La crisi del mercato immobiliare
Nel momento del boom economico anche il prezzo degli immobili ha cominciato a scontare una crescita molto importante.
C’era una ricchezza diffusa e in continuo aumento, la domanda degli immobili superava di gran lunga l’offerta.
Questo scenario ha fatto crescere la convinzione tra i risparmiatori che l’investimento nel mattone fosse un investimento "perfetto" perché avrebbe generato un valore sempre crescente.
Soprattutto in Italia, anche per ragioni culturali, l’investimento nel mattone è l’investimento per antonomasia delle famiglie. Il sogno di ogni italiano è quello di avere una casa di proprietà.
Ma lo scenario mondiale sta cambiando, la crisi della Banca Americana Lehman Brothers ha creato una profonda crisi nel sistema immobiliare. Era molto difficile ricorrere al credito, tassi schizzati a livelli talmente alti che i risparmiatori non riuscivano più a ripagare il debito verso le banche, costruttori costretti a chiudere perché non rientravano dei debiti e sul mercato l’offerta era più alta della domanda.
Se aggiungiamo che gli immobili richiedono tempi lunghi per la vendita, potremmo pensare che quello che una volta era L’INVESTIMENTO PER ANTONOMASIA, oggi sia diventato un BENE ILLIQUIDO che non soddisfa altro che l’esigenza di darci un posto dove vivere.
Per questo motivo un portafoglio bilanciato può avere una parte rappresentata da immobili, ma non deve essere solo costituito da immobili. Gli investimenti mobiliari oltre ad essere più veloci nel muoversi seguendo i trend del mercato, offrono la possibilità di essere più facilmente liquidabili, i portafogli sono personalizzati e possono essere riformulati se le esigenze del cliente variano nel corso della vita.
E’ stato quindi sfatato il mito che l’investimento nel mattone è l’investimento perfetto a prescindere ed è dimostrato che costruire un portafoglio bilanciato è sicuramente un modo intelligente per creare reddito e soddisfare tutte le esigenze dei clienti (liquidabilità e flessibilità su tutte).
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