La pianificazione patrimoniale
La strada che ogni imprenditore deve seguire se ha a cuore la sua azienda

La pianificazione patrimoniale è quel processo attraverso il quale un asset è detenuto e sviluppato nell’interesse del suo proprietario e delle generazioni successive. Il passaggio dei patrimoni da una generazione all’altra caratterizza sempre di più la nostra industria italiana di riferimento.
La governance generazionale è diventata cruciale per lo sviluppo delle attività delle famiglie che detengono imprese in Italia (e non solo in Italia!).
Il complesso sistema impresa-famiglia-patrimonio deve diventare il risultato di un’accurata pianificazione che coordini queste tre dimensioni di una medesima realtà. La pianificazione successoria e il passaggio generazionale devono avere lo stesso obiettivo: tutelare il patrimonio di famiglia nel passaggio da una generazione all’altra.
E questo diventa ancora più cruciale se si pensa che in Italia sono numerosissime le aziende a proprietà familiare, dove l’imprenditore non affronta per tempo la questione del passaggio alle generazioni future. Un recente studio ha evidenziato come proprio il passaggio generazionale sia la causa della scarsa sopravvivenza di molte aziende: solo il 30% delle aziende familiari sopravvive al suo fondatore, il 13% riesce ad arrivare alla terza generazione e solo il 4% arriva alla quarta.
Si tratta quindi di un problema cruciale: il 23% degli imprenditori italiani ha più di 70 anni e solo il 2,3% delle aziende italiane affronta la questione del passaggio tra generazioni.
Spesso, pur in presenza di attività mirate alla gestione del family business, i legami familiari diventano purtroppo elemento di indebolimento dell’intera impalcatura. Perché? Perché non è facile trovare il giusto equilibrio tra valori commerciali e familiari.
Vanno seguite regole chiave di best practice:
1) Distinguere tra famiglia e affari e ragionare in quest’ottica
2) Migliorare la governance aziendale con l’obiettivo di ottimizzazione i processi
3) Dare risalto ai meriti piuttosto che ai legami familiari
4) Stabilire un piano di avvicendamento tra diverse generazioni
5) Stabilire regole atte ad estromettere (con regolari buonuscite s’intende) soggetti "indesiderati"
6) Inserire all’interno dell’azienda anche terze persone, professionalmente preparate, che affianchino le nuove generazioni nel processo di passaggio e nella governance
E’ pur vero che la gestione del family business è un’attività che va svolta da specialisti: le dinamiche aziendali vanno co-gestite da professionisti esperti in campo fiscale, in campo successorio e finanziario.
Gli sforzi vanno orientati verso molteplici direzioni, tutte coordinate tra loro, con lo sguardo rivolto:
1) all’asset familiare inteso come insieme di rapporti di natura familiare, idee diverse, stili di vita diversi, valori spesso differenti da soggetto a soggetto
2) all’azienda familiare alla quale si collegano vari livelli di capacità decisionale, attitudine al rischio, opportunità di guadagni e/o di perdite, responsabilità
3) al patrimonio che è l’insieme di beni mobili, immobili, liquidi e intangibili
Spesso la presenza di consulenti esperti favorisce l’ottimizzazione dei processi di corporate governance e corporate finance.
Operazioni di ingegneria finanziaria risultano la via più conveniente per favorire il ricambio generazionale dando spesso vita ad operazioni di ingresso o uscita di familiari. Tutto ovviamente nel rispetto della normativa vigente, compresa quella fiscale e laddove possibile, ottimizzando i vantaggi di natura finanziaria. Non dimentichiamo che l’azienda necessita continuamente di risorse necessarie alla gestione aziendale e la presenza di un consulente che guidi questi processi puo’ rivelarsi la migliore soluzione.
La governance generazionale è diventata cruciale per lo sviluppo delle attività delle famiglie che detengono imprese in Italia (e non solo in Italia!).
Il complesso sistema impresa-famiglia-patrimonio deve diventare il risultato di un’accurata pianificazione che coordini queste tre dimensioni di una medesima realtà. La pianificazione successoria e il passaggio generazionale devono avere lo stesso obiettivo: tutelare il patrimonio di famiglia nel passaggio da una generazione all’altra.
E questo diventa ancora più cruciale se si pensa che in Italia sono numerosissime le aziende a proprietà familiare, dove l’imprenditore non affronta per tempo la questione del passaggio alle generazioni future. Un recente studio ha evidenziato come proprio il passaggio generazionale sia la causa della scarsa sopravvivenza di molte aziende: solo il 30% delle aziende familiari sopravvive al suo fondatore, il 13% riesce ad arrivare alla terza generazione e solo il 4% arriva alla quarta.
Si tratta quindi di un problema cruciale: il 23% degli imprenditori italiani ha più di 70 anni e solo il 2,3% delle aziende italiane affronta la questione del passaggio tra generazioni.
Spesso, pur in presenza di attività mirate alla gestione del family business, i legami familiari diventano purtroppo elemento di indebolimento dell’intera impalcatura. Perché? Perché non è facile trovare il giusto equilibrio tra valori commerciali e familiari.
Vanno seguite regole chiave di best practice:
1) Distinguere tra famiglia e affari e ragionare in quest’ottica
2) Migliorare la governance aziendale con l’obiettivo di ottimizzazione i processi
3) Dare risalto ai meriti piuttosto che ai legami familiari
4) Stabilire un piano di avvicendamento tra diverse generazioni
5) Stabilire regole atte ad estromettere (con regolari buonuscite s’intende) soggetti "indesiderati"
6) Inserire all’interno dell’azienda anche terze persone, professionalmente preparate, che affianchino le nuove generazioni nel processo di passaggio e nella governance
E’ pur vero che la gestione del family business è un’attività che va svolta da specialisti: le dinamiche aziendali vanno co-gestite da professionisti esperti in campo fiscale, in campo successorio e finanziario.
Gli sforzi vanno orientati verso molteplici direzioni, tutte coordinate tra loro, con lo sguardo rivolto:
1) all’asset familiare inteso come insieme di rapporti di natura familiare, idee diverse, stili di vita diversi, valori spesso differenti da soggetto a soggetto
2) all’azienda familiare alla quale si collegano vari livelli di capacità decisionale, attitudine al rischio, opportunità di guadagni e/o di perdite, responsabilità
3) al patrimonio che è l’insieme di beni mobili, immobili, liquidi e intangibili
Spesso la presenza di consulenti esperti favorisce l’ottimizzazione dei processi di corporate governance e corporate finance.
Operazioni di ingegneria finanziaria risultano la via più conveniente per favorire il ricambio generazionale dando spesso vita ad operazioni di ingresso o uscita di familiari. Tutto ovviamente nel rispetto della normativa vigente, compresa quella fiscale e laddove possibile, ottimizzando i vantaggi di natura finanziaria. Non dimentichiamo che l’azienda necessita continuamente di risorse necessarie alla gestione aziendale e la presenza di un consulente che guidi questi processi puo’ rivelarsi la migliore soluzione.
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