La progettazione delle infrastrutture nelle città
Nel paesaggio italiano numerose infrastrutture hanno lasciato un segno anonimo, tratti poco riconosciuti da chi anche le attraversa velocemente.
Per una popolazione che indifferentemente dalle età le percorre tutti i giorni diventano poli direzionali delle città, assumendone così il ruolo di porta, di accesso a queste. Entrano a fare parte del bagaglio di ricordi che i visitatori hanno dei luoghi.
Guardando alla storia hanno sempre avuto un ruolo principale nella determinazione del successo nell'evoluzione dei popoli. Un esempio su tutti il popolo Romano che, grazie alla rete di infrastrutture create, ha esercitato la sua egemonia su tutti. Infatti, i secoli che seguirono furono poveri nella costruzione di infrastrutture e bisognerà aspettare la fine del medioevo per avere delle novità in questo campo.
Nell'epoca moderna il viaggio ridiviene fonte di conoscenza e si arricchiscono soprattutto le linee navali vedendo così rafforzata l'identità dei porti marittimi.
Le stazioni ferroviarie, dopo l'800, rivestirono quel ruolo, un tempo proprio delle chiese e campanili, il ruolo di porte d'ingresso e di accoglienza di tutte le città.
L'invenzione della Ferrovia nel XIX secolo aveva trasformato in modo radicale l'Inghilterra Vittoriana consegnandoci numerose infrastrutture e stazioni.
Ingegneria e architettura si fondono per creare vie di passaggio non solo portuali e ferroviarie. Vediamo ponti, autostrade e infrastrutture minori rappresentanti lo sviluppo delle nostre vite di oggi.
Il viaggio è essenziale per noi ed è necessario studiarne i mezzi per poterlo realizzare.
Alle infrastrutture si deve la nascita o il declino delle città e metropoli, rappresentando non solo quelle che sono le aspettative della popolazione ma anche l'espressione formale e funzionale della nostra architettura contemporanea.
Così, ci sono paesi che hanno visto incrementare i propri commerci, con lo sviluppo di queste, ed altri che sono usciti dal loro stato di isolamento.
Il materiale, utilizzato maggiormente, è il ferro a cui viene affidato il compito di creare queste porte urbane monumentali della nostra città industriale.
L'acciaio perde materialità e diviene sempre più leggero conquistando alti livelli di espressività.
Vediamo che non esiste proprio un modello a cui ci si può riferire per le stazioni e le infrastrutture in generale.
Oggi, in modo del tutto evidente, emerge soprattutto il carattere ingegneristico che si pone come base del progetto urbano.
Si ritiene indispensabile effettuare una reale previsione di sviluppo in quanto la popolazione vi transita solo temporaneamente, ma qui può trovare spazi pubblici con funzioni miste e percorsi pedonali.
Basti vedere i terminal che ospitano funzioni commerciali che interagiscono con il sistema residenziale circostante.
Al di là della valenza tecnologica si ritiene utile pensare alle infrastrutture come possibili ricuciture del tessuto urbano e aperte al dialogo con il contesto divenendone parte integrante.
Così in futuro prossimo, forse, si potrà guardare alla nostra epoca come all'epoca delle infrastrutture così come noi oggi ci rivolgiamo alle cattedrali del passato.
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