La duplice finalità dei Fondi Pensione


Aderire ad un Fondo Pensione da anche vantaggi immediati, di natura fiscale
La duplice finalità dei Fondi Pensione
Tutti vorremmo andare in pensione ad un'età tale che ci consenta di goderci in modo spensierato il resto della vita, magari beneficiando di una pensione che non ci faccia vivere di stenti. In Italia, il primo punto è destinato a rimanere un miraggio, vista l'introduzione nell'ordinamento previdenziale dell'adeguamento dell'età pensionabile in base alle prospettive di vita degli italiani. Ahinoi, saremo destinati a lavorare fino alla soglia dei 70 anni di età...In relazione al secondo punto, ognuno può fare qualcosa per far si che la propria pensione sia un pò più congrua. Cosa? Accantonare una piccola quota ad un Fondo Pensioni, sia esso a partecipazione collettiva o individuale. Per effetto di tutta una serie di provvedimenti legislativi voluti per mettere in sicurezza i conti previdenziali, che vanno dalla riforma Amato, mediante D.Lgs n. 503/1992, fino alla tanto discussa Legge Fornero, introdotta dall'art. 25 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, chi maturerà il diritto alla pensione, si vedrà corrispondere un assegno mensile di importo inferiore all'ultima retribuzione. Si definisce tasso di sostituzione il rapporto tra la prima rata di pensione e l'ultimo stipendio percepito (o reddito da lavoro per i lavoratori autonomi). Per conoscere la presunta età di pensionamento e il tasso di sostituzione della propria pensione, si può far richiesta all'ente pensionistico. In alternativa è possibile registrarsi al sito dell'Inps e consultare l'apposita sezione. Supponiamo di avere un lavoratore dipendente che abbia percepito 1.000 euro come ultimo stipendio prima del raggiungimento della tanto sospirata età pensionabile. Ipotizziamo che l'assegno mensile a cui abbia diritto ammonti ad euro 700. Il tasso di sostituzione è pari al 70%. Il nostro pensionato disporrà di un reddito da pensione ridotto del 30% rispetto a quello percepito da lavoratore dipendente. Se avesse aderito ad un fondo pensioni, avrebbe beneficiato di una pensione integrativa, in grado di ridurre il gap rispetto alla retribuzione percepita da lavoratore subordinato. L'adesione ad un Fondo Pensione, sia esso su base collettiva o individuale, può avvenire mediante versamenti volontari e/o conferimento del TFR maturando. L'importo e la frequenza dei versamenti volontari sono decisi a discrezione dell'aderente. In alcuni casi è possibile richiedere un'anticipazione delle somme accantonate al Fondo Pensioni, prima che sia raggiunta l'età pensionabile:
- per motivi di salute, l'anticipazione può essere richiesta in qualsiasi momento e fino al 75% di quanto già accantonato;
- per acquisto o ristrutturazione prima casa, l'anticipazione è pari al 75%, trascorsi 8 anni dall'iscrizione;
- di tipo generica, per un importo pari al 30%, a condizione che siano trascorsi 8 anni dall'iscrizione.
Creare una pensione complementare offre anche dei vantaggi immediati, di natura prettamente fiscale. Spesso si sottovaluta la possibilità di portare in deduzione, quindi in abbattimento della base imponibile, l'importo delle somme versate al Fondo stesso, fino ad un massimo di euro 5.164,57 all'anno. Non sono deducibili eventuali versamenti di TFR, mentre sono deducibili i versamenti effettuati a favore di soggetti fiscalmente a carico, quali coniuge e/o figli. Quando si sceglie il Fondo Pensioni a cui aderire è bene prestare attenzione ai costi generati dallo stesso. A parità di comparto, un fondo piu' costoso genererà rendimenti più bassi, per cui al raggiungimento dell'età pensionabile avreste a disposizione un montante inferiore.
Se volete garantirvi una pensione adeguata al vostro tenore di vita, non indugiate ulteriormente: aderite ad un Fondo Pensioni.

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di Giovanni Speziale

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