La scelta di una polizza infortuni (le tabelle)


Una polizza infortuni è un contratto privato, non privo di insidie. Anche nella scelta non basta affidarsi al "grande" nome di un'Assicurazione
La scelta di una polizza infortuni (le tabelle)
Dopo aver considerato "cosa" costituisce giuridicamente infortunio ed i suoi vari aspetti fondamentali (cause, concause), è bene esaminare la polizza.

Come si è detto essa costituisce un contratto privato fra una persona (talora una categoria) e una società assicurativa.

Tale contratto contiene clausole (generalmente prestampate) che vanno ben conosciute.

Il sinistro è indennizzabile se si esclude l’esistenza di concause (in realtà i contratti recano diciture del tipo "in presenza di concause verranno valutate le menomazioni come se occorse su soggetto sano" (o simili).

Nella pratica la Compagnia tende ad escludere tout-court l’indennizzabilità, salvo procedure complesse.

Laddove comunque il sinistro sia realmente riconosciuto come tale, la polizza può prevedere l’erogazione di una cifra fissa (diaria) in caso di: ricovero - gesso - applicazione di tutore inamovibile. Salvo l’esistenza di giorni di franchigia.

Può anche essere prevista una diaria (inferiore) per convalescenza, o per un periodo di utilizzo del tutore non fisso.

Infine viene riconosciuta l’erogazione di una cifra fondata sul massimale assicurato per le menomazioni residuate all’infortunio (la cosiddetta percentuale).

Qui si pone il problema di "come" attribuire la menomazione.

Di regola viene effettuata da un medico legale (ma sovente vi sono anche medici che non sono specialisti ma esercitano attività peritale: alcuni scrivono nell’intestazione dizioni come "Master in Medicina Legale - Perfezionato in Medicina Legale" che significano semplicemente che non hanno mai conseguito una specializzazione nella materia).

In Medicina Legale ogni menomazione trova un suo riscontro (il suo valore) in "tabelle".

Non deve stupire che ve ne siano molte, ognuna diversa dalle altre: sono state create per scopi ben precisi.

Limitandoci alle assicurazioni per infortuni vengono seguite sostanzialmente due tabelle definite: INAIL e ANIA.

La prima fa riferimento ai valori di menomazione pensati per i lavoratori che incorrevano in infortunio. Nei contratti si legge generalmente un riferimento al TU del 1965 (relativo agli infortuni sul lavoro).

Se manca questo riferimento nel contratto, ci si riferisce alla tabella ANIA (speso riportata parzialmente nelle condizioni contrattuali).

La differenza fra le due tabelle può essere molto elevata: ad esempio la menomazione di spalla destra (anchilosi) vale il 25% su base tabellare ANIA e 50% su base tabellare INAIL.

In altri casi la differenza è "solo" pari a 1/3, sempre a vantaggio della tabella INAIL.

Ovviamente le assicurazioni preferiscono proporre polizze su base tabellare ANIA.

Evidentemente sono largamente preferibili le polizze su base INAIL e senza franchigia, ovvero con franchigia minima e non fissa (che scompare sopra un valore di menomazione fissato: spesso il 10%).

Non conviene fidarsi della prima proposta di polizza infortuni, ma vagliare attentamente più contratti per ottenere quanto è più favorevole.

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di Dott. Maurizio Bruni

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