La nevralgia post-erpetica


E’ una patologia secondaria alla riattivazione del virus Varicella-Zoster. Spesso dura 12 mesi, talvolta però può persistere per sempre
La nevralgia post-erpetica
La nevralgia post-erpetica è una patologia secondaria alla riattivazione del virus Varicella-Zoster. La prima infezione, generalmente in età pediatrica, causa la Varicella, una malattia esantematica molto comune, al termine della quale però il virus non viene eradicato dall’organismo, ma rimane quiescente nei neuroni del sistema nervoso periferico, in particolare nei gangli dei nervi spinali e/o nelle strutture equivalenti dei nervi cranici. Qualsiasi fattore in grado di indebolire le difese immunitarie, quali l’assunzione di cortisone o di farmaci immuno-soppressivi oppure ancora intensi stress emotivi o fisici, può favorire la riattivazione del virus, causando quello che comunemente viene detto Zoster o Fuoco di Sant’Antonio.

Lo Zoster ha una fase prodromica (incubazione) caratterizzata da dolore a carico della cute o delle strutture profonde. Il dolore è profondo, costrittivo e spontaneo, spesso associato ad una spiccata ipersensibilità cutanea (il paziente spesso riferisce che il semplice contatto con i vestiti gli causa dolore o molto fastidio). In questa fase il dolore è dovuto ad una ganglio-radicolite, cioè l’infiammazione delle strutture nervose interessate dalla riattivazione del virus. La fase prodromica ha in media una durata di 7-15 giorni, ma in alcuni casi può essere molto più lunga. Il virus si replica nei neuroni infetti e contestualmente viene trasportato lungo le fibre nervose stesse sia verso la periferia (la cute), che verso il sistema nervoso centrale. Quando il virus raggiunge la cute si ha un’eruzione vescicolare del tutto simile alle manifestazioni cutanee della Varicella. Le bolle hanno l’aspetto di piccole vescicole, circondate da un cercine eritematoso (piccolo bordo rosso). All’interno delle vescicole è presente un contenuto liquido contenente il virus. In questa fase la malattia è contagiosa per i soggetti non immunizzati verso la Varicella. Le bolle hanno inoltre una tipica distribuzione, talvolta lineare, che ricalca la distribuzione anatomica dei nervi ed interessano la stessa sede dove il paziente precedentemente avvertiva dolore. Possono localizzarsi nel tronco, seguendo spesso la distribuzione dei nervi intercostali, sul volto (frequentemente sono interessate le diramazioni del nervo Trigemino) o sugli arti. In questa fase al dolore neuropatico, secondario alla ganglio-radicolite che caratterizza la fase prodromica, si sovrappone un dolore nocicettivo infiammatorio, dovuto alle eruzioni cutanee. I soggetti immunocompetenti (non con una grave depressione del sistema immunitario), poiché possiedono già gli anticorpi contro il virus, riescono a limitare l’infezione, che nel giro di alcuni giorni si risolve spontaneamente.

Una volta esauritesi le manifestazioni cutanee, frequentemente termina anche il dolore. La mancata risoluzione del dolore è invece indice di un danno a carico delle strutture nervose, che configura la Nevralgia post-erpetica. In alcuni casi si può avere anche una fase iniziale in cui il dolore sembra risolto, oppure francamente diminuito, per poi avere una recrudescenza dello stesso. L’incidenza della Nevralgia post-erpetica nei paesi occidentali è di circa 25 casi su 100.000 persone. Non ci sono differenze significative legate al sesso, mentre sono colpiti soprattutto i pazienti in età medio-avanzata (òa Nevralgia post-erpetica è molto rara al di sotto dei 40 anni).

Il sintomo principale della Nevralgia post-erpetica è il dolore. Sempre molto forte, talvolta insopportabile, il dolore interessa sempre le stesse aree colpite dall’eruzione cutanee. Rispetto alla fase prodromica è più superficiale, descritto come un bruciore o come puntura di spilli, può essere spontaneo o scatenato dal tatto, dagli sbalzi termici (spesso dal caldo) o da stress emotivi (forti emozioni). Spesso è assente di notte. Ha una durata variabile, da poche settimane a mesi. Molto frequentemente dura 1 anno, per questo lo Zoster è stato definito la "malattia delle 9 lune". Talvolta tuttavia, se non trattato, non passa mai.

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di Dr. Michele Naclerio

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