Le imprese del barese in buona salute finanziaria
Presentati a Bari i risultati della prima indagine sul rating creditizio: secondo PromemRP il 56% delle aziende baresi merita credito

Bari, 14 ottobre 2016. Il rating creditizio delle imprese del territorio barese è mediamente buono; a decretarlo è stata la prima indagine dell’Osservatorio sul rating creditizio delle imprese della provincia di Bari, promosso dalle principali associazioni di categoria del territorio, sostenuto dalla Camera di Commercio di Bari e gestito dalla Promem Sud Est Spa.
Secondo l’indagine condotta il 56% del campione di aziende del territorio barese evidenzia infatti una elevata o buona capacità di far fronte agli impegni assunti con una buona o elevata resilienza ai cambiamenti delle condizioni di mercato o di business (rating creditizio da AAA a BBB-). Nel 31% di casi si riscontrano squilibri economici e finanziari che possono rappresentare segnali di allarme per il sistema (rating B+ / B-), mentre nel 14% delle aziende si riscontrano rischi elevati di insolvenza, situazioni di difficoltà potenziale o conclamata da approfondire (rating C o default).
L’indagine ha analizzato i bilanci degli esercizi 2013 e 2014 di un campione di aziende del territorio barese di dimensioni micro-piccole (72% del campione), medie (25%) e grandi (3%) appartenenti ai comparti del manifatturiero (38% del campione) dei servizi (34%), dell’edilizia (14%) e del commercio (14%) al fine di misurare il profilo di rischio di ciascuna di esse e determinare il relativo rating creditizio. Il settore che appare più solido è quello del commercio all’ingrosso nell’ambito del quale il 100% delle aziende si collocano nelle prime due classi di rating; a seguire il settore manifatturiero che posiziona nelle prime due fasce di rating il 54% delle sue aziende.
Proprio con gli obiettivi di approfondire la conoscenza delle imprese del territorio barese attraverso l’esame del loro rating e di mettere a loro disposizione uno strumento di autovalutazione del rating sono stati creati l’Osservatorio e ‘PromemRP’, l’innovativo sistema basato sulla piattaforma Rating Plus realizzata da Exprivia Digital Solution di Exprivia Spa, che consente l’autovalutazione del rating creditizio aziendale secondo i principi di Basilea II.
"Un buon rating creditizio - commenta Massimo Leone, amministratore delegato della Promem Sud Est Spa che gestisce l’Osservatorio - consente alle imprese di accedere al credito a migliori condizioni e in tempi più rapidi. Utilizzando Promem Rp le imprese di qualunque dimensione potranno essere meglio governate perché saranno messe nelle condizioni di valutare in maniera scientifica gli impatti sul rating delle scelte strategiche che intendono assumere. In pratica le imprese potranno autovalutare il proprio rating per dialogare con maggiore consapevolezza con il sistema bancario per ottenere finanziamenti a condizioni migliori".
L’Osservatorio sul rating creditizio delle imprese della provincia di Bari
Il rating creditizio è l’insieme delle procedure di analisi e di verifica tramite le quali il sistema bancario stabilisce le condizioni per concedere il credito alle imprese, misurando il profilo di rischio di ciascuna posizione. I principali gruppi bancari sono dotati di propri sistemi di rating IRB (Internal Rating Based Approach), tramite i quali vengono valutate tutte le richieste di fido delle imprese così come le revisioni degli affidamenti concessi. Le imprese, invece, ed i loro consulenti non dispongono di strumenti analoghi che possano consentire di misurare adeguatamente gli effetti di scelte strategiche aziendali sul rating e risulta pertanto difficoltoso attivare strategie di miglioramento dello stesso.
Partendo da tali considerazioni e dalla esigenza più volte espressa dalle imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori produttivi di dotarsi di un sistema evoluto di autovalutazione del proprio rating, le principali associazioni di categoria con capofila Confapi Bari hanno promosso il progetto "Osservatorio sul rating creditizio delle imprese della provincia di Bari" affidandone la gestione alla Promem Sud Est Spa.
Il progetto, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Bari, ha come obiettivo primario quello di approfondire la conoscenza delle imprese del territorio barese attraverso l’esame del loro rating e delle variabili sulle quali è fondato il giudizio espresso dal sistema bancario. L’obiettivo secondario è quello di mettere a disposizione delle imprese di ogni dimensione uno strumento di autovalutazione del rating che usi gli stessi principi e metodologie adottate dal sistema finanziario italiano, nel rispetto degli accordi di Basilea.
E’ nato così PROMEM RP, un sistema di valutazione del rating creditizio impostato sui principi di Basilea2 che si basa sulla piattaforma realizzata da Exprivia Digital Financial Solution S.r.l. (gruppo Exprivia) utilizzata da alcuni Istituti di credito, tra cui anche uno validato all’impiego dell’approccio IRB, per stimare le perdite attese del loro portafoglio.
Tale strumento, pur impostato con le stesse logiche con i quali sono stati progettati tutti i sistemi IRB validati da Banca d’Italia, potrebbe fornire giudizi di rating più o meno differenti da quelli che ciascun istituto determina con i propri protocolli in quanto ogni sistema di rating definisce autonomamente parametri specifici di misurazione delle numerosissime variabili analizzate.
È altrettanto vero però che i giudizi di rating espressi tramite sistemi impostati secondo i principi di Basilea non divergono in misura significativa tra loro, salvo rare eccezioni.
L’indagine: Per la realizzazione del presente rapporto sono stati raccolti e processati dati ed informazioni contenute nelle fonti sotto elencate relativamente ad un campione di imprese con sede legale in provincia di Bari
- bilanci di esercizio 2013, 2014
- centrale dei rischi con periodo di osservazione: dicembre 2014 - dicembre 2015
Per la selezione delle imprese e la raccolta dei dati ci si è avvalsi della collaborazione e del supporto delle associazioni di categoria coinvolte nel progetto.
Il campione: Rispetto alla definizione comunitaria, le aziende del campione sono così classificate: 17% micro imprese, 55% piccole imprese, 24% medie imprese e 3% grandi imprese.
Rispetto ai settori di attività, esse sono così distribuite: manifatturiero 38%, servizi 34%, ed il restante 28% equamente distribuito tra commercio all’ingrosso ed edilizia ed opere pubbliche.
Le imprese del campione chiudono l’esercizio 2014 con risultati mediamente positivi: il 79% dei casi registra infatti nel 2014 un utile di esercizio. Del restante 21%, l’11% registra comunque risultati negativi contenuti rispetto ai volumi (perdite non superiori a 100 Keu).
Per quanto riguarda le relazioni delle aziende del campione con il sistema bancario contenute nella Centrale dei rischi, l’indagine rileva che la maggior parte di esse intrattiene rapporti non sempre regolari con il sistema bancario, utilizzando nell’arco di un anno somme superiori a quelle accordate operative, pur non degenerando nel past due[1].
Il rating delle imprese del campione: Le imprese del campione, esprimono in media un buon rating.
Il 56% del campione evidenzia infatti una elevata o comunque buona capacità di far fronte agli impegni assunti con una buona o elevata resilienza ai cambiamenti delle condizioni di mercato o di business.
Per una percentuale pari al 31% si riscontrano invece squilibri economici e finanziari che possono rappresentare segnali di allarme per il sistema mentre per un numero limitato di casi si riscontrano rischi elevati di insolvenza o comunque situazioni di difficoltà potenziale o conclamata da approfondire.
PROMEM RP ha dunque così classificato le imprese:
AAA/BBB- 28%
BB+/BB- 28%
B+/B- 31%
C/default 14%
Dall’analisi per classi di rating, emerge come la maggior parte delle imprese che evidenziano i rating migliori siano collocate nei settori manifatturiero e dei servizi, che raccolgono a pari merito il 38% di tutte le imprese con rating AAA/BBB-, anche se al contempo va osservato come gli stessi settori includano anche le imprese con i rating peggiori (rispettivamente 25% e 75%).
Dal punto di vista della distribuzione per settori di attività, invece, il settore che appare più solido è quello del commercio all’ingrosso nell’ambito del quale il 100% delle posizioni si collocano nelle prime due classi di rating, seguito dal settore manifatturiero dove nelle prime due fasce di rating si posiziona il 54% delle aziende della classe specifica.
Dal punto di vista della distribuzione delle classi di rating per dimensione aziendale, possiamo notare che, in proporzione al numero di aziende presenti in ciascuna categoria, nelle prime tre classi di rating la situazione appare piuttosto uniforme. Emergono le piccole imprese in quanto più numerose nel nostro campione, e l’unica grande impresa è situata invece nella classe di rating più bassa.
Entrando nei dettagli delle tre componenti che definiscono il sistema del rating adottato ovvero analisi centrale dei rischi, analisi di bilancio ed analisi dimensionamento, ed analizzando la correlazione tra la variabile dipendente (rating) e le variabili indipendenti (valutazione centrale dei rischi, analisi di bilancio e dimensionamento) che lo condizionano, si riscontra come il modello applicato al campione specifico attribuisca un peso maggiore alle valutazioni espresse sui dati di bilancio e sulla sostenibilità dell’indebitamento (dimensionamento) rispetto ai giudizi sull’analisi andamentale (relazioni con gli istituti di credito).
L’analisi condotta su un campione di imprese operanti nella Provincia di Bari e BAT con il sistema PROMEM RP ha evidenziato situazioni prevalentemente positive, con la maggior parte degli elementi del campione che si collocano nelle prime due classi di rating.
I casi per i quali si registrano le situazioni più critiche possono essere anche correlati a situazioni contingenti e particolari che vanno approfondite nel corso di un esame aziendale che tenga conto anche di strategie e caratteristiche qualitative (tipologia di clienti, tassi di crescita, ecc), non previste nel presente studio.
Per quanto riguarda le relazioni con il sistema bancario, le imprese del campione hanno mostrato una spiccata tendenza al pluriaffidamento, gestendo una pluralità di rapporti bancari, elevata rispetto alle dimensioni medie delle imprese del campione. Si è anche rilevata la presenza di un numero non trascurabile di posizioni che almeno una volta nel corso di un anno hanno utilizzato un ammontare di risorse superiore a quelle affidate dal sistema bancario, risultando quindi sconfinate. Ciononostante il giudizio complessivo medio sulla centrale dei rischi non è negativo.
Le imprese hanno anche mostrato un’elevata propensione all’indebitamento a fronte di una modesta quantità di mezzi propri versati, con un rapporto tra autofinanziamento e indebitamento non particolarmente equilibrato, con alcuni indicatori di sofferenza.
Gli elementi di maggior debolezza nel campione sono infatti collegati al dimensionamento ed ai dati di bilancio.
Rispetto alle valutazioni dei dati di bilancio le imprese hanno mostrato segnali di debolezza fondamentalmente su capitalizzazione aziendale, redditività e gestione della dinamica gg/pagamento vs gg/fornitori.
È possibile chiedere una copia dell’indagine, scrivendo a segreteria@promem.it
[1] Crediti scaduti o sconfinanti da più di 90/180 giorni, che rientrano nel novero delle posizioni in default.
[2] Verifica effettuata contando il numero di volte in cui l’impresa è andata fuori fido, a prescindere dalla entità del maggior utilizzo.
[3] Il numero di enti affidanti è conteggiato alla rilevazione più recente.
Secondo l’indagine condotta il 56% del campione di aziende del territorio barese evidenzia infatti una elevata o buona capacità di far fronte agli impegni assunti con una buona o elevata resilienza ai cambiamenti delle condizioni di mercato o di business (rating creditizio da AAA a BBB-). Nel 31% di casi si riscontrano squilibri economici e finanziari che possono rappresentare segnali di allarme per il sistema (rating B+ / B-), mentre nel 14% delle aziende si riscontrano rischi elevati di insolvenza, situazioni di difficoltà potenziale o conclamata da approfondire (rating C o default).
L’indagine ha analizzato i bilanci degli esercizi 2013 e 2014 di un campione di aziende del territorio barese di dimensioni micro-piccole (72% del campione), medie (25%) e grandi (3%) appartenenti ai comparti del manifatturiero (38% del campione) dei servizi (34%), dell’edilizia (14%) e del commercio (14%) al fine di misurare il profilo di rischio di ciascuna di esse e determinare il relativo rating creditizio. Il settore che appare più solido è quello del commercio all’ingrosso nell’ambito del quale il 100% delle aziende si collocano nelle prime due classi di rating; a seguire il settore manifatturiero che posiziona nelle prime due fasce di rating il 54% delle sue aziende.
Proprio con gli obiettivi di approfondire la conoscenza delle imprese del territorio barese attraverso l’esame del loro rating e di mettere a loro disposizione uno strumento di autovalutazione del rating sono stati creati l’Osservatorio e ‘PromemRP’, l’innovativo sistema basato sulla piattaforma Rating Plus realizzata da Exprivia Digital Solution di Exprivia Spa, che consente l’autovalutazione del rating creditizio aziendale secondo i principi di Basilea II.
"Un buon rating creditizio - commenta Massimo Leone, amministratore delegato della Promem Sud Est Spa che gestisce l’Osservatorio - consente alle imprese di accedere al credito a migliori condizioni e in tempi più rapidi. Utilizzando Promem Rp le imprese di qualunque dimensione potranno essere meglio governate perché saranno messe nelle condizioni di valutare in maniera scientifica gli impatti sul rating delle scelte strategiche che intendono assumere. In pratica le imprese potranno autovalutare il proprio rating per dialogare con maggiore consapevolezza con il sistema bancario per ottenere finanziamenti a condizioni migliori".
L’Osservatorio sul rating creditizio delle imprese della provincia di Bari
Il rating creditizio è l’insieme delle procedure di analisi e di verifica tramite le quali il sistema bancario stabilisce le condizioni per concedere il credito alle imprese, misurando il profilo di rischio di ciascuna posizione. I principali gruppi bancari sono dotati di propri sistemi di rating IRB (Internal Rating Based Approach), tramite i quali vengono valutate tutte le richieste di fido delle imprese così come le revisioni degli affidamenti concessi. Le imprese, invece, ed i loro consulenti non dispongono di strumenti analoghi che possano consentire di misurare adeguatamente gli effetti di scelte strategiche aziendali sul rating e risulta pertanto difficoltoso attivare strategie di miglioramento dello stesso.
Partendo da tali considerazioni e dalla esigenza più volte espressa dalle imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori produttivi di dotarsi di un sistema evoluto di autovalutazione del proprio rating, le principali associazioni di categoria con capofila Confapi Bari hanno promosso il progetto "Osservatorio sul rating creditizio delle imprese della provincia di Bari" affidandone la gestione alla Promem Sud Est Spa.
Il progetto, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Bari, ha come obiettivo primario quello di approfondire la conoscenza delle imprese del territorio barese attraverso l’esame del loro rating e delle variabili sulle quali è fondato il giudizio espresso dal sistema bancario. L’obiettivo secondario è quello di mettere a disposizione delle imprese di ogni dimensione uno strumento di autovalutazione del rating che usi gli stessi principi e metodologie adottate dal sistema finanziario italiano, nel rispetto degli accordi di Basilea.
E’ nato così PROMEM RP, un sistema di valutazione del rating creditizio impostato sui principi di Basilea2 che si basa sulla piattaforma realizzata da Exprivia Digital Financial Solution S.r.l. (gruppo Exprivia) utilizzata da alcuni Istituti di credito, tra cui anche uno validato all’impiego dell’approccio IRB, per stimare le perdite attese del loro portafoglio.
Tale strumento, pur impostato con le stesse logiche con i quali sono stati progettati tutti i sistemi IRB validati da Banca d’Italia, potrebbe fornire giudizi di rating più o meno differenti da quelli che ciascun istituto determina con i propri protocolli in quanto ogni sistema di rating definisce autonomamente parametri specifici di misurazione delle numerosissime variabili analizzate.
È altrettanto vero però che i giudizi di rating espressi tramite sistemi impostati secondo i principi di Basilea non divergono in misura significativa tra loro, salvo rare eccezioni.
L’indagine: Per la realizzazione del presente rapporto sono stati raccolti e processati dati ed informazioni contenute nelle fonti sotto elencate relativamente ad un campione di imprese con sede legale in provincia di Bari
- bilanci di esercizio 2013, 2014
- centrale dei rischi con periodo di osservazione: dicembre 2014 - dicembre 2015
Per la selezione delle imprese e la raccolta dei dati ci si è avvalsi della collaborazione e del supporto delle associazioni di categoria coinvolte nel progetto.
Il campione: Rispetto alla definizione comunitaria, le aziende del campione sono così classificate: 17% micro imprese, 55% piccole imprese, 24% medie imprese e 3% grandi imprese.
Rispetto ai settori di attività, esse sono così distribuite: manifatturiero 38%, servizi 34%, ed il restante 28% equamente distribuito tra commercio all’ingrosso ed edilizia ed opere pubbliche.
Le imprese del campione chiudono l’esercizio 2014 con risultati mediamente positivi: il 79% dei casi registra infatti nel 2014 un utile di esercizio. Del restante 21%, l’11% registra comunque risultati negativi contenuti rispetto ai volumi (perdite non superiori a 100 Keu).
Per quanto riguarda le relazioni delle aziende del campione con il sistema bancario contenute nella Centrale dei rischi, l’indagine rileva che la maggior parte di esse intrattiene rapporti non sempre regolari con il sistema bancario, utilizzando nell’arco di un anno somme superiori a quelle accordate operative, pur non degenerando nel past due[1].
Il rating delle imprese del campione: Le imprese del campione, esprimono in media un buon rating.
Il 56% del campione evidenzia infatti una elevata o comunque buona capacità di far fronte agli impegni assunti con una buona o elevata resilienza ai cambiamenti delle condizioni di mercato o di business.
Per una percentuale pari al 31% si riscontrano invece squilibri economici e finanziari che possono rappresentare segnali di allarme per il sistema mentre per un numero limitato di casi si riscontrano rischi elevati di insolvenza o comunque situazioni di difficoltà potenziale o conclamata da approfondire.
PROMEM RP ha dunque così classificato le imprese:
AAA/BBB- 28%
BB+/BB- 28%
B+/B- 31%
C/default 14%
Dall’analisi per classi di rating, emerge come la maggior parte delle imprese che evidenziano i rating migliori siano collocate nei settori manifatturiero e dei servizi, che raccolgono a pari merito il 38% di tutte le imprese con rating AAA/BBB-, anche se al contempo va osservato come gli stessi settori includano anche le imprese con i rating peggiori (rispettivamente 25% e 75%).
Dal punto di vista della distribuzione per settori di attività, invece, il settore che appare più solido è quello del commercio all’ingrosso nell’ambito del quale il 100% delle posizioni si collocano nelle prime due classi di rating, seguito dal settore manifatturiero dove nelle prime due fasce di rating si posiziona il 54% delle aziende della classe specifica.
Dal punto di vista della distribuzione delle classi di rating per dimensione aziendale, possiamo notare che, in proporzione al numero di aziende presenti in ciascuna categoria, nelle prime tre classi di rating la situazione appare piuttosto uniforme. Emergono le piccole imprese in quanto più numerose nel nostro campione, e l’unica grande impresa è situata invece nella classe di rating più bassa.
Entrando nei dettagli delle tre componenti che definiscono il sistema del rating adottato ovvero analisi centrale dei rischi, analisi di bilancio ed analisi dimensionamento, ed analizzando la correlazione tra la variabile dipendente (rating) e le variabili indipendenti (valutazione centrale dei rischi, analisi di bilancio e dimensionamento) che lo condizionano, si riscontra come il modello applicato al campione specifico attribuisca un peso maggiore alle valutazioni espresse sui dati di bilancio e sulla sostenibilità dell’indebitamento (dimensionamento) rispetto ai giudizi sull’analisi andamentale (relazioni con gli istituti di credito).
L’analisi condotta su un campione di imprese operanti nella Provincia di Bari e BAT con il sistema PROMEM RP ha evidenziato situazioni prevalentemente positive, con la maggior parte degli elementi del campione che si collocano nelle prime due classi di rating.
I casi per i quali si registrano le situazioni più critiche possono essere anche correlati a situazioni contingenti e particolari che vanno approfondite nel corso di un esame aziendale che tenga conto anche di strategie e caratteristiche qualitative (tipologia di clienti, tassi di crescita, ecc), non previste nel presente studio.
Per quanto riguarda le relazioni con il sistema bancario, le imprese del campione hanno mostrato una spiccata tendenza al pluriaffidamento, gestendo una pluralità di rapporti bancari, elevata rispetto alle dimensioni medie delle imprese del campione. Si è anche rilevata la presenza di un numero non trascurabile di posizioni che almeno una volta nel corso di un anno hanno utilizzato un ammontare di risorse superiore a quelle affidate dal sistema bancario, risultando quindi sconfinate. Ciononostante il giudizio complessivo medio sulla centrale dei rischi non è negativo.
Le imprese hanno anche mostrato un’elevata propensione all’indebitamento a fronte di una modesta quantità di mezzi propri versati, con un rapporto tra autofinanziamento e indebitamento non particolarmente equilibrato, con alcuni indicatori di sofferenza.
Gli elementi di maggior debolezza nel campione sono infatti collegati al dimensionamento ed ai dati di bilancio.
Rispetto alle valutazioni dei dati di bilancio le imprese hanno mostrato segnali di debolezza fondamentalmente su capitalizzazione aziendale, redditività e gestione della dinamica gg/pagamento vs gg/fornitori.
È possibile chiedere una copia dell’indagine, scrivendo a segreteria@promem.it
[1] Crediti scaduti o sconfinanti da più di 90/180 giorni, che rientrano nel novero delle posizioni in default.
[2] Verifica effettuata contando il numero di volte in cui l’impresa è andata fuori fido, a prescindere dalla entità del maggior utilizzo.
[3] Il numero di enti affidanti è conteggiato alla rilevazione più recente.
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