La protezione patrimoniale
Prima parte: i rischi e gli obiettivi
Le scoperte scientifiche e lo sviluppo tecnologico hanno offerto alla società un numero sempre crescente di benefici contribuendo a rendere l’esistenza più agevole e obiettivamente più sicura ma, paradossalmente, aumentando le fonti di rischio.
Un recente approccio sociologico, noto come "società del rischio", poggia sull’assunto che il processo di modernizzazione sia accompagnato da un crescente proliferare di rischi. "Il contemporaneo mondo del benessere ha fatto emergere una "coscienza del rischio" che porta la società a pretendere sempre maggiori livelli di sicurezza per un numero sempre maggiori di fonti e tipi di rischio" (P. Slovic)
Se quindi il rischio, nelle sue varie accezioni, può essere inteso come espressione della società contemporanea, non siamo tuttavia ancora preparati a gestirlo.
Le cause di questa diffusione del rischio possono essere in parte ricondotte alla crisi simultanea delle tre grandi istituzioni su cui era fondata la sicurezza della società: lavoro, famiglia e welfare
È noto come queste tre istituzioni siano collegate tra loro e incidano profondamente sulle dinamiche economiche e sociali degli individui. A questi fenomeni di evoluzione sociale, una persistente crisi economica ha raggiunto ulteriori elementi di rischio che spesso si trasformano, per la maggior parte dei nostri clienti, in paure e incertezze: la crisi del sistema bancario, il default degli stati dell’area euro, la crisi del settore immobiliare, l’incremento della pressione fiscale e dei relativi controlli.
In uno scenario così complesso e articolato, la richiesta di protezione e prevenzione dai "nuovi rischi", a volte non chiaramente definita razionalmente ma percepita emotivamente, rappresenta un’esigenza fondamentale dei clienti, esigenza che deve essere compresa e tradotta in strategie e strumenti efficaci.
Spesso il tema protezione dei patrimoni viene erroneamente associato alle obbligazioni con creditori e alla conseguente sottrazione dei beni che dovrebbero essere a disposizione per soddisfare i bisogni dei clienti. In realtà, proteggere il proprio patrimonio non significa soltanto porlo al riparo da eventuali aggressione dei creditori, bensì anche preservarlo da tutti i potenziali rischi che direttamente o indirettamente compromettono il valore dei propri assets.
La protezione patrimoniale in realtà ha degli obiettivi che possono essere suddivisi in tre macro aree di riferimento:
· Gestione del patrimonio: ha come obiettivo ottimizzare dal punto di vista finanziario, patrimoniale e fiscale le risorse disponibili, favorendone lo sviluppo e la crescita nel tempo, anche attraverso una politica di contenimento dei rischi.
· Difesa e mantenimento del patrimonio: ha come obiettivo garantire il benessere del nucleo familiare e dei singoli aderenti nel presente e nel futuro, tutelando i propri cari dalle aggressioni ed evitando di intaccare il capitale.
· Trasferimento del patrimonio: ha invece come obiettivo pianificare e garantire un’agevole successione nella trasmissione agli eredi del patrimonio e un’efficace continuità nell’impresa e negli interessi familiari.Quali sono i rischi a cui può essere esposto il patrimonio?
· rischi personali: salute, disabilità, morte, sicurezza personale;
· rischi familiari: divorzio, successione,atti pregiudizievoli di un familiare, aggressione dei creditori;
· rischi imprenditoriali/professionali: fallimento, responsabilità civile/professionale;
· rischi relativi allo scenario economico e politici/ambientali: inflazione, fiscalità eccessiva, mutamento normativa di riferimento etc.
non devono inoltre essere sottovalutati, quelli che potremo definire come rischi immateriali, rappresentati da: una tendenziale inerzia nella gestione unitaria e prospettica della famiglia e del suo patrimonio, un orizzonte temporale di pianificazione non coerente, una educazione finanziaria inadeguata o una family governance sottovalutata.
Un recente approccio sociologico, noto come "società del rischio", poggia sull’assunto che il processo di modernizzazione sia accompagnato da un crescente proliferare di rischi. "Il contemporaneo mondo del benessere ha fatto emergere una "coscienza del rischio" che porta la società a pretendere sempre maggiori livelli di sicurezza per un numero sempre maggiori di fonti e tipi di rischio" (P. Slovic)
Se quindi il rischio, nelle sue varie accezioni, può essere inteso come espressione della società contemporanea, non siamo tuttavia ancora preparati a gestirlo.
Le cause di questa diffusione del rischio possono essere in parte ricondotte alla crisi simultanea delle tre grandi istituzioni su cui era fondata la sicurezza della società: lavoro, famiglia e welfare
È noto come queste tre istituzioni siano collegate tra loro e incidano profondamente sulle dinamiche economiche e sociali degli individui. A questi fenomeni di evoluzione sociale, una persistente crisi economica ha raggiunto ulteriori elementi di rischio che spesso si trasformano, per la maggior parte dei nostri clienti, in paure e incertezze: la crisi del sistema bancario, il default degli stati dell’area euro, la crisi del settore immobiliare, l’incremento della pressione fiscale e dei relativi controlli.
In uno scenario così complesso e articolato, la richiesta di protezione e prevenzione dai "nuovi rischi", a volte non chiaramente definita razionalmente ma percepita emotivamente, rappresenta un’esigenza fondamentale dei clienti, esigenza che deve essere compresa e tradotta in strategie e strumenti efficaci.
Spesso il tema protezione dei patrimoni viene erroneamente associato alle obbligazioni con creditori e alla conseguente sottrazione dei beni che dovrebbero essere a disposizione per soddisfare i bisogni dei clienti. In realtà, proteggere il proprio patrimonio non significa soltanto porlo al riparo da eventuali aggressione dei creditori, bensì anche preservarlo da tutti i potenziali rischi che direttamente o indirettamente compromettono il valore dei propri assets.
La protezione patrimoniale in realtà ha degli obiettivi che possono essere suddivisi in tre macro aree di riferimento:
· Gestione del patrimonio: ha come obiettivo ottimizzare dal punto di vista finanziario, patrimoniale e fiscale le risorse disponibili, favorendone lo sviluppo e la crescita nel tempo, anche attraverso una politica di contenimento dei rischi.
· Difesa e mantenimento del patrimonio: ha come obiettivo garantire il benessere del nucleo familiare e dei singoli aderenti nel presente e nel futuro, tutelando i propri cari dalle aggressioni ed evitando di intaccare il capitale.
· Trasferimento del patrimonio: ha invece come obiettivo pianificare e garantire un’agevole successione nella trasmissione agli eredi del patrimonio e un’efficace continuità nell’impresa e negli interessi familiari.Quali sono i rischi a cui può essere esposto il patrimonio?
· rischi personali: salute, disabilità, morte, sicurezza personale;
· rischi familiari: divorzio, successione,atti pregiudizievoli di un familiare, aggressione dei creditori;
· rischi imprenditoriali/professionali: fallimento, responsabilità civile/professionale;
· rischi relativi allo scenario economico e politici/ambientali: inflazione, fiscalità eccessiva, mutamento normativa di riferimento etc.
non devono inoltre essere sottovalutati, quelli che potremo definire come rischi immateriali, rappresentati da: una tendenziale inerzia nella gestione unitaria e prospettica della famiglia e del suo patrimonio, un orizzonte temporale di pianificazione non coerente, una educazione finanziaria inadeguata o una family governance sottovalutata.
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