La nuova norma tecnica sulle coperture verdi (2/2)


I principali aspetti messi in campo dal nuovo riferimento normo-tecnico in materia di tetti verdi e giardini pensili (segue da articolo precedente)
La nuova norma tecnica sulle coperture verdi (2/2)
::: SEGUE DA ARTICOLO PRECEDENTE INTITOLATO "La nuova norma tecnica sulle coperture verdi (1/2)" :::

Il nuovo testo rivede le tabelle relative alla quantificazione di massima del minutaggio manutentivo annuale da dedicare all’inverdimento in opera (5.3.5), inserendo, relativamente a tali questioni, alcune sottoclassi dipendenti dalle diverse tipologie di vegetazione:
- estensivo a minima manutenzione;
- estensivo a bassa manutenzione;
- intensivo a ridotta manutenzione;
- intensivo a media manutenzione;
- intensivo ad alta manutenzione (in merito alla gestione del sistema, il vecchio codice di pratica contemplava solo tipi estensivi e intensivi).
Ulteriore novità riguarda le questioni tese alla tutela della biodiversità ambientale, argomento tralasciato in precedenza ma che risultando oggigiorno imprescindibile rispetto agli obiettivi di sostenibilità globale, è stato incorporato nel documento in esame. A questo tema è riservato uno specifico paragrafo, Attitudine alla biodiversità (5.3.7), in cui tale requisito, oltre ad essere esplicato, è rapportato al fondamentale valore ecologico del verde pensile.
Una delle porzioni più spendibili nell’ottica dell’applicabilità della norma alla fase progettuale, si trova al punto 5.4.3 (Elementi, strati e impianti componenti il sistema), ove tramite una serie di dettagli-tipo vengono individuate soluzioni conformi focalizzate sui nodi tipici di un sistema d’inverdimento pensile:
- bordo in corrispondenza di parete perimetrale;
- bordo in corrispondenza di lucernaio;
- pozzetto di raccolta e scarico acque meteoriche;
- collegamento tra copertura a verde e copertura pedonabile;
- bordo perimetrale;
- soluzione con elemento termoisolante posto sopra all’elemento di tenuta;
- soluzione senza elemento termoisolante;
- soluzione con strato di accumulo idrico;
- soluzione con strato di accumulo idrico ed elemento termoisolante.
Altre integrazioni riguardano la manutenzione, considerando due nuove classi: Manutenzione del sistema di drenaggio (11.3) e Manutenzione degli impianti (11.5). Proprio quest’ultima è particolarmente dettagliata, in quanto vi si analizzano le operazioni gestionali che possono riguardare gli impianti d’irrigazione e/o elettrici presenti. Nel paragrafo Manutenzione di avviamento al controllo (11.2.1) si fornisce un esempio tabulare di piano di manutenzione indirizzato alla gestione in uso di un sistema pensile secondo la UNI 11540:2014 (Prospetto 11), ipotizzando anche delle possibili scadenze temporali.
Infine, se il vecchio riferimento non possedeva appendici, quello attuale ne presenta tre.
Appendice A, Caratteristiche di progetto dello strato colturale (argomento in passato esaminato in maniera meno strutturata nel capitolo Materiali e componenti): tale sezione si dimostra dettagliata, prendendo in considerazione gli aspetti riguardanti le caratteristiche dello stato colturale, in vista di una loro adeguata progettazione o esecuzione.
Appendice B, Tipologie vegetazionali: precedentemente presente ma inferiore in termini d’estensione. Nella UNI 11235:2015 sono descritte le forme vegetali maggiormente riscontrabili in un sistema d’inverdimento pensile:
- erbacee;
- bulbose, tuberose e rizomatose;
- arbusti;
- rampicanti e ricadenti;
- alberi.
Appendice C (informativa), si intitola Ulteriori informazioni e metodi di prova. Composta da sottoparagrafi che passano in rassegna alcuni dei temi tecnici più importanti all’interno dell’attuale scenario edilizio, fornendo sia delle indicazioni su come migliorare le performance del fabbricato, sia entrando nel merito di quelli che sono i relativi codici di pratica riscontrabili in letteratura e finalizzati al controllo in opera. Le questioni sviluppate in questa sezione sono: Controllo dell’isolamento acustico (C.1); Assorbimento acustico (C.2); Controllo polveri della dispersione degli inquinanti (C.3); Controllo del flusso di energia (C.4); Determinazione sperimentale dei coefficienti di deflusso e afflusso (C.4.1); Procedura di determinazione degli stati di accumulo idrico negli elementi porosi di sistema (C.5); Strato colturale (C.5.1); Altri materiali porosi con capacità di ritenzione idrica (geotessili, materiali granulari, schiume) (C.5.2). La medesima appendice, dedicando spazio alle questioni vegetazionali e di scelta o gestione delle piante, si conclude con una proposta di scheda tecnica finalizzata alla descrizione analitica degli esemplari vegetali che compongono l’impianto (Prospetto C.6).

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di Edoardo Bit

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