La ventilazione dei corrispettivi IVA


La normativa IVA prevede il metodo della ventilazione dei corrispettivi per alcune tipologie di imprese
La ventilazione dei corrispettivi IVA
Il D.M. n. 3495 del 24/02/1973 disciplina il metodo della ventilazione dei corrispettivi che consiste nel registrare globalmente l’ammontare giornaliero degli incassi, senza la distinzione per aliquota Iva, con successiva ripartizione in proporzione agli acquisti effettuati durante l’anno.
I soggetti interessati cono i commercianti al minuto autorizzati alla vendita di merci rientranti in una o più delle seguenti categorie:
prodotti alimentari o dietetici;
articoli tessili o di vestiario, comprese le calzature;
prodotti per l’igiene personale o farmaceutici.
In sostanza, per effettuare la ventilazione, al termine di ciascun periodo di liquidazione (mese o trimestre), il contribuente deve:
sommare l’ammontare degli acquisti di beni destinati alla rivendita, suddivisi per aliquota, effettuati nel periodo stesso, con l’ammontare di quelli dei periodi precedenti;stabilire il rapporto di composizione percentuale per ciascun gruppo di acquisti soggetti alle diverse aliquote;applicare le percentuali di composizione degli acquisti, così ricavate, al totale dei corrispettivi registrati, determinandone, quindi, la ventilazione.

Gli importi ottenuti per effetto della ventilazione sono comprensivi dell’imposta. Quindi, ai fini della liquidazione occorre procedere allo scorporo dell’IVA in essi contenuta, mediante applicazione delle apposite percentuali e poi sommare l’IVA a debito sulle eventuali fatture emesse.
Tale procedimento deve essere ripetuto per ciascuna liquidazione ed in sede di dichiarazione annuale IVA.

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di Studio Molinaro

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