propria Centrale Rischi permette di tenere sotto controllo il tipo di segnalazioni ricevute, e di agire per tempo, e intervenire per limitare le conseguenze di una segnalazione negativa, o chiedere la correzione di una errata segnalazione.

 

Articolo del:


di Annamaria Borrello

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse