LEED - Uno sguardo sostenibile


Presentazione del sistema LEED, protocollo nato in America per implementare l'attenzione verso la sostenibilità nel campo dell'edilizia
LEED - Uno sguardo sostenibile
La definizione di "Sviluppo Sostenibile" emanata nel 1994 dall’International Council for Local Environmental Initiatives è la seguente: "Sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l’operabilità dei sistemi naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi".
Ciò sta ad indicare che ogni azione intrapresa per determinare una crescita nel grado di benessere di un gruppo sociale deve essere condotta in modo tale da non impoverire il sistema ambientale in cui essa si sviluppa. Chiaramente non esiste una ricetta preconfezionata per conseguire la "sostenibilità", ma è necessario operare in termini di strategie articolate.
Nel campo dell’edilizia, sono perciò sorti diversi approcci al tema, qualificabili come "certificazioni" e come "protocolli". Mentre le certificazioni si occupano di alcune problematiche specifiche, di norma quantificabili in termini fisici/numerici, i protocolli hanno confini meno definiti, ma ad ampio raggio. Un noto esempio di certificazione è quello di CasaClima, mentre tra i protocolli vogliamo segnalare il LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).

Sviluppatosi negli U.S.A. sotto la direzione dell’USGBC (United States Green Building Council), il protocollo LEED è presente anche in Italia, dove incomincia a incontrare una certa diffusione, grazie al lavoro del GBCItalia (Green Building Council Italia).
Questo articolo ha carattere eminentemente divulgativo, ma è possibile comunque fornire un quadro generale del funzionamento del protocollo, che sia facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori (ed è proprio ai non addetti che oggi intendiamo rivolgerci).
Tutti possono promuovere un intervento edilizio LEED: l’opportunità di classificare secondo i parametri LEED una nuova costruzione o un intervento sull’esistente dovrebbe essere ricercata prioritariamente dai committenti, ovvero dai finanziatori dell’opera. Non occorre che il tecnico (o il team) a cui il progetto è stato affidato sia un esperto in materia LEED, ma sicuramente avere all’interno del gruppo di lavoro un LEED AP (Accredited Professional) o almeno un LEED GA (Green Associate) può essere di notevole aiuto per districarsi nell’iter dell’accreditamento.
A seconda del tipo di intervento da accreditare e della funzione a cui l’immobile è destinato, si avrà una diversa declinazione del protocollo LEED da utilizzare, ovverosia occorrerà focalizzare la propria attenzione su determinati aspetti del processo edilizio piuttosto che su altri. C’è da dire che il protocollo LEED tiene in considerazione tanto la fase progettuale che quella realizzativa, inoltre guarda anche alla gestione dell’immobile dopo la sua ultimazione (cioè in fase di esercizio). Questo perché il protocollo vuole avere un ampio raggio d’azione e d’attenzione e ciò lo distingue da altre forme di rating degli edifici.
In sintesi, per interventi di Nuova Costruzione e Ristrutturazione in Italia la struttura del LEED si compone di 7 diverse "aree di valutazione", aventi differenti pesi in termini di punteggio, che possono riguardare gli aspetti progettuali, di cantiere e di futura gestione dell’opera. Le aree tematiche sono a loro volta suddivise in un complesso sistema di "prerequisiti" e "crediti", inerenti a svariate tipologie di azioni e attenzioni a carattere strategico-ambientale. La somma dei crediti soddisfatti determina la classificazione dell’edificio o dell’intervento nelle categorie "base", "argento", "oro", "platino".
In Italia esistono già vari edifici certificati LEED, consultabili sul sito del Green Building Council. Per un committente, avere un edificio certificato LEED non è solo un segno di attenzione alle problematiche ambientali, ma anche una vera e propria opportunità sia in termini di immagine che di attrattiva sul mercato immobiliare.

LEED non è quindi sinonimo di utopia, ma è la dimostrazione di come un approccio sostenibile in edilizia, se ben realizzato, sia assolutamente vantaggioso. Ci aspettiamo, nei prossimi anni, di vedere un interesse sempre maggiore verso questa tematica: l’uomo ha nelle sue mani il destino del pianeta in cui vive e oggi è urgente cercare un’inversione di rotta rispetto alle scelte negative compiute negli ultimi due secoli. Non c’è più tempo per esitare: sta a noi, qui e ora.

Articolo del:


di Ing. Lorenzo Calanchini

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