La disfunzione delle articolazioni sacro-iliache
Le alterazioni del bacino sono una causa frequente di lombalgia acuta persistente
Il bacino svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della postura e nella coordinazione motoria. E’ costituito da quattro ossa: le due ali iliache, il sacro e il coccige, che si articolano tra loro tramite le articolazioni sacro-iliache, la sinfisi pubica e l’articolazione sacro-coccigea. Il bacino non è una struttura ossea rigida, vari muscoli partecipano ai movimenti di rotazione del sacro, rispetto alle ali iliache, lungo il suo asse trasversale, definiti movimenti di nutazione e contronutazione.
Le cause di una disfunzione delle articolazioni sacroiliache sono molteplici, quali un trauma che interessi direttamente il bacino o la porzione lombare della colonna, alterazioni anatomiche come l’asimmetria degli arti inferiori, l’artrosi, le artriti e varie patologie della colonna vertebrale lombare, come la listesi dei corpi vertebrali, le discopatie e la spondiloartrosi.
Le alterazioni delle articolazioni sacroiliache causano dolore lombare, spesso irradiato agli arti inferiori. Poiché sul bacino si scarica per gravità il peso della porzione superiore del corpo, il dolore è più intenso se si passa molto tempo seduti o dopo il mantenimento prolungato della stazione eretta. Nel passaggio dalla posizione seduta a quella eretta, il dolore è frequentemente severo, per poi essere in parte alleviato durante la deambulazione.
La diagnosi di disfunzione delle articolazioni sacroiliache è effettuata tramite una visita medica e tramite indagini strumentali, quali la Radiografia del bacino, la Risonanza Magnetica o la TC.
La terapia prevede un approccio multimodale. In primo luogo la visita medica potrà evidenziare dei vizi posturali che devono essere corretti mediante l’impiego di adeguati calzari e di un ciclo di fisioterapia posturale. Inoltre frequentemente sono presenti dei Trigger Point, vale a dire delle aree di contrattura muscolare responsabili in parte del dolore, che possono essere trattati mediante l’infiltrazione con anestetici locali. Se il dolore è molto intenso, è sempre opportuno pianificare una terapia farmacologica analgesica in grado di alleviare il dolore e permettere al paziente di potersi sottoporre al trattamento fisioterapico. I farmaci devono essere selezionati in base alle caratteristiche del paziente (età, condizioni generali, malattie concomitanti e terapia medica in corso) e alle caratteristiche del dolore. Nei casi più severi è possibile eseguire un ciclo di infiltrazioni intra-articolari con steroidi a lento rilascio e anestetici locali, che permettono di ridurre sensibilmente il processo infiammatorio delle articolazioni sacroiliache. Le infiltrazioni, in genere, sono effettuate in regime ambulatoriale sulla base dei reperi anatomici e sotto guida ecografica. Se il dolore viene abolito totalmente dalle infiltrazioni, ma tende a recidivare a distanza di alcuni giorni, il paziente può essere sottoposto a tecniche di neurolisi.
Sia la Radiofrequenza pulsata, che la più recente Crioanalgesia, permettono di indurre delle lesioni reversibili a carico dei nervi sensitivi delle articolazioni sacro-iliache. Tali trattamenti garantiscono una sensibile riduzione del dolore, o una sua abolizione completa, della durata variabile da alcuni mesi fino ad un anno. Poiché le fibre non vengono distrutte, ma solo parzialmente danneggiate, una volta che la lesione è riparata il dolore ritorna. La Radiofrequenza pulsata e la Crioanalgesia sono tecniche scarsamente invasive, prive di effetti collaterali rilevanti, eseguite in anestesia locale e ben tollerate dai pazienti. Pertanto l’esecuzione di uno o due trattamenti l’anno è in grado di abolire il dolore e rappresenta sicuramente un valido e sensato programma terapeutico, soprattutto per quelle patologie non trattabili diversamente.
Le cause di una disfunzione delle articolazioni sacroiliache sono molteplici, quali un trauma che interessi direttamente il bacino o la porzione lombare della colonna, alterazioni anatomiche come l’asimmetria degli arti inferiori, l’artrosi, le artriti e varie patologie della colonna vertebrale lombare, come la listesi dei corpi vertebrali, le discopatie e la spondiloartrosi.
Le alterazioni delle articolazioni sacroiliache causano dolore lombare, spesso irradiato agli arti inferiori. Poiché sul bacino si scarica per gravità il peso della porzione superiore del corpo, il dolore è più intenso se si passa molto tempo seduti o dopo il mantenimento prolungato della stazione eretta. Nel passaggio dalla posizione seduta a quella eretta, il dolore è frequentemente severo, per poi essere in parte alleviato durante la deambulazione.
La diagnosi di disfunzione delle articolazioni sacroiliache è effettuata tramite una visita medica e tramite indagini strumentali, quali la Radiografia del bacino, la Risonanza Magnetica o la TC.
La terapia prevede un approccio multimodale. In primo luogo la visita medica potrà evidenziare dei vizi posturali che devono essere corretti mediante l’impiego di adeguati calzari e di un ciclo di fisioterapia posturale. Inoltre frequentemente sono presenti dei Trigger Point, vale a dire delle aree di contrattura muscolare responsabili in parte del dolore, che possono essere trattati mediante l’infiltrazione con anestetici locali. Se il dolore è molto intenso, è sempre opportuno pianificare una terapia farmacologica analgesica in grado di alleviare il dolore e permettere al paziente di potersi sottoporre al trattamento fisioterapico. I farmaci devono essere selezionati in base alle caratteristiche del paziente (età, condizioni generali, malattie concomitanti e terapia medica in corso) e alle caratteristiche del dolore. Nei casi più severi è possibile eseguire un ciclo di infiltrazioni intra-articolari con steroidi a lento rilascio e anestetici locali, che permettono di ridurre sensibilmente il processo infiammatorio delle articolazioni sacroiliache. Le infiltrazioni, in genere, sono effettuate in regime ambulatoriale sulla base dei reperi anatomici e sotto guida ecografica. Se il dolore viene abolito totalmente dalle infiltrazioni, ma tende a recidivare a distanza di alcuni giorni, il paziente può essere sottoposto a tecniche di neurolisi.
Sia la Radiofrequenza pulsata, che la più recente Crioanalgesia, permettono di indurre delle lesioni reversibili a carico dei nervi sensitivi delle articolazioni sacro-iliache. Tali trattamenti garantiscono una sensibile riduzione del dolore, o una sua abolizione completa, della durata variabile da alcuni mesi fino ad un anno. Poiché le fibre non vengono distrutte, ma solo parzialmente danneggiate, una volta che la lesione è riparata il dolore ritorna. La Radiofrequenza pulsata e la Crioanalgesia sono tecniche scarsamente invasive, prive di effetti collaterali rilevanti, eseguite in anestesia locale e ben tollerate dai pazienti. Pertanto l’esecuzione di uno o due trattamenti l’anno è in grado di abolire il dolore e rappresenta sicuramente un valido e sensato programma terapeutico, soprattutto per quelle patologie non trattabili diversamente.
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