La continuità in azienda


Strumenti ed esperienze per un passaggio generazionale e una continuità di successo dell`azienda
La continuità in azienda
Le piccole medie imprese in Italia come in Europa sono il 98% delle realtà esistenti. In particolare in Veneto abbiamo ben oltre 118.000 imprese a rischio passaggio generazionale in quanto solamente l’8% di queste si preoccupa della pianificazione.
Il dato è allarmante soprattutto se si pensa che l’età media degli imprenditori veneti è superiore ai 50 anni!
Un’azienda su tre che ha subito il passaggio generazionale chiude nei successivi 5 anni e tra le PMI da padre in figlio solo il 15% sopravvive al successivo passaggio.
E’, quindi, fondamentale poter governare e non subire i passaggi successori delle imprese di famiglia.
La durata media di un passaggio generazionale fisiologico è mediamente di otto anni durante i quali ci si può imbattere in numerose situazioni che possono velocizzare o rallentare (anche fino a 20 anni!) tale processo rendendolo più o meno oneroso: parliamo di aumenti di tassi di interessi passivi bancari per il maggior rischio attribuito alle imprese in fase di passaggio (si arriva anche alla triplicazione dei tassi); di diversa collocazione del fondatore; di autoprogetti dei successori...
Fondamentale, quindi, è la pianificazione preventiva. Quali gli strumenti? Il nostro ordinamento ci fornisce quali alternative la donazione di quote sociali ed il patto di famiglia che si possono scartare per ridotta utilità sia in termini di benefici che di tutele apportate.
La normativa italiana invece non disciplina specificatamente lo strumento del Trust.
Grazie però alla Convenzione AIA del 1985 ci è permesso attingere alla normativa straniera che ne ha previsto la codificazione.
Ma cos’è il Trust? E’ un contratto che disciplina un rapporto giuridico tra il disponente (fondatore dell’impresa), il trustee (amministratore), in favore dei beneficiari (successori).
Il trust ha un’utilizzabilità pressoché infinita consentendo la tutela dei più svariati interessi.
Altresì, con il Trust, si può:
- Tutelare il patrimonio anche oltre il primo passaggio successorio;
- Favorire sia gli interessi aziendali che quelli familiari;
- Portare ad un consistente risparmio fiscale;
- Evitare litigi tra gli eredi (si spera!)
Da quanto indicato è emerso che lo strumento migliore che permette contemporaneamente la tutela del patrimonio ed il passaggio generazionale è ilo trust, il quale, deve essere "costruito" da professionisti (commercialisti o avvocati) esperti del settore e poi rogitato da un notaio con competenze specifiche in tale materia.
Si sà però che il Trust non risolve ogni problema. Per far vivere la società, perché questa continui ad essere florida e produttiva è necessario che i successori seguano i successivi consigli
1. Mirare ad obbiettivi innovativi
2. Lavorare per progetti
3. Parlare, e se necessario, negoziare con i genitori, con dei risultati alle spalle
4. Pretendere di essere posti nelle condizioni di... fare errori piccoli, veloci ed economici
5. Sviluppare competenze dove i fondatori sono meno forti
6. Non sovrapporre le rispettive gerarchie di famiglia e impresa
7. Negoziare - con flessibilità - non tanto sulle cose da fare quanto sui motivi per cui è il caso di farle
8. Imparare a riconoscere quando il fondatore sta per mollare
9. Non mancargli di rispetto rovinando la sua immagine
10. Cogliere di occasioni per celebrare sinceramente il fondatore

Articolo del:


di Avv. Sara Salaorni

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