La responsabilità della Banca per violazione dell’home banking del correntista
Il Tribunale di Parma si è pronunciato sul giudizio introdotto da un correntista che aveva chiamato in causa la propria Banca a fronte di operazioni indebite compiute sul proprio conto da terzi, mediante violazione dei codici di accesso all’home banking.
L’istituto di credito contestava sostanzialmente l’incauto comportamento del cliente correntista, il quale non aveva dato prova, né di aver adottato tutte le precauzioni imposte dal caso, né tantomeno di aver attivato il servizio sms che consente di essere avvisati, in tempo reale, sulle operazioni compiute sul conto.
Come rilevato dalla difesa del correntista, di contro, il Tribunale ha ritenuto che ricadesse sulla Banca, e non sul cliente, l’onere di provare il corretto funzionamento dei propri sistemi operativi e la sicurezza dei dispositivi messi a disposizione per tutelare i conti correnti da indebite violazioni da parte di terzi.
Interessante il suggerimento rivolto dal Giudice alla Banca di adottare un sistema che consenta la creazione di una diversa password per ogni operazione che si compie sul conto corrente, “…generata attraverso token o inviata per mezzo di Sms” (Trib. Parma, sent n. 1268/2018).
Per tali motivi il Tribunale ha condannato la Banca a risarcire il correntista dei danni sofferti, per un importo corrispondente a quello indebitamente sottratto attraverso bonifici indebiti disposti da terzi soggetti.
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