La riforma costituzionale


Il referendum costituzionale del 4 dicembre, le modifiche e le innovazioni della riforma, il quesito
La riforma costituzionale
Domenica 4 dicembre avrà luogo il referendum sulla riforma costituzionale. Gli italiani sono, pertanto, chiamati a votare un referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma della costituzione, recante il nome del ministro Maria Elena Boschi, che ne è stata la promotrice insieme al governo Renzi.
Il referendum costituzionale è previsto e disciplinato dall’art. 138 della Costituzione. Perchè sia valido non è necessario venga raggiunto il quorum, ossia non è necessario vada a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto.
Ma cosa prevede la riforma costituzionale?
Innanzitutto superare il cosiddetto "bicameralismo perfetto".Con la riforma la Camera dei Deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà approvare le leggi ordinarie e di bilancio e accordare la fiducia al governo.
Il senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali e si chiamerà Senato delle Regioni. Sarà composto da cento senatori (a fronte dei 315 attuali), di cui 95 scelti dai Consigli Regionali, che nomineranno con metodo proporzionale 21 sindaci (uno per regione, escluso il Trentino-Alto Adige che ne nominerà due) e 74 consiglieri regionali (minimo due per regione, in proporzione alla popolazione e ai voti ottenuti dai partiti). Questi 95 senatori resteranno in carica per la durata del loro mandato di amministratori locali. A questi si aggiungeranno cinque senatori nominati dal Presidente della Repubblica, che rimarranno in carica sette anni. Non saranno più nominati i senatori a vita, ad eccezione degli ex presidenti della repubblica. I cinque senatori a vita attuali (Giorgio Napolitano, Mario Monti, Carlo Rubbia, Renzo Piano ed Elena Cattaneo) resteranno comunque in carica. I senatori percepiranno solo lo stipendio da amministratori locali.
Il Senato potrà esprimere pareri sui progetti di legge approvati dalla Camera e proporre modifiche entro trenta giorni dall’approvazione della legge, ma la Camera potrà anche non accogliere gli emendamenti. I senatori continueranno a partecipare anche all’elezione del Presidente della Repubblica, dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura e dei giudici della Corte Costituzionale. Ma la funzione principale del Senato sarà esercitare la funzione di raccordo tra lo Stato, le regioni e i comuni.
All’elezione del Presidente della Repubblica non parteciperanno più i delegati regionali, solo le camere in seduta comune. Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti fino al quarto scrutinio, successivamente basteranno i tre quinti. Dal settimo scrutinio basterà la maggioranza dei tre quinti dei votanti. Secondo la Costituzione vigente sono, invece, necessari i due terzi dei voti dell’assemblea fino al terzo scrutinio; dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti.
Abolizione del Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro, ossia dell'organo con funzioni consultive con riferimento alle leggi sull’economia e il lavoro e di iniziativa legislativa in materia economica.
Alcune materie tornano alla competenza esclusiva dello Stato. Tra queste: l’ambiente, la gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro, ordinamento delle professioni.
Il quorum che rende valido il risultato di un referendum abrogativo resta sempre del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto, ma se i cittadini che propongono la consultazione sono 800mila, anzichè 500mila, il quorum sarà del 50 per cento più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche. Per proporre una legge d’iniziativa popolare non saranno più sufficienti 50mila firme, ma ne serviranno 150mila.
Di seguito il quesito:

"Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»

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di Avv. Mariarosa Signorini

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