La differenza tra Pac, fondo pensione e Pir


Cerchiamo di capire quale scelta fare per costruire un capitale nel tempo e affrontare i rischi dati dal mercato finanziario
La differenza tra Pac, fondo pensione e Pir
Il PAC (Piano d’accumulo) è un programma d'investimento attraverso il versamento periodico di un determinato importo per un periodo di tempo predeterminato. L’investimento viene fatto in strumenti finanziari gestiti dagli OICR i quali si differenziano ognuno in relazione a: numero delle rate, importo minimo della singola rata, importo del versamento iniziale. Generalmente il PAC si può sospendere o revocare in qualsiasi momento e le principali finalità sono: accantonamento progressivo del risparmio; riduzione del rischio dell'investimento che dipende essenzialmente dal fatto che effettuando tanti piccoli investimenti distribuiti nel tempo si acquista con tutte le condizioni di mercato, sia favorevoli sia sfavorevoli, ottenendo così un prezzo medio di carico che difficilmente porterà ad ottenere rendimenti estremi (sia in senso positivo, sia in senso negativo). La tassazione di questi prodotti, in base alla normativa vigente è del 26% sulla plusvalenza ottenuta data dai rendimenti finali. Se avete in mente di fare un PAC cercate di definire un orizzonte temporale cui destinare il vostro risparmio programmato e scegliete la linea di investimento più adatta in base all’orizzonte stabilito: più questo orizzonte è lungo e più la linea dovrebbe essere volatile (azionaria) per permettervi di ottimizzare rischio e rendimento.
IL FONDO PENSIONE (aperto o chiuso) funziona allo stesso modo del PAC, ovvero accantonando delle somme mensili, bimestrali, trimestrali annuali con qualche importante differenza: innanzitutto si tratta di un risparmio finalizzato a generare una pensione complementare alla pensione obbligatoria, una volta che si acquisiscono i diritti pensionistici. Dalla adesione al fondo, devono passare almeno 8 anni prima che si possa attingere al capitale accumulato e comunque per importi ridotti rispetto al montante finale: in caso di acquisto di prima casa per sé o per i figli o per ristrutturazioni può essere richiesto un anticipo fino al 75% di quanto accumulato e lo stesso ammontare può essere richiesto anche per affrontare spese mediche impreviste (in questo caso il riscatto è previsto in qualsiasi momento, anche prima degli 8 anni); è possibile chiedere un'anticipazione sino al 30% per ulteriori esigenze senza obbligo di motivazione. Il fondo pensione è deducibile da reddito imponibile di chi lo ha sottoscritto fino ad un importo massimo di 5164,00 euro (si può dedurre anche in caso di adesione al fondo pensione di un soggetto a carico, sempre nel limite di 5164,00 euro). Una volta raggiunti i requisiti pensionistici si può optare per una rendita vitalizia e reversibile in caso di morte sui beneficiari designati in fase si sottoscrizione (modificabili in qualsiasi momento durante la fase di accantonamento). Un’altra opzione è quella di liquidare il 50% del montante finale, mentre l’altro 50% trasformarlo in una rendita vitalizia e reversibile.
IL PIR (Piano Individuale di Risparmio) è l’ultimo arrivato nella categoria dei prodotti di investimento programmato e graduale. Cosa sono: si tratta di un contenitore di strumenti o prodotti finanziari (può avere la forma di fondo comune, gestione patrimoniale, contratto di assicurazione, deposito titoli), che permette di essere esentati dalle imposte sui capital gain, sui rendimenti (cedole, dividendi), di successione e di donazione. A differenza del PAC e del FONDO PENSIONE che presentano molta flessibilità nella linea di investimento associabile al piano (è il contraente che sceglie insieme al proprio consulente se stare su mercati azionari, piuttosto che obbligazionari, ecc. e anche in quali settori investire, mercati globali, emergenti, ecc.) ci sono caratteristiche ben precise che devono essere rispettate per potervi accedere e qui le elenchiamo:
- investono almeno il 70% in strumenti finanziari (azioni o obbligazioni quotate o non) di aziende italiane, o anche europee (dell'Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo) ma con stabile organizzazione in Italia. Di questo 70%, il 30% (pari al 21% dell'investimento complessivo) deve essere composto da strumenti finanziari di società non appartenenti all'indice FTSE Mib, quindi società di medio-piccole dimensioni
- si puòinvestire al massimo 30.000€ all'anno per 5 anni, con un importo complessivo massimo di 150.000€ (fondi pensione e PAC non hanno limiti di investimento generalmente).
La durata dell'investimento è di minimo 5 anni, per godere del beneficio fiscale.
Insieme al nostro consulente di fiducia cerchiamo di capire quale di questi strumenti sia il più adatto a noi per costruire il capitale futuro, in base al profilo mifid e alla capacità economica personale.

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di adriana ocroteala

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