La tutela del patrimonio, cenni introduttivi


E` una pratica che cerca di porre in essere tutta una serie di analisi, verifiche e operazioni che mirino a mettere al riparo (tutelare) il patrimonio
La tutela del patrimonio, cenni introduttivi
Negli ultimi anni, anche a seguito della crisi economica che ha causato la perdita di valore di molti patrimoni se non la perdita totale degli stessi, è diventata sempre più di attualità la tematica della tutela del patrimonio e dei relativi strumenti di tutela. Purtroppo, si è assistito frequentemente a un uso improprio di detti strumenti per obiettivi e risultati ben diversi da quelli per i quali è opportuno valutare un’adeguata pianificazione della tutela del patrimonio.
Infatti, diversamente dall’accezione che comunemente si dà al concetto di tutela del patrimonio, inteso come quelle pratiche volte a distrarre lo stesso dalle pretese e dalla ragioni dei creditori, con il termine tutela del patrimonio, o meglio con l’operazione di pianificazione della tutela del patrimonio, si intende quella pratica che cerca di porre in essere tutta una serie di analisi, verifiche e operazioni che mirino a mettere al riparo (tutelare) il patrimonio dai possibili rischi, diretti e indiretti, materiali e immateriali, che potrebbero causarne una potenziale perdita di valore ovvero l’intera perdita.
Fondamentali, affinché si possa attuare un’adeguata tutela del patrimonio, sono pertanto le tempistiche di intervento della pianificazione patrimoniale. Troppo spesso, infatti, si assiste all’implementazione di operazioni di tutela del patrimonio solo all’approssimarsi di azioni di recupero coattive dei crediti o similari promosse dal ceto creditorio, operazioni con obiettivi distrattivi dell’attivo patrimoniale dalla massa dei creditori che non fanno altro che andare a peggiorare la situazione a cui si vuole porre rimedio, esponendo altresì il titolare del patrimonio a conseguenze ben più gravi rispetto alla perdita del patrimonio.
La tutela del patrimonio, quindi, non deve essere pianificata con scopi distrattivi, lesivi dei diritti dei creditori e in situazioni economiche ormai compromesse, bensì deve essere valutata in un momento in cui il titolare effettivo del patrimonio sia in un momento di stabilità economica, patrimoniale, personale e famigliare che gli consenta di individuare, con adeguata serenità, i propri desiderata in relazione ai progetti che intende sviluppare e ai terzi da cui è abitualmente circondato (famigliari, creditori, altri stakeholders).
Cercando quindi di sintetizzare al massimo il processo di pianificazione e tutela del patrimonio, si possono sostanzialmente individuare tre fasi specifiche:
- la prima, la fase di due diligence, ossia di verifica della situazione attuale del patrimonio, comprendendo nell’analisi i soggetti che circondato il titolare del patrimonio, i progetti e le effettive esigenze del titolare;
- la seconda, la fase di individuazione di tutti i rischi che potenzialmente potrebbero arrecare una perdita di valore al patrimonio ovvero la perdita dello stesso, cercando di individuare, ove possibile, quei rischi che potrebbero verificarsi con maggiore probabilità ed essere più specifici rispetto al patrimonio e al titolare;
- per ultima, la terza fase consiste nell’individuazione delle soluzioni, delle strategie e dell'utilizzo degli strumenti di tutela del patrimonio che possano conciliare l’obiettivo finale con l’esigenze del titolare e delle persone che lo circondano.

Il percorso da compiere per un’efficace tutela del patrimonio non è sicuramente semplice, banale e nemmeno breve in quanto richiede una serie di conoscenze tecniche e professionali che variano dal diritto civile al diritto tributario, dal diritto penale alla disciplina dell’antiriciclaggio, conoscenze che debbono comunque e necessariamente ricondurre tutte le operazioni poste in essere per un’adeguata tutela del patrimonio nell’ambito della legalità.

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di Enrico Bezzi

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